Lo sport piace perché lusinga l’avidità, vale a dire, la speranza di avere di più. IL FLOORBALL

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Lo sport piace perché lusinga l’avidità, vale a dire, la speranza di avere di più. 

IL FLOORBALL

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Ad un primo sguardo può sembrare di assistere ad una partita di hockev. Gli elementi ci sono tutti: un rettangolo di gioco, due porte e atleti muniti di mazza ad inseguire, senza pattini però, una pallina grande come un’arancia da spedire a rete.
Il
Floorball, anche chiamato Unihockey o FloorHockey, è uno sport di squadra che ormai si pratica in 50 nazioni circa.
È veloce, incredibilmente tecnico e di grande spettacolarità; non prevede contatto fisico e questo lo rende accessibile a tutte le età, ad entrambi i sessi e alle persone diversamente abili.
Ha come scopo quello di inviare, attraverso l’uso di apposite mazze in fibra di carbonio, la pallina nella porta avversaria. Di norma si gioca in palestra, o comunque su superficie liscia. La grandezza del terreno di gioco, il numero dei giocatori e la durata del gioco, variano dal tipo di regolamento che viene adottato.

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Campo di gioco
Su campi di 24×14 metri (campo piccolo) si contendono la gara squadre composte da 3 giocatori “di movimento” più un portiere.
Su superfici di gioco di 40×20 metri invece i giocatori di movimento sono 5 più un portiere. Sia nella prima che nella seconda situazione è indispensabile, considerata l’alta intensità del gioco, avere a disposizione un numero elevato di sostituzioni da effettuare anche con frequenze ravvicinate.
Di norma ogni campo da Floor-Unihockey è circondato da una balaustra di altezza di 30-50 cm utile a delimitare lo spazio “attivo” di gioco e a consentire ai giocatori di sfruttarla come sponda per farci rimbalzare la pallina e farla restare continuamente in gioco.
Il portiere si colloca in una zona ben precisa, riservata e di piccole dimensioni chiamata area protetta. In un’altra zona più grande, chiamata area di porta, possono entrare anche gli altri giocatori; essa indica il limite di azione di spostamento e di gioco del portiere. Le porte secondo il regolamento ufficiale misurano 115 cm di altezza e 160 cm di larghezza. Il portiere gioca in ginocchio e a differenza dall’hockey gioca senza bastone; inoltre, è l’unico giocatore a indossare una protezione per il viso e per le ginocchia.

Gioco
Nelle categorie professionistiche e semiprofessionistiche ogni partita è strutturata in 3 tempi di 20 minuti; nelle categorie giovanili si svolgono 2 tempi da 20 minuti o da 15 minuti.
La partita comincia con un ingaggio al centro del campo. Durante un ingaggio due giocatori avversari si devono posizionare sul punto d’ingaggio faccia a faccia e con le mani sui rispettivi bastoni. Le palette dei bastoni (parte curva, finale) devono essere parallele e i bastoni perpendicolari alla linea di metà campo. Ad un fischio dell’arbitro la pallina viene messa in gioco.

I fondamentali individuali sul piano tecnico prevedono il passaggio, il controllo della pallina o ricezione, il tiro e lo spostamento con conduzione della pallina. La pallina deve essere sempre controllata con la paletta sotto l’altezza del ginocchio. È possibile impattare la pallina anche col piede solo se successivamente si ritocca col bastone. Il bastone va tenuto basso e prima o dopo un tiro non va alzato oltre l’altezza delle anche.
Per infrazioni gravi i giocatori vengono espulsi dal gioco temporaneamente per 2-5-10 minuti, obbligando una squadra a giocare in svantaggio numerico. In generale sono vietate tutte quelle situazioni e azioni che possono provocare pericolo ai giocatori. Una infrazione è punita con un tiro diretto e ogni avversario deve mantenere una distanza di almeno 2 metri.
L’azione di gioco, così come avviene in tutte le specialità dell’hockey, è consentita anche dietro le porte; ogni punizione che avviene in questa zona del campo comporta una ripresa del gioco dai punti di ingaggio laterali. Tutte le volte che la pallina esce lateralmente superando la balaustra viene rimessa in gioco con un tiro di punizione indiretto dal punto più vicino a dove essa è uscita.

La storia del Floorball
La storia del Floorball vero e proprio è assai recente; si è sviluppato originariamente in Svezia dove veniva giocato già dalla metà degli anni ’70. Le sue radici, però, affondano un po’ in tutto il mondo, negli Stati Uniti a partire dagli anni ’50 veniva utilizzato come mezzo di allenamento per i giocatori di Hockey.
Il FloorHockey non divenne formalmente uno sport fino a quando gli svedesi non crearono la prima Federazione Nazionale ufficiale il 7 novembre 1981 nella città di Sala. Il primo Regolamento Ufficiale si ebbe nel settembre del 1983 e stabilì che il campo da gioco avrebbe dovuto essere protetto da un recinto. Da questa data si può dire che il moderno Floorball mosse i suoi primi passi nella direzione di uno sport organizzato.
Nel 1986 Svezia, Finlandia e Svizzera diedero origine alla Federazione Internazionale di Floorball (IFF). Successivamente molti altri paesi in tutto il mondo manifestarono il loro interesse a riconoscersi nella federazione e, quando il primo campionato del mondo di Floorball maschile venne giocato in Svezia nel 1996, 18 paesi avevano già aderito all’IFF. Il torneo ebbe un grande successo e culminò nella finale giocata tra Finlandia e Svezia con uno stadio tutto esaurito. Oltre 15.000 spettatori fecero da testimoni ad una performance spettacolare da parte degli svedesi, che batterono i finlandesi per 5-0 alla Stockholm Globe Arena.
Un ulteriore passo avanti si fece quando l’IFF diventò membro provvisorio, nel 2000, del GAISF (General Association of International Sport Federation), Associazione Generale delle Federazioni Sportive Internazionali, per divenirne ufficialmente membro ordinario nel 2004. L’IFF ad oggi conta 35 nazioni con più di 3.900 clubs e 230.000 giocatori tesserati. Il Campionato del Mondo viene giocato ogni anno; negli anni pari, per gli uomini e negli anni dispari per le donne. Inoltre la Coppa dei Campioni del Floorball, European Cup, viene giocata ogni anno. L’obiettivo futuro dell’IFF è quello di essere riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per poter ottenere il titolo di Gioco Olimpico per il Floorball.

Il Floorball in Italia
In Italia il Floorball – Unihockey si afferma a partire dagli anni ’90 grazie alla volontà di alcuni insegnanti di Educazione Fisica; il Floorball viene prima insegnato nelle scuole poi vede il suo sviluppo all’interno di alcune società sportive del nord Italia. Nel 1996 nasce la prima squadra, a Varese, chiamata Floorball Club “Mucchio Selvaggio” che partecipa ai tornei nella vicina Svizzera. Occorrerà attendere due anni per vedere la nascita di un altro Club, “Piranhas Dolo” che disputerà a Leggiuno (Varese) la prima partita ufficiale di Floorball in Italia con la squadra “Mucchio Selvaggio” locale. Pian piano alle due squadre si aggiungono altre due squadre di Bolzano, “Aasgeier” e il “Diamante”. In seguito il gruppo sembra destinato ad aumentare includendo la squadra di Milano del QT8 e del FC Milano, dei Viking di Roma e del GLS L’Aquila.
Nel maggio 2001 viene organizzato il primo campionato italiano da gennaio a maggio con la nascita della prima Nazionale Italiana Floorball invitata dalla Federazione Mondiale a partecipare al campionato del mondo nel 2002 e nel 2004. Nei mondiali maschili del 2008 la Nazionale Italiana si classifica al 10° posto. La nazionale femminile nei mondiali 2007 si piazza al 8° posto.
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Altre regole:
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Tiro di rigore: si concede nel caso in cui una infrazione va ad impedire una chiara occasione di rete. Il tiratore parte da centrocampo. Appena avrà toccato la pallina, il portiere potrà abbandonare la linea di porta. Un tiro supplementare non è permesso. In caso di mancata segnatura avrà luogo un ingaggio da metà campo.
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Infrazioni con il bastone: È sempre vietato colpire con il proprio bastone il bastone o il corpo dell’avversario. Infrazioni ripetute oppure entrate pericolose vengono punite con una penalità di 2 minuti.
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Bastone alto: Il bastone, nella sua azione, non può superare l’altezza dell’anca. La pallina non può essere colpita con il bastone oltre l’altezza del ginocchio. Dopo un tiro il bastone può essere alzato in avanti oltre l’altezza dell’anca se nelle immediate vicinanze non vi è alcun giocatore avversario.
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Utilizzo del corpo: è ammesso coprire la pallina con il corpo, come pure è ammessa una leggera spinta con le spalle. È invece proibito trattenere, spingere con le mani, colpire con il gomito, fare ostruzione o dure entrate da tergo.
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Gioco con il piede: La pallina può essere toccata con il piede, ma non può essere passata ad un compagno. Colpire più volte la pallina con il piede, senza che il bastone la tocchi, è vietato.
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Gioco con la mano, il braccio e la testa: Non è ammesso giocare intenzionalmente la pallina con la mano, il braccio o la testa. Questa infrazione è punita con 2 minuti di penalità. È vietato anche saltare e toccare la pallina senza avere un piede sul pavimento. 

– Gioco a terra: Un giocatore può avere contatto con il pavimento solo con i suoi piedi, un ginocchio e con la mano che tiene il bastone. Se viene a contatto con il pavimento con qualsiasi altra parte del suo corpo, e gioca intenzionalmente la pallina, commette un’infrazione: è punito con 2 minuti di penalità. È particolarmente vietato gettarsi durante un tiro avversario.
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Vantaggio: Se una squadra in possesso della pallina subisce una infrazione, ma mantiene il controllo della pallina, il gioco non viene interrotto (vantaggio), dopo il terzo vantaggio il gioco viene immediatamente interrotto e si riprende con una punizione a favore della squadra che ha subito il fallo. Se l’azione si svolge poi correttamente e l’avversario non si impossessa immediatamente della palla il vantaggio scade. Il vantaggio è dato anche in caso di infrazioni che portano a una penalità, in questo caso il portiere abbandona la porta per andare in panchina e dare la possibilità di far entrare un giocatore di movimento in più, appena la situazione di vantaggio termina (quando il giocatore avversario si impossessa della palla), il gioco è interrotto e la penalità sanzionata.