DICHIARAZIONI DEL GIRO D’ITALIA 2019

PRESENTAZIONE GIRO D’ITALIA 2019: DICHIARAZIONI

All’evento hanno partecipato tanti Campioni del pedale oltre personaggi dello sport, dello spettacolo, tante cariche istituzionali, i rappresentanti dei Comitati di Tappa, sponsor e media: tra i corridori Froome, Viviani e Moscon.

Milano, 31 ottobre 2018 –  Presentazione del Giro d’Italia 102, tenutasi oggi a Milano. A dare il benvenuto a tutti gli ospiti il Presidente e Amministratore Delegato di RCS MediaGroup, Urbano Cairo.

DICHIARAZIONI
Il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, Chris Froome, ha detto: “La vittoria del Giro la porterò sempre nel mio cuore per tutta la vita perché non ho mai vinto una gara così, con un’azione d’altri tempi, e perché il calore che mi hanno fatto sentire i tifosi di ciclismo in Italia è stato incredibile. Questo Giro mi piace molto, lo può vincere solo un corridore completo, è una corsa equilibrata tra cronometro e montagne. Ci vorrà anche una squadra molto organizzata. La tappa con Gavia e Mortirolo è bestiale, anche perché viene dopo il giorno di riposo e in quella frazione verranno fuori i campioni”.


Il Campione Italiano di ciclismo su strada e vincitore della Maglia Ciclamino all’ultimo Giro d’Italia, Elia Viviani, ha detto: “Le mie prime impressioni sul Giro d’Italia sono buone. Sono in Maglia Tricolore, la Corsa Rosa finisce a Verona, sembra quasi il Giro dei sogni. Pensiamo alle volate: sulla carta sembrano esserci sei occasioni, poi andremo a fare le ricognizioni e capiremo il percorso in dettaglio. Sono un buon numero per il Giro d’Italia, nella scorsa edizione ad esempio ne avevamo vinte quattro e sfiorate altre due. L’ultima settimana sarà infernale per noi velocisti ma guardo al Giro con fiducia e voglia di arrivare nella bellissima Verona, la mia città. Ho già programmato il mio inizio stagione e non ho ancora deciso gli obiettivi in dettaglio, come ad esempio ripetermi in Maglia Ciclamino, ma voglio certamente fare bene, anche se sarà difficile migliorare il mio fantastico Giro d’Italia di quest’anno.”.


Urbano Cairo, Presidente ed Amministratore Delegato di RCS MediaGroup, ha dichiarato: “Per il nostro Gruppo lo sport è un asset fondamentale che continuiamo a sostenere e alimentare attraverso La Gazzetta dello Sport e RCS Sport. Il Giro d’Italia è uno dei pilastri su cui poggiano le nostre certezze e che negli ultimi anni è cresciuto moltissimo. Questo Giro tutto italiano permetterà di far conoscere le eccellenze del nostro Paese al Mondo, grazie alle immagini televisive e ai mezzi di comunicazione che verranno messi in campo. Sono certo che, anche nel 2019, la nostra corsa sarà un evento all’altezza della sua storia e della sua tradizione”.

Giancarlo Giorgetti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Delega allo Sport, ha dichiarato: “Il Giro d’Italia è un patrimonio non solo sportivo ma anche culturale del nostro Paese e come tale vogliamo tutelarlo al meglio. Il ciclismo è una disciplina unica che arriva sulle strade e nelle case degli italiani come nessun altro sport sa fare. Un fenomeno di costume che ha fatto la storia dell’Italia e che mi fa particolare piacere sostenere vista anche la mia passione sin da ragazzino per la bicicletta e per la Corsa Rosa”. 


Paolo Bellino, Direttore Generale e Amministratore Delegato RCS Sport, ha sottolineato come: “Abbiamo ancora nella mente la grande impresa di Froome che lo scorso anno ci ha proiettati, con ancora più forza, in una dimensione internazionale di primissimo livello. Nel 2019 vogliamo continuare su questa strada e tenere sempre alta l’attenzione anche fuori dai nostri confini. Anche il prossimo anno avremo quasi 200 televisioni collegate nei 5 continenti che ci permetteranno di raggiungere una audience potenziale di oltre 800 milioni di persone.  Avremo, inoltre, tanti eventi che faranno da corollario alla corsa con tre iniziative molto importanti di responsabilità sociale ai quali teniamo particolarmente: Biciscuola, Giro E e Ride Green. Il primo permetterà di coinvolgere oltre 50.000 ragazzi delle scuole di tutta Italia facendo conoscere il Giro anche ai più giovani; il Giro E, che ha visto il suo numero zero nel 2018, sarà un format a emissione zero di CO2. Auto, moto e bici saranno tutte elettriche e anticiperanno il percorso dei professionisti. Sarà un’opportunità unica per tutti di parteciparvi. Il progetto Ride Green consentirà invece di fare una raccolta differenziata mirata nei comuni che toccheremo con le tappe. Siamo certi che, grazie anche al supporto di tutti i nostri partner siano essi istituzioni, sponsor o media, il prossimo sarà un Giro da non perdere”.


Mauro Vegni, Direttore del Giro d’Italia ha detto: “Sarà uno dei Giri più duri degli ultimi anni con oltre 46.500 metri di dislivello complessivo e tre cronometro molto difficili da interpretare. Un percorso che sarà tecnicamente molto impegnativo e pieno di insidie sin dalle prime tappe con due prove contro il tempo a Bologna sul San Luca e quella più lunga e che farà maggiori distacchi a San Marino. Tra le Alpi e le Dolomiti poi incontreremo tappe di montagna con salite e arrivi che hanno fatto la storia di questo sport. Sarà un Giro aperto a tante soluzioni e quindi a tanti campioni con diverse caratteristiche. L’ultima cronometro di Verona potrebbe ancora cambiare le carte in tavola ed essere il giudice finale. Dopo l’esperienza del 2018 – con la storica partenza da Israele – racconteremo una storia praticamente tutta italiana tranne per lo sconfinamento nella Repubblica di San Marino. In questo viaggio attraverso il nostro meraviglioso Paese vogliamo mostrare non solo la sfida sportiva, ma anche il patrimonio culturale e turistico dell’Italia: Leonardo Da Vinci, Gioacchino Rossini, l’Arena di Verona, gli scenari unici delle nostre montagne dalle Alpi alle Dolomiti, l’arrivo a L’Aquila a 10 anni dal terremoto saranno parte integrante di questo Giro d’Italia”.

GIRO D’ITALIA 102° EDIZIONE – 100° ANNO DELLA NASCITA DI FAUSTO COPPI TAPPA TUTTA PIANEGGIANTE DA CARPI A NOVI LIGURE

 

GIRO 2019: IL RACCONTO DI UNO STILE ITALIANO

La prossima edizione della Corsa Rosa sarà praticamente tutta italiana, con unico sconfinamento nella Repubblica di San Marino. 3 cronometro, 6 tappe di bassa difficoltà adatte ai velocisti, 7 di media difficoltà e 5 di alta difficoltà caratterizzeranno il percorso. Saranno 7 gli arrivi in salita, comprese le 2 cronometro di Bologna e San Marino.

Partenza dal capoluogo dell’Emilia-Romagna e chiusura a Verona con passerella finale nell’Arena, entrambe cronometro individuali. La Cima Coppi sarà il Passo Gavia con i suoi 2.618 metri, la Montagna Pantani il Mortirolo e la tappa Bartali la Bologna-Fucecchio. Omaggio a Coppi nel centenario della nascita con l’arrivo a Novi Ligure e la Cuneo-Pinerolo.

Oltre a quello sportivo, tanti saranno i temi socio-culturali che si svilupperanno lungo i 3.518,5 km del tracciato. L’arrivo a L’Aquila – a 10 anni dal terremoto che la colpì al cuore alle 3:32 del 6 aprile 2009 – sarà uno dei momenti più emozionanti del Giro. La Corsa Rosa ricorderà anche personaggi e luoghi che hanno fatto la storia passata e recente del Paese Italia come il “genio” di Leonardo da Vinci a 500 anni dalla morte o Indro Montanelli, giornalista saggista e storico a 110 anni dalla nascita a Fucecchio. L’arrivo a Pesaro ricorderà il grande compositore Gioacchino Rossini.

Milano, 31 ottobre 2018 – Sarà un Giro d’Italia “Italian Style”, eccezion fatta per lo sconfinamento nella Repubblica di San Marino nella nona tappa, quello che vedrà la sua 102a edizione – organizzata da RCS Sport/La Gazzetta dello Sport – partire da Bologna l’11 maggio e chiudersi a Verona il 2 giugno. 3.518,5 sono i chilometri totali di questa edizione che prevede 46.500 metri di dislivello, uno dei percorsi più duri degli ultimi anni.

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Il video del percorso del Giro d’Italia 102, scaricabile in alta definizione da questo link

GRANDE PARTENZA E PRIMA SETTIMANA
Sarà la Regione Emilia-Romagna a lanciare il Giro d’Italia 2019. Prima tappa con una cronometro breve ma intensa, con i primi 6 km piatti e i successivi 2 km in fortissima ascesa. Si percorrono strade cittadine ampie nel centro di Bologna fino ai piedi della salita di San Luca: 2,1 km al 9,7% di media e con lunghi tratti oltre il 10/12% fino al picco del 16% in corrispondenza dell’ultimo chilometro. Si riparte da Bologna con una tappa mossa fin dal via che attraversa l’Appennino per scendere a Prato e affrontare le colline del circondario Empolese prima dell’arrivo di Fucecchio. Questa sarà la “Tappa Bartali” dove il Giro ricorderà anche il grande giornalista Indro Montanelli a 110 anni dalla nascita proprio a Fucecchio.

In onore del genio di Leonardo da Vinci e in occasione del cinquecentenario dalla morte (2 maggio 1519) la Corsa partirà dalla sua città natale per dirigersi a Orbetello dove sarà posto l’arrivo (prima occasione per le ruote veloci del gruppo) e da dove il giorno seguente verrà data la partenza della 4° tappa. Dalla Toscana, attraverso la Maremma, si giunge nel Lazio, a Frascati (arrivo in leggera ascesa adatto ai finisseur). Da Frascati a Terracina, 5a tappa, altra grande occasione per i velocisti prima delle tappe ondulate dell’Appennino Centro Meridionale. Giovedì 16 maggio si va da Cassino (proprio nei giorni della liberazione dopo l’Operazione Diadem, 11-19 maggio 1944, 75 anni fa) fino a San Giovanni Rotondo nel Parco Nazionale del Gargano (dove si trovano le spoglie di San Pio da Pietrelcina).

Partenza dal Mar Adriatico, a Vasto, per la settima tappa che avrà un significato particolare visto l’arrivo a L’Aquila, 10 anni dopo il terribile terremoto che nel 2009 devastò quelle terre. Sabato 18 si va dall’Abruzzo alle Marche dove, dopo la partenza da Tortoreto Lido, si arriva a Pesaro, città natale del compositore Gioacchino Rossini. Una frazione lunga (235 km) e molto insidiosa nel finale. Da Riccione a San Marino (unico sconfinamento del Giro d’Italia 2019) si corre una cronometro individuale molto difficile suddivisa in due parti: la prima, ondulata, fino all’ingresso nel territorio della Repubblica di San Marino e la seconda, in salita, fino all’arrivo. Questa sarà anche la Wine Stage della Corsa Rosa dedicata quest’anno al Sangiovese. Lunedì 20 primo giorno di riposo del Giro in Romagna.

SECONDA SETTIMANA
Si riparte martedì 21 con una tappa completamente piatta attraverso la Pianura Padana: da Ravenna a Modena, con probabilissimo finale in volata, attraverso strade che ripercorrono parte delle zone terremotate nel 2012. L’11a tappa muoverà da Carpi per raggiungere Novi Ligure. Il traguardo sarà posto vicino alla casa dove il Campionissimo Fausto Coppi visse con Giulia Occhini (la Dama Bianca), che morì dopo un incidente stradale proprio davanti a casa Coppi nel 1993. La Cuneo-Pinerolo del giorno seguente riporta alla mente l’impresa del Campionissimo al Giro d’Italia 1949 quando, da solo in fuga, Coppi inflisse oltre 11 minuti a Gino Bartali. Il percorso sarà totalmente diverso da quello di 70 anni fa; tappa corta ma intensa con il doppio passaggio in cima al Muro di via dei Principi di Acaja (pendenze fino al 20%) e la scalata di Montoso, primo GPM di prima categoria incontrato al Giro 2019.

Si continua a salire nella 13a tappa che porterà il gruppo da Pinerolo a Ceresole Reale (Lago Serrù) situato in Alta Valle Orco in provincia di Torino con 3 GPM duri. Per primo il Colle del Lys dalla Val Susa e quindi la salita di Pian del Lupo (Santa Elisabetta) sopra Cuorgné/Castellamonte e l’ascesa finale del Colle del Nivolet fino al Lago Serrù. Si percorre la “vecchia strada” rinnovata che presenta pendenze importanti fino al 14/15%.

Altra tappa a “5 stelle” di difficoltà quella di sabato 25, che parte da Saint-Vincent e arriva a Courmayeur. Tappa molto corta (131 km) con 5 GPM e un dislivello elevato (4.000 m) in rapporto alla brevità della tappa. Si scalano Verrayes, Verrogne, Truc d’Arbe (Combes) e Colle San Carlo, prima dell’arrivo in salita di Courmayeur dove nel 1959 Charly Gaul vinse la tappa e indossò la Maglia Rosa per poi vincere quel Giro d’Italia. Si tratta di salite lunghe e di pendenze elevate concatenate senza tratti di respiro. Il giorno dopo, da Ivrea a Como, la tappa più lunga del Giro (237 km) con il finale “classico” degli ultimi Lombardia: Madonna del Ghisallo, la Colma di Sormano (senza Muro), Civiglio e San Fermo prima dell’arrivo sul Lungo Lago. Lunedì 27 maggio secondo e ultimo giorno di riposo della Corsa Rosa a Como.

TERZA E ULTIMA SETTIMANA
L’ultima settimana si apre subito coi fuochi d’artificio, martedì 28 maggio, nella tappa che porterà il gruppo da Lovere a Ponte di Legno. Tappone alpino di 226 km e 5.700 m di dislivello. Si scalano il Passo della Presolana, la Croce di Salven, il Passo Gavia (Cima Coppi) e il Passo Mortirolo (Montagna Pantani) dal versante “mitico” di Mazzo di Valtellina. Una tappa durissima che potrebbe spaccare in due il Giro d’Italia.

Da Commezzadura muoverà la 17a tappa che prevede subito leggera discesa lungo la Val di Sole, fino all’ascesa verso il Passo della Mendola. Dopo la discesa su Bolzano si risale la Valle dell’Isarco e, dopo Bressanone, la Val Pusteria. Si scalano le salite di Naz e Terento prima della lunga ascesa finale fino a Anterselva (Stadio del Biathlon), dove nel 2020 si svolgeranno i Campionati del Mondo di specialità. Il giorno dopo da Valdaora a Santa Maria di Sala una tappa praticamente tutta in discesa e pianeggiante che, attraverso Cortina d’Ampezzo, Longarone, Alpago, Vittorio Veneto, Conegliano e Noale, porterà alla probabile volata finale.

Treviso-San Martino di Castrozza sarà la frazione numero 19. Tappa breve con arrivo in salita. La prima parte è mossa ma non durissima con le salite del Montello e del Passo San Boldo prima dell’ascesa finale: arrivo in salita di pendenza non elevata adatto a passisti scalatori. Sabato 1 giugno ultime fatiche in montagna con una frazione molto impegnativa e ultimo arrivo in salita del Giro: tappone dolomitico di oltre 5.000 m di dislivello con le salite di Cima Campo, Passo Manghen, Passo Rolle e la salita finale di Croce d’Aune-Monte Avena.

FINALE A VERONA
Cronometro finale a Verona di 15,6 km (sul Circuito delle Torricelle). Prima parte del percorso su vialoni rettilinei, seguiti dalla salita delle Torricelle (4,5 km al 5% con alcuni “scalini”). Discesa di 4 chilometri fino a Piazza Bra e all’Arena, dove verrà incoronato il vincitore del Giro d’Italia 2019.

Il video emozionale del Giro d’Italia 102, scaricabile in alta definizione da questo link

PILLOLE STATISTICHE

  • Per la seconda volta nella storia, il Giro prende il via da Bologna dopo il 22 maggio 1994. All’epoca si partì con una semitappa in linea vinta da Endrio Leoni, seguita da una cronometro vinta dal francese Armand de las Cuevas. Bologna fece la sua apparizione nella prima giornata del primo Giro, nel 1909, quando fu sede d’arrivo della Milano-Bologna di 397 km (il vincitore fu Dario Beni).
  • Per la quarta volta il Giro d’Italia si conclude a Verona con una cronometro individuale. Questi i precedenti:
    • 1981, Soave-Verona: tappa a Knut Knudsen, Prim guadagna solo due secondi alla Maglia Rosa Giovanni Battaglin, che vince il Giro con 38” sullo svedese.
    • 1984, Soave-Verona: tappa a Francesco Moser e cambio di Maglia Rosa definitivo da Laurent Fignon a Moser. Il trentino vince a 50,977 km/h di media, rimontando in 42 km uno svantaggio di 1’21” sul francese.
    • 2010, Verona-Verona: tappa a Gustav Erik Larsson, Ivan Basso non viene insidiato per la vittoria finale.
  • Cima Coppi – Passo Gavia – Il Gavia sarà per l’ottava volta la Cima Coppi del Giro d’Italia. Nelle precedenti occasioni (1996, 1999, 2004, 2006, 2008 e 2010) fu disputata mentre solo una volta non venne assegnata – annullata per maltempo nel 1989 – e sostituita dalle Tre Cime di Lavaredo.
  • Località di tappa inedite nella storia del Giro: Fucecchio, Vinci, Cassino, San Giovanni Rotondo, Ceresole Reale, Lovere, Commezzadura, Anterselva, Valdaora, Santa Maria di Sala, Passo Croce d’Aune.
  • L’Emilia Romagna è la regione con più città di tappa, 7 (5 partenze e 2 arrivi), seguita dal Piemonte e dal Veneto a quota 6 (3 partenze e 3 arrivi sia per il Piemonte che per il Veneto).

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102° EDIZIONE GRAN PIEMONTE 2018 IN VOLATA DI COLBRELLI

102° Gran Piemonte 2018, volata imperiale di Colbrelli

Una volata senza rivali vale a Sonny Colbrelli la vittoria al Gran Piemonte 2018: l’atleta in forza alla Bahrain – Merida si rende protagonista di uno sprint prepotente sul traguardo di Stupinigi, in cui riesce ad avere largamente la meglio di Florian Senechal (Quick Step Floors) e di Davide Ballerini (Androni-Sidermec).

È la Classica più dura di quelle organizzate a RCS Sport, ma non per questo il Giro del Piemonte, come recitava la vecchia dicitura, ha meno spunti interessanti: innanzitutto per il panorama che si ammira attraversando le meravigliose terre tra Cuneo e Torino, poi perché il percorso, sulla carta quasi tutto pianeggiante, non manca di elementi in grado di scardinare il normale svolgersi della corsa. Ed infine la startlist si conferma ancora una volta di ottimo livello, con dodici formazioni WorldTour presenti.

Si parte da Racconigi per affrontare i 191 km in programma e subito si lanciano all’attacco in quattro, vale a dire  Joey Rosskopf della Bmc, Mikkel Frolich Honoré della Quick Step Floors, Matteo Sobrero della Dimension Data e Filippo Ganna della UAE Emirates.

Le condizioni meteorologiche non fanno sconti e ciò già basta per assistere ad una discreta selezione in gruppo, che si riporta sui fuggitivi quando al traguardo mancano oltre cinquanta chilometri, annullando anche un secondo tentativo di alcuni contrattaccanti di portarsi in avanscoperta. Chi riesce ad evadere è il danese Matti Breschel (EF Drapac), che di certo non è condizionato dalla pioggia e resta al comando per la fase che precede i chilometri finali. Ripreso, è la volta di Andrey Grivko (Astana) restare per diversi minuti al comando.

Ma alla fine, come nelle previsioni, è uno sprint a decretare il vincitore. E costui risponde al nome di Sonny Colbrelli, che chiude in maniera vincente una stagione molto positiva che l’ha visto trionfare in altre tre circostanze (Dubai Tour, Giro di Svizzera e Coppa Bernocchi), oltre ad una serie di piazzamenti in corse di spessore (compresi due secondi posti al Tour de France).

Senza storia la sua volata lunga oltre trecento metri: nulla da fare per il giovane francese Senechal, secondo, e per Ballerini, terzo. Quest’ultimo, però, regala alla sua squadra, la Androni Giocattoli – Sidermec, la matematica certezza della conquista della Ciclismo Cup e, con essa, l’ottenimento di una wild card per il prossimo Giro d’Italia.

Ordine d’arrivo:
1 Sonny Colbrelli (TBM) 4:20:50
2 Florian Sénéchal (QST) +0:00
3 Davide Ballerini (ANS) +0:00
4 Jhonathan Restrepo (TKA) +0:00
5 Riccardo Minali (AST) +0:00
6 Manuel Belletti (ANS) +0:00
7 Christoph Pfingsten (BOH) +0:00
8 Andrea Guardini (BRD) +0:00
9 Barnabas Peak (QST) +0:02
10 Simone Velasco (WIL) +0:02

BUONGIORNO DALLA 102° EDIZIONE DI CICLISMO GRANPIEMONTE

BUONGIORNO DAL GRANPIEMONTE
La gara partirà da Racconigi e terminerà a Stupinigi toccando altre residenze sabaude lungo i 191 chilometri del suo percorso.
Download: elenco partenti e mappe.

Racconigi, 11 ottobre 2018 – Buongiorno dalla 102a edizione del GranPiemonte NamedSport, organizzato da RCS Sport/La Gazzetta dello Sport con il sostegno della Regione Piemonte. La corsa parte oggi da Racconigi con arrivo a Stupinigi dopo 191 chilometri. Questa edizione del GranPiemonte NamedSport è la corsa delle residenze reali dei Savoia, i re che hanno fatto l’Italia con Racconigi, Pralormo, Agliè, Venaria Reale, Rivoli e Stupinigi. Un percorso studiato per toccare le Regge Sabaude che sono un fiore all’occhiello di questo territorio.

Tra i partenti del GranPiemonte NamedSport: Sonny Colbrelli, Manuel Belletti, Luis Leon Sanchez, Davide Formolo, Tim Wellens, Dylan Teuns, Egan Bernal, Sacha Modolo e Filippo Ganna.

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METEO
Racconigi (12:00) pioggia, 14°C. Vento: moderato, 10 km/h
Stupinigi (16:15): pioggia, 15°C. Vento: debole, 6 km/h

PERCORSO
Percorso prevalentemente pianeggiante tranne le ondulazioni attorno a Torino. Partenza da Racconigi e superamento delle pendici della collina di Superga da Chieri verso Chivasso (strade di media larghezza, a volte tortuose con brevi saliscendi) da cui sempre su strade prevalentemente piane e rettilinee la corsa raggiunge Agliè. Giro di boa e rifornimento fisso (km 89-92) attorno a Ozegna e rientro pianeggiante su Venaria Reale e quindi Rivoli. Qui le strade, a tratti nei centri cittadini, sono più articolate, ondulate e con sporadici restringimenti. Dopo Rivoli la corsa prosegue su strade ampie e scorrevoli fino al rettilineo finale a Stupinigi.

Ultimi km
Ultimi 5 km prevalentemente pianeggianti o in leggera salita su strade di media larghezza con la presenza di rotatorie in serie. Rettilineo finale di 1.000 m.

PUNTI DI INTERESSE
Località di Partenza: Racconigi
Racconigi, nella provincia di Cuneo, deve il suo nome a Raco, un possidente longobardo vissuto tra il VII e l’VIII secolo, anche se i reperti si attestano già dalla tarda Età del Bronzo. L’aspetto attuale della città si deve agli interventi del Settecento, che hanno cancellato l’antico borgo medievale. Racconigi è stata, a partire dal XV secolo, un’importante città della seta, ma oggi è famosa soprattutto per il suo Castello. La fondazione di quest’ultimo risale all’XI secolo, quando era casaforte nella Marca di Torino. Passò poi ai Saluzzo e in seguito ai Savoia. Ha subìto nel corso dei secoli diversi rimaneggiamenti, ma l’aspetto odierno si deve agli interventi dell’Ottocento voluti dal re Carlo Alberto: furono ridisegnati gli spazi verdi e molti interni vennero riallestiti da Pelagio Pelagi, il cui gusto spaziava tra il neoclassico e l’eclettico. Dopo lo spostamento della capitale, i reali persero interesse per Racconigi, fino all’inizio del XX secolo, quando Vittorio Emanuele III la elesse a sede di villeggiatura. Gli appartamenti oggi testimoniano le più importanti fasi di trasformazione, dal XVII al XX secolo, e il mutare del gusto attraverso i secoli, mentre i giardini hanno mantenuto lo stile romantico ottocentesco.

Pralormo
Sebbene sia di origine molto più antica, le vicende storiche più significative per la formazione del centro storico di Pralormo risalgono al XIII e XIV secolo, quando Asti ripianificò la zona. E al XIII secolo risale l’impianto originario del Castello, allora semplice fortezza, la cui storia si è intrecciata con quella delle famiglie nobiliari avvicendatesi a Pralormo. Tra queste i Roero, nel XIV secolo, furono i primi ad ampliarlo e, nel 1399, lo divisero in tre parti. In seguito subì ulteriori frazionamenti, seguendo il destino del feudo, fino all’arrivo nel 1680 di Giacomo Beraudo, capostipite dei Beraudo che tuttora risiedono nel Castello. Gli eredi di Giacomo, che amarono molto questa residenza, operarono grandi trasformazioni: costruirono una cappella e sopraelevarono il Castello, aggiungendo diverse sale. L’aspetto attuale però si deve a Carlo Beraudo, che nel 1830, venute meno le esigenze militari, lo fece trasformare in prestigiosa dimora di rappresentanza, creando il magnifico parco all’inglese.
 
Agliè
Il comune di Agliè sorge sul sito dell’antica Alladium, di origine romana. Resa illustre da personaggi come Filippo di Agliè e Guido Gozzano, la città ospita un magnifico Castello, il cui nucleo originario risale al XII secolo. Durante le lotte tra i Guelfi e i Ghibellini e i tra feudatari della zona rimase miracolosamente illeso e subì la prima trasformazione solo nel XVII secolo, a opera di Filippo di Agliè. Nel XVIII secolo venne acquistato da Carlo Emanuele III per il suo secondogenito, il duca Benedetto Maria Maurizio. Venne quindi rinnovato. Nei lavori fu coinvolto anche il borgo con la nuova parrocchiale, collegata al Castello da una galleria a due piani. Furono risistemati anche i giardini, seguendo una rigida simmetria. Con la dominazione napoleonica fu trasformato in ospizio e il parco lottizzato, ma nel 1823 tornò ai Savoia. Carlo Felice avviò l’ultimo intervento, che diede alla reggia l’aspetto attuale: venne riarredata e furono allestite la Sala Tuscolana, con reperti archeologici, e la Galleria Verde. Nei giardini, infine, fu abbandonata la simmetria in favore del nuovo gusto romantico.

Venaria Reale
Venaria Reale, città di fondazione romana, è uno dei due comuni italiani a potersi fregiare del titolo di “reale” e l’unico comune piemontese a vantare più di una residenza sabauda: all’interno del Parco regionale La Mandria troviamo infatti la meravigliosa Reggia e gli Appartamenti reali di Borgo Castello. La Reggia comprende l’incantevole Salone di Diana di Amedeo Castellamonte, risalente alla metà del Seicento, e le solenni Galleria Grande e Cappella di Sant’Uberto con le Scuderie, opere di Juvarra risalenti al XVIII secolo. Il complesso è considerato un capolavoro assoluto del barocco. Del Castellamonte è anche il centro storico del borgo antico: impossibile dimenticare di visitarne i vicoli, alla ricerca dei prodotti tipici locali.

Rivoli
Il primo insediamento rivolese risale al 996 circa. Data la posizione strategica, fu realizzata una fortificazione, ai piedi della quale sorse il borgo, di cui i Savoia divennero signori nel 1247. Fu però nel 1559 che il Castello divenne residenza sabauda: Emanuele Filiberto aveva scelto Torino come nuova capitale, ma questa era occupata dai francesi, quindi la corte si fermò a Rivoli. Qui nacque Carlo Emanuele I, che incaricò poi i Castellamonte di trasformare l’antico maniero. Alla fine del XVII secolo le truppe francesi danneggiarono il Castello e i lavori di restauro vennero affidati prima a Garove e Bertola e poi a Juvarra. Con quest’ultimo prese forma il progetto di trasformazione in reggia, simbolo del potere di Vittorio Amedeo II, mai pienamente realizzato. Il cantiere fu interrotto durante la costruzione dell’atrio, ancora oggi a cielo aperto. Dopo la Restaurazione, con l’opera del Randoni, ripresero i lavori, ma il Castello aveva ormai perso d’importanza e fu affittato. Nel XX secolo subì devastazioni, bombardamenti, danni e crolli, ma nel 1979 fu finalmente restaurato. Ora al suo interno è possibile visitare il Museo d’Arte Contemporanea.
 
Località di Arrivo: Stupinigi
Frazione di Nichelino, in provincia di Torino, Stupinigi ospita la Palazzina di Caccia con l’annesso Parco reale, il quale, oltre a zone coltivate e piccoli boschetti, presenta diversi punti di interesse, tra cui il Castelvecchio risalente al basso medioevo. La sontuosa e raffinata Palazzina fu edificata, per ospitare le feste più importanti, a partire dal 1729, su progetto di Filippo Juvarra; i lavori proseguirono con diversi interventi di importanti architetti. Lo stile si rispecchia nel rococò internazionale del periodo. Oltre che dai Savoia, fu eletta residenza da Napoleone e poi, all’inizio del Novecento, dalla regina Margherita. È uno dei più straordinari complessi settecenteschi europei e, grazie a un restauro che ha permesso l’apertura al pubblico, conserva arredi originali, dipinti e capolavori di ebanistica.

COPERTURA TV
GranPiemonte e Lombardia godranno di una distribuzione televisiva che toccherà tutti e cinque i continenti.
RAI, host broadcaster degli eventi, produrrà il segnale internazionale con due ore di immagini in diretta per il GranPiemonte NamedSport, un’ora in più invece per Il Lombardia NamedSport.
Il palinsesto RAI in Italia prevede la trasmissione in diretta su RAI Sport +HD del GranPiemonte, entrambe dalle 15:00 alle 16:30, mentre Il Lombardia troverà spazio dapprima su RAI Sport +HD dalle 14:00, per poi passare a RAI 2 dalle 15:00 alle 17:00.
In Francia le tre corse verranno offerte in diretta in chiaro su La Chaine L’Equipe, mentre Eurosport le offrirà live a tutti gli appassionati nel resto d’Europa. Inoltre, nella regione Asia Pacifico il network di Discovery trasmetterà Il Lombardia.
Per il resto, il GranPiemonte troverà spazio sugli schermi OSN in tutto il Medio Oriente e Nord Africa, Supersport in Sudafrica e Kwese Sports nel resto dell’Africa Subsahariana. I tifosi giapponesi potranno seguire le gare sulla OTT DAZN, quelli neozelandesi su Sky Sports.
Nel Nuovo Continente, la copertura in Sudamerica e nei Caraibi è garantita dal network ESPN, mentre in Messico le gare saranno trasmesse da TDN. In Canada le classiche saranno disponibili sulla OTT Fubo.tv, così come negli USA dove gli appassionati potranno trovarle anche sulla piattaforma Flosports.
In aggiunta, Il Lombardia verrà trasmesso in chiaro anche dal network SRG SSR in Svizzera (su RTS Deux in francese, e su RSI La2 in italiano) e da VTM Medialaan in Belgio. Ciò fa salire a 193 il numero dei Paesi in cui sarà possibile seguire la “Classica delle Foglie Morte”, ultima Monumento della stagione.

THIBAUT PINOT COGLI LA VITTORIA ALLA 99° MILANO – TORINO

LA MILANO-TORINO BRINDA CON PINOT

Thibaut Pinot coglie la vittoria davanti a “Superman” Lopez e il neo Campione del Mondo Alejandro Valverde

Torino, 10 ottobre 2018 – Quattro mesi e mezzo dopo la polmonite che ha cancellato i sogni di podio al Giro d’Italia, il francese Thibaut Pinot della Groupama – FDJ ha vinto la prima classica italiana della sua carriera partendo a 1,2 chilometri dalla conclusione di Superga. Il francese era rimasto solo dopo la caduta del compagno di squadra David Gaudu assieme a Miguel Angel “Superman” Lopez, il vincitore dalla Milano-Torino due anni fa. Alejandro Valverde, fresco Campione del Mondo, ha completato il podio.

RISULTATO FINALE
1 – Thibaut Pinot (Groupama – FDJ) – 200 km in 4h43’36” media 42,313 km/h
2 – Miguel Angel Lopez (Astana Pro Team) a 10″
3 – Alejandro Valverde (Movistar Team) a 28″

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Il vincitore Thibaut Pinot ha dichiarato in conferenza stampa: “La nostra tattica era di controllare tutte le fughe nel finale. David (Gaudu) era in un buon gruppo nella parte di pianura, poi gli ho chiesto di salire il più velocemente possibile. Quando mi ha dato spazio Lopez stava guardando indietro. A quel punto non potevo aspettare ed ho dato tutto fino alla fine. Avevo detto dopo La Vuelta che volevo avere il miglior finale di stagione possibile. Io non faccio calcoli su quale corsa voglio vincere. In realtà ci provo in tutte le corse, soprattutto in Italia perché mi piacciono. È difficile scegliere tra le corse a tappe e le gare di un giorno perché le trovo tutte belle ma, a mio parere, la Milano-Torino è la più bella delle semi-classiche. L’appetito per vincere mi rimarrà fino a Sabato per Il Lombardia, anche se quella sarà un altra storia”.


Il secondo classificato, Miguel Angel Lopez, ha detto: “La verità è che stavo molto bene, ma dopo la caduta ho dovuto accontentarmi del secondo posto. È successo in un istante mentre stavo guardando indietro perché Alejandro Valverde aveva un piccolo momento di crisi. Allo stesso tempo il compagno di squadra di Pinot [David Gaudu] si è spostato a destra e mi ha tirato giù. Da li ho mancato la vittoria di un soffio. Volevo davvero vincere la mia seconda Milano-Torino ma è andata così… Questa è stata la mia ultima corsa della stagione, è comunque bello finire con un risultato positivo”.

Il terzo classificato, Alejandro Valverde, ha dichiarato: “Sono contento di questo podio alla Milano-Torino. Sapevo sarebbe stato molto difficile vincere. Stavo bene sul primo passaggio da Superga e ho voluto rompere gli indugi per provare a farlo, forse sarebbe stato meglio stare un po’ più al coperto. Comunque sia andata, mi sono divertito! Thibaut Pinot oggi era molto forte, così come Miguel Angel Lopez. Senza la caduta i due si sarebbero dati più battaglia. Il mio risultato odierno mi da fiducia per Il Lombardia di sabato. Vincerlo? Non lo so ma ho buone gambe”.

UNA CARRELLATA DELLE TESTATE CHE HANNO DIVULGATO LA MANIFESTAZIONE PEDALATA NOVI-CASTELLANIA

TESTATA IL PICCOLO DI ALESSANDRIA HA DIVULGATO IL SOTTOSTANTE ARTICOLO SULLA PEDALATA NOVI-CASTELLANIA IN RICORDO DI FAUSTO COPPI

 

LE TESTATE CHE HANNO DIFFUSO LA MANIFESTAZIONE 22° EDIZIONE NOVI LIGURE – CASTELLANIA IN RICORDO DEL 99 ANNO DALLA NASCITA DEL CAMPIONISSIMO

 

https://mag.corriereal.info/wordpress/2018/09/24/novi-castellania-significativa-partecipazione-alla-gara-non-competitiva-io-voglio-pedalare-sicuro/

 

http://www.inchiostrofresco.it/blog/2018/09/23/novi-ligure-salutato-la-22-edizione-della-novi-castellania/

 

http://www.piemontepress.it/piemontepress/portale/index.php?com=15857

 

http://www.giornale7.it/pedalare-sulle-colline-ricordando-il-campionissimo/

 

http://novionline.alessandrianews.it/novi-ligure/ricordo-airone-sicurezza-strade-161972.html

 

https://www.csainciclismo.it/piemonte/3716-novi-ligure-ha-salutato-la-22°-edizione-della-novi-castellania-io-voglio-pedalare-sicuro

 

https://unvsnoviligure.wordpress.com/2018/09/23/partenza-da-novi-ligure-al-museo-dei-campionissimi-della-22-edizione-della-manifestazione-ciclistica-con-arrivo-a-castellania/

corriereal

Novi Ligure ha salutato la 22° edizione della Novi-Castellania
La gara non competitiva “Io voglio pedalare sicuro””
Ieri al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, un nutrito gruppo di atleti, hanno dato vita alla 22° edizione della Novi Ligure Castellania valevole in ricordo di Fausto Coppi nel suo 99 anno dalla nascita, con il suo slogan “Io Voglio Pedalare Sicuro” .
Un grazie all’Amministrazione Comunale di Novi Ligure e di Castellania, al Comando della Polizia Municipale di Novi Ligure per la scorta tecnica alla manifestazione, alla CRI, all’apripista Franco, e quanti hanno collaborato per far sicura la manifestazione,
Lungo i 18 chilometri abbiamo incontrato automobilisti rispettosi ed alcuni meno, ma nel compenso l’iniziativa ha raggiunto il suo scopo far capire all’automobilista il rispetto che meritano tutti gli appassionati delle due ruote, mentre chi pedala deve rispettare il codice della strada.
Il gruppo di atleti hanno percorso i 18 Km. in un’ora esatta, arrivati hanno potuto ristorarsi con la focaccia novese – dolci e vino ed acqua.
Per poi risalire sul cavallo di ferro e ritornare alle proprie abitazioni.
Quest’anno mossiere della manifestazione l’Assessore allo Sport Stefano Gabriele che ha portato il saluto dell’Amministrazione.
Dobbiamo ricordare l’impegno svolto dal Comitato Provinciale di Alessandria del CSAIn e dalla sezione novese dell’UNVS.
Un arrivederci alla prossima edizione al centenario di Fausto Coppi il Campionissimo il 21 settembre 2019.
Molte appassionati erano già a Castellania e molti gli abbiamo incrociati che scendevo mentre noi salivamo, vogliamo ricordare un quartetto di Incisa Scapaccino che hanno già dato la loro adesione per la prossima edizione.
GPM

Novi Ligure

Da Novi a Castellania in ricordo dell’Airone… e per la sicurezza sulle strade

Sabato 22 si è svolta la 22esima edizione della Novi-Castellania, la non competitiva che celebra il 99esimo anno dalla nascita di Fausto Coppi. “Io voglio pedalare sicuro” lo slogan di questa edizione.

NOVI LIGURE – Sabato 22 al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure un nutrito gruppo di partecipanti ha dato vita alla 22esima edizione della ‘Novi Ligure-Castellania’, la non competitiva che celebra il 99° anno dalla nascita di Fausto Coppi. “Io Voglio Pedalare Sicuro” lo slogan di questa edizione.

“Lungo i 18 chilometri abbiamo incontrato automobilisti rispettosi ed alcuni meno” fanno sapere gli organizzatori, “ma nel compenso l’iniziativa ha raggiunto il suo scopo, ovvero far capire all’automobilista il rispetto che meritano tutti gli appassionati delle due ruote. Ad ogni modo, allo stesso tempo, chi pedala deve rispettare il codice della strada”.

Il gruppo di atleti ha percorso i 18 Km in un’ora esatta. Arrivati a Castellania i partecipanti hanno potuto ristorarsi con la focaccia novese, dolci e vino. ‘Mossiere’ della manifestazione l’Assessore allo Sport del Comune di Novi Stefano Gabriele, che ha portato il saluto dell’Amministrazione.

L’organizzazione ringrazia l’Amministrazione Comunale di Novi Ligure e di Castellania, il Comando della Polizia Municipale di Novi Ligure per la scorta tecnica alla manifestazione, la Croce Rossa, il Comitato Provinciale di Alessandria del CSAIn e la sezione novese dell’UNVS, l’apripista Franco, e quanti hanno collaborato per far sicura la manifestazione.

25/09/2018

NOVI LIGURE HA SALUTATO UN NUTRITRO GRUPPO PER LA 22° EDIZIONE DELLA NOVI LIGURE – CASTELLANIA

Al via sabato dal Museo dei Campionissimi un nutrito gruppo di atleti, hanno dato vita alla 22° edizione della Novi Ligure Castellania valevole in ricordo di Fausto Coppi nel suo 99 anno dalla nascita, con il suo slogan “Io Voglio Pedalare Sicuro” .

Un grazie all’Amministrazione Comunale di Novi Ligure e di Castellania, al Comando della Polizia Municipale di Novi Ligure per la scorta tecnica alla manifestazione, alla CRI, all’apripista Franco, e quanti hanno collaborato per far sicura la manifestazione,

Lungo i 18 chilometri abbiamo incontrato automobilisti rispettosi ed alcuni meno, ma nel compenso l’iniziativa ha raggiunto il suo scopo far capire all’automobilista il rispetto che meritano tutti gli appassionati delle due ruote, mentre chi pedala deve rispettare il codice della strada.

Il gruppo di atleti hanno percorso i 18 Km. in un’ora esatta, arrivati hanno potuto ristorarsi con la focaccia novese – dolci e vino ed acqua.

Per poi risalire sul cavallo di ferro e ritornare alle proprie abitazioni.

Quest’anno mossiere della manifestazione l’Assessore allo Sport Stefano Gabriele che ha portato il saluto dell’Amministrazione.

Dobbiamo ricordare l’impegno svolto dal Comitato Provinciale di Alessandria del CSAIn e dalla sezione novese dell’UNVS.

Un arrivederci alla prossima edizione al centenario di Fausto Coppi il Campionissimo il 21 settembre 2019.

Molte appassionati erano già a Castellania e molti gli abbiamo incrociati che scendevo mentre noi salivamo, vogliamo ricordare un quartetto di Incisa Scapaccino che hanno già dato la loro adesione per la prossima edizione.

SABATO A NOVI LIGURE HA SALUTATO LA 22° EDIZIONE DELLA NOVI-CASSTELLANIA

Novi Ligure ha salutato la 22° edizione della Novi-Castellania

La gara non competitiva “Io voglio pedalare sicuro””

Novi Ligure ha salutato la 22° edizione della Novi-Castellania

Sabato al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, un nutrito gruppo di atleti, hanno dato vita alla 22° edizione della Novi Ligure Castellania valevole in ricordo di Fausto Coppi nel suo 99 anno dalla nascita, con il suo sloganIo Voglio Pedalare Sicuro .

Un grazie all’Amministrazione Comunale di Novi Ligure e di Castellania, al Comando della Polizia Municipale di Novi Ligure per la scorta tecnica alla manifestazione, alla CRI, all’apripista Franco, e quanti hanno collaborato per far sicura la manifestazione,

Lungo i 18 chilometri abbiamo incontrato automobilisti rispettosi ed alcuni meno, ma nel compenso l’iniziativa ha raggiunto il suo scopo far capire all’automobilista il rispetto che meritano tutti gli appassionati delle due ruote, mentre chi pedala deve rispettare il codice della strada.

Il gruppo di atleti hanno percorso i 18 Km. in un’ora esatta, arrivati hanno potuto ristorarsi con la focaccia novese – dolci e vino ed acqua.

Per poi risalire sul cavallo di ferro e ritornare alle proprie abitazioni.

Quest’anno mossiere della manifestazione l’Assessore allo Sport Stefano Gabriele che ha portato il saluto dell’Amministrazione.

Dobbiamo ricordare l’impegno svolto dal Comitato Provinciale di Alessandria del CSAIn e dalla sezione novese dell’UNVS.

Un arrivederci alla prossima edizione al centenario di Fausto Coppi il Campionissimo il 21 settembre 2019.

Molte appassionati erano già a Castellania e molti gli abbiamo incrociati che scendevo mentre noi salivamo, vogliamo ricordare un quartetto di Incisa Scapaccino che hanno già dato la loro adesione per la prossima edizione.