Il terremoto devasta il Centro Italia

LA REDAZIONE DELLA TESTATA NOTIZIARIO CSAIN PIEMONTE E’ VICINA ALLA POPOLAZIONE E QUANTI OPERANO IN QUESTA OCCASIONE

IL TERREMOTO DEVASTA IL CENTRO ITALIA

 La Federazione Italiana Cuochi sul posto per preparare pasti caldi

Fin dalle prime luci dell’alba, appena si è diffusa la brutta notizia dell’emergenza che ha colpito le regioni del centro-Italia, la Fic-Federazione Italiana Cuochi ha mobilitato il suo Dipartimento di Solidarietà ed Emergenze, che già intervenne con grande efficienza durante i sismi che colpirono negli anni scorsi l’Abruzzo e l’Emilia Romagna.

Si tratta di un’organizzazione strutturata, con un atto costitutivo della quale è responsabile e presidente Roberto Rosati, affiancato da Alessandro Circiello. Questa mattina è stato tempestivamente attrezzato il furgone logistico con le attrezzature e il furgone frigo con gli alimenti freschi che si metterà in moto appena verrà emesso il decreto del Presidente della Repubblica che garantisce il sostegno economico per l’acquisto delle derrate e i regolari permessi per operare nei luoghi colpiti dal sisma. Il lavoro dei cuochi sarà invece volontario e coordinato dai responsabili regionali. Un sistema utilissimo per finalizzare al meglio gli interventi che in passato ci sono comunque sempre stati, grazie alla generosità e al grande cuore di tutta la squadra FIC, ma che partivano da iniziative dei singoli e non avevano la stessa incisività.
In Italia hanno aderito circa 200 colleghi e sono già 18 le regioni che possono contare su un capo dipartimento, che all’occasione si interfacci con la Federazione. Questo sistema è d’aiuto, poiché in caso di calamità si avvertono direttamente le regioni interessate o quelle più vicine, affinché intervengano repentinamente.

Un devastante terremoto stanotte ha colpito il centro Italia, tra Umbria, Marche e Lazio, distruggendo in particolare i comuni di Amatrice in provincia di Rieti, Accumoli in provincia di Rieti e Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno. I morti al momento sono 21, ma il numero è destinato a crescere rapidamente.

La prima scossa, di magnitudo 6.0, è stata registrata alle 3:36. L’epicentro a 2 chilometri da Accumoli (Rieti) e 10 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti). L’ipocentro è stato a soli 4 chilometri di profondità. Seconda e terza scossa sono state registrate alle 4:32 e 4:33. Hanno avuto epicentro in prossimità di Norcia (Perugia), Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Gli ipocentri sono stati tra gli 8 e i 9 chilometri. Oltre 50 finora (alle 6:40) le repliche di magnitudo superiore a 2, cinque delle quali di magnitudo 4 o superiore. E’ stato mobilitato l’Esercito per far fronte all’emergenza. Una componente del sesto reggimento Genio di Roma, con mezzi speciali, è partita verso le zone colpite dal sisma. Appello dell’Avis a tutti per donare il sangue.
Tra i comuni colpiti, Amatrice, un simbolo della cucina italiana nel mondo per il suo sugo all’amatriciana che ha reso celebra la cucina romana nel mondo. Originariamente il sugo veniva preparato dai pastori con gli ingredienti a loro disposizione sulle montagne quando seguivano al pascolo le loro greggi. Gli ingredienti erano: guanciale a cubetti o fettine sottilissime, pecorino e spaghetti, piatto che veniva tradizionalmente chiamato “unto e cacio”. Successivamente nel XVIII secolo la ricetta fu ingentilita con l’aggiunta di pomodoro e pochissimo olio d’oliva. La diffusione su scala nazionale si ebbe nell’Ottocento quando molti amatriciani emigrarono a Roma a causa della crisi della pastorizia e trovarono occupazione nel campo della ristorazione facendo conoscere il piatto tipico dei loro avi: l'”amatriciana”. Il primo storico ristorante amatriciano fu inaugurato a Roma nel 1860 da Luigi Sagnotti con il nome de Il Passetto, così chiamato poiché attraverso il ristorante si poteva passare dal vicolo del passetto a piazza Navona. Alla conoscenza su scala nazionale della ricetta dell'”amatriciana” contribuì anche l’attore Aldo Fabrizi che ne parlò spesso durante le sue trasmissioni radiofoniche e televisive. Ancora oggi nei menù dei ristoranti si trovano le due ricette: la tradizionale detta comunemente anche gricia e quella con la salsa di pomodoro. In molti ristoranti si trova una ricetta errata che fa uso di pancetta (al posto del guanciale), cipolla e olio d’oliva.
Un’altra specialità di Amatrice sono gli gnocchi ricci. Si tratta di gnocchi realizzati con acqua, farina e uova, a cui viene dato il caratteristico riccio schiacciandoli con le dita. Tipici della cittadina e poco conosciuti nelle frazioni, sono stati tramandati di generazione in generazione e vengono considerati il piatto più antico della gastronomia amatriciana.

IL GAVI DOCG I PRIMI SEI MESI HA AVUTO UN INCREMENTO DI VENDITE PARI AL 9,4 %

Oggi la nostra testata ha percorso in pochi secondi 1.100 chilometri dalla Sicilia al Piemonte 

IL GAVI DOCG I PRIMI SEI MESI HA AVUTO UN INCREMENTO DI VENDITE PARI AL 9,4%

 GAVI 1vigneto gavi

Semestre in crescita per l’export del Gavi Docg, il bianco da vitigno Cortese prodotto nel Piemonte meridionale al confine con la Liguria: +9,4% per un totale di 766.370 bottiglie in più rispetto ai primi sei mesi del 2015.

Esportato in 65 paesi il Gavi docg ha superato i 13,4 milioni di bottiglie prodotte, nel periodo agosto 2105-settembre 2016, contro i 12,2 milioni dei 12 mesi precedenti. Il Gavi festeggia – domenica 28 agosto – la vendemmia imminente con la 4/a edizione della manifestazione “Di Gavi in Gavi”, promosso dal Consorzio di Tutela. Al centro dell’evento gli show cooking di quattro chef stellati del Piemonte che prepareranno “inediti abbinamenti” con il Gavi. Saranno giudicati da uno dei loro colleghi più illustri, Bruno Barbieri, chef pluristellato e giudice di Masterchef Italia.

GAVI 2 GAVI 3

Quest’anno la giornata di festa per il Gavi si concluderà a notte: alcune aziende vinicole, infatti, apriranno al pubblico dalle 20.30 organizzando visite, degustazioni e spettacoli in cantina.

 

OGGI USCIAMO DAL NOSTRO PIEMONTE PRESENTIAMO ALCUNE TRATTORIE SICILIANE

OGGI USCIAMO DAL PIEMONTE PER OMAGGIARE IL NOSTRO VICE PRESIDENTE REGIONALE E RESPONSABILE EDITORIALE SICILIANO AMANTE DELLA BUONA CUCINA

 tavola ristorante imbandita

TISCHI TOSCHI – TAORMINA (ME) Via F. Paladini, 3

Luca Casablanca, patron di Tischi Toschi è un grande appassionato e un po’ filosofo. Una chiacchierata con lui è già interessante. Metteteci anche i piatti. Cucina semplice, di territorio, ma ben fatta. Tanti i piatti da provare. Dalle busiate con pesto trapanese agli involtini di spatola alla messinese (a ghiotta). Molto buona la spuma di pistacchi. Buona selezione dei migliori vini siciliani.

QUATTRO ARCHI – MILO (CT) Via Crispi, 9

Una visita in questa trattoria potrebbe rivelarsi un toccasana. È il posto ideale per fare il pieno di buonumore. Saro Grasso è il titolare di questo locale, in cucina la bravissima Lina Castorina. Insieme fanno un duo scoppiettante, di simpatia e affabilità il tutto condito da cose buone che strizzano l’occhio all’Etna. Sono tanti i piatti preparati con i presidii Slow Food, ma lasciatevi guidare dal titolare che saprà consigliarvi il piatto perfetto per la serata. Se proprio volete un consiglio, pasta con il macco di fave o con il ragù di maialino nero. Bella selezione di vini etnei.

FRATELLI BORRELLO – SINAG Contrada Forte, 7

Posto ideale per chi vuole assaporare i veri sapori dei Nebrodi. I fratelli Pippo e Franco Borrello sapranno proporvi i salumi prodotti dal loro salumificio, le carni del suino nero allevato allo stato brado e i tradizionali formaggi, prodotti nel loro piccolo caseificio. Imperdibile il prosciutto cotto di suino nero. Tra i primi i maccheroni al ragu o le tagliatelle ai funghi porcini. Tra i secondi la buonissima grigliata di carne. Buona selezione di rossi siciliani. Il locale è stato premiato nel 2009 come Migliore Macelleria Best in Sicily.

ANDREA – PALAZZOLO ACREIDE (SR) Corso Vittorio Emanuele

Andrea Alì è conosciuto anche come il re degli Iblei. Conosce i monti della zona come le sue tasche e porta sulla tavola sempre verdure e frutta fresca. Nella sua cucina c’è molta tradizione, quella antica, di una volta, un po’ la cucina delle nonne, fatta solo con ingredienti di stagione e con quelli disponibili. Ecco perché il menu cambia sempre. Da provare le carni locali e le trote “Manghisi”. Bella carta dei vini. Un posto gourmet. Migliore Trattoria Best in Sicily 2015.

LOCANDA DEL COLONNELLO – MODICA (RG) Vico Biscari, 6

Il locale di Paolo Failla, patron di un bellissimo albergo a pochi metri (Palazzo Failla) è tra quelli in assoluto con uno dei migliori rapporti qualità-prezzo. Merito anche di un giovane chef, Davide Minerva, che guarda al territorio e si lascia contaminare con piacevolezza. Cucina con prodotti locali e un pizzico di fantasia. Tra gli antipasti polpo e patate e salsa di limone all’origano, tra i primi i ravioli di patate al sugo di cozzze. E come secondo molto buono il pesce in guazzetto, verdure e crostini. Grande carta dei vini dove trovate il meglio della Sicilia. Migliore trattoria Best in Sicily 2016.

AL BAGATTO – MILAZZO (ME) Via Regis, 11

A due passi dal molo da dove partono le navi e i traghetti per le Eolie, e basta allungare lo sguardo per vederle “a specchio”. Patron di questo locale è Raffaele Esposito che propone i suoi piatti in base alla disponibilità delle materie prime. E da quest’anno pasta fresca realizzata con le farine di grani antichi siciliani servita con sughi deliziosi. Tra i secondi buonissima la carne di manzo di razza modicana. E tanto uso di ortaggi freschi e succosi. Carta dei vini ben articolata. 

VILLA CARLA – LENI – ISOLA DI SALINA – EOLIE (ME) Via Santa Lucia

Se siete in vacanza a Salina andate in questa piccolissima trattoria di Leni, il paesino che si affaccia sul versante sud occidentale dell’isola, può essere una esperienza gourmet. Venti coperti in un giardino con vista mare sul resto delle Eolie. La signora Carla Errando raccoglie gli ortaggi del suo orto e prepara piatti succulenti. Tra i primi ravioli con capperi oppure tagliatelle condite in vari modi. Imperdibile la parmigiana di melenzane oppure i fiori di zucca in pastella (ma fino a luglio). Tra i secondi filetti di sgombro sulle foglie di limone. Carta dei vini con etichette eoliane. Prenotare sempre.

OSTERIA U’LOCALE – BUCCHERI (SR) Via Dusmet, 14

Punta sulla tradizione la cucina di questo locale sui monti iblei. Stagionalità e tipicità del territorio sono i due parametri di riferimento dei piatti. Le verdure selvatiche preparate in vari modi sono le regine della tavola. Meritano una menzione, le tagliatelle fatte in casa con peperoni locali arrostiti e pomodoro. Ma imperdibili anche gli spiedini di pecora, disponibili proprio in questo periodo. Buona carta dei vini.

TERRA MIA – CASTIGLIONE DI SICILIA (CT) SP64, Solicchiata

Ricette semplici quelle proposte dallo chef Leonardo Cuscona che rimandano alla cucina di una volta. Menu stagionale e varie proposte molto interessanti. Da provare il tagliere di salumi e formaggi, lo spaghettone di pasta fresca con salsiccia e zafferano o la pasta al tartufo di Palazzolo Acreide. Tanti piatti a base di funghi nel periodo. E se siete fortunati potreste trovare una trota pescata nei torrenti dei Nebrodi e cucinata nel migliore dei modi. Carta dei vini con imponente offerta di etichette etnee. 

ME’ CUMPARI TURIDDU – CATANIA Via Monsignor Ventimiglia, 15

Qui tutti lo conoscono come Mc Turiddu, ma l’uso improprio della parolina “Mc” avrebbe scomodato anche i legali del colosso Mc Donald’s. Qui l’accoglienza è davvero familiare, perché l’ospite, appunto è trattato come un “cumpari”; uno di famiglia. Menu che privilegia le eccellenze etnee. Tra i piatti imperdibili, gli spaghetti alla Turiddu, il tortino di alici e la parmigiana, le caserecce al pesto o la pasta con il ragù bianco di asino. Carta dei vini buona.