IL LOMBARDIA 2016: UFFICIALIZZATI I PARTENTI

IL LOMBARDIA 2016: UFFICIALIZZATI I PARTENTI

La corsa verrà trasmessa in 183 paesi nei cinque continenti.
Da scaricare: elenco dei partenti e mappe.

Como, 30 settembre 2016 – Ufficializzato l’elenco dei partenti della 110° edizione della Lombardia NamedSport, organizzato da RCS Sport/La Gazzetta dello Sport e in programma domani sabato 1 ottobre con partenza da Como e arrivo a Bergamo, dopo 241 km.DOWNLOAD

Al via tra gli altri Fabio Aru (Astana Pro Team) e Romain Bardet (AG2R La Mondiale), gli ex campioni del mondo Philippe Gilbert (BMC Racing Team) e Rui Alberto Faria Da Costa (Lampre – Merida), il campione olimpico Greg Van Avermaet (BMC Racing Team) lo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar Team), i colombiani Miguel Angel Lopez (Astana Pro Team) e Johan Esteban Chaves (Orica – BikeExchange), gli olandesi Tom Dumoulin (Team Giant – Alpecin) e Bauke Mollema (Trek Segafredo), e i vincitori di passate edizioni Daniel Martin (Etixx – Quick Step), Damiano Cunego (Nippo – Vini Fantini) e Joaquin Rodriguez (Team Katusha).

COPERTURA TELEVISIVA
L’edizione 2016 de Il Lombardia NamedSport godrà di una distribuzione televisiva in 183 diversi Paesi del mondo, in tutti e cinque i continenti. Rai, host broadcaster dell’evento, trasmetterà la gara secondo il seguente palinsesto:

  • Pre Gara 14:10-14:55 su Rai Sport 1 (CH.57 – HD CH.557)
  • Gara 15:15-17:15 su Rai 3 (R3 – HD CH.503)
  • Post Gara 17:15-17:45 su Rai Sport 1 (CH.57 – HD CH.557)

Eurosport garantirà la diretta deIla “Classica delle foglie morte” in tutta Europa, con commento in 19 diverse lingue; immagini live della gara saranno trasmesse in Europa anche da beINSports in esclusiva in Francia, da Teledeporte in Spagna, da NOS nei Paesi Bassi e dal network SRG SSR in Svizzera. In Belgio, VRT e RTBF garantiranno la diretta per gli appassionati rispettivamente di lingua fiamminga e francese.
Il network beinSports detiene i diritti esclusivi anche per gli Stati Uniti d’America e per i territori della regione Medio Oriente e Nord Africa. L’emittente sudafricana Supersport trasmetterà invece le fasi salienti della corsa in tutta l’Africa Sub-sahariana. 
Eurosport coprirà la regione Asia Pacific tramite la sua programmazione live in 16 territori. In diretta trasmetterà anche J Sports in Giappone; le fasi salienti della corsa in Asia saranno presenti invece nei palinsesti di LETV in Cina, di True Visions in Thailandia e di FPT Telecom in Vietnam.
Agli antipodi, Il Lombardia NamedSport potrà essere seguito grazie alla diretta offerta dall’emittente australiana SBS e agli highlights trasmessi da Fox Sports – sempre nella terra dei canguri – e da Sky Sports in Nuova Zelanda.
Infine, al di là dell’Atlantico, l’ultima Monumento della stagione verrà distribuita live in Messico e America Centrale su TDN, in Brasile grazie a ESPN Brasil, nel resto del Sudamerica in spagnolo su ESPN Sur e nei Caraibi in inglese da ESPN Caribbean.
Immagini della gara verranno altresì distribuite in tutto il mondo attraverso la piattaforma SNTV – Sports News Television e grazie a Sport24, presente su aerei e navi da crociera.

PREMIO TORRIANI
Oggi, presso lo Yacht Club – Canottieri Lario di Como, è stato assegnato il 19o Premio Internazionale Vincenzo Torriani a Vincenzo Nibali, vincitore di Giro d’Italia (2013, 2016), Tour de France (2014), Vuelta a España (2010) e dell’edizione 2015 de Il Lombardia; Giorgio Squinzi, amministratore unico di Mapei e Presidente del Gruppo 24ore, e Mauro Vegni, Direttore del Giro d’Italia. Il Premio internazionale Vincenzo Torriani, nato nel 1998 su iniziativa della Associazione Emilio De Martino, ricorda l’organizzatore del Giro d’Italia e di molte altre corse e celebra l’opera di personaggi impegnati nella tutela e nella promozione dei valori del ciclismo.

Sono 75 i Tre Bicchieri assegnati dalla Guida ai Vini del Gambero Rosso al Piemonte.

Sono 75 i Tre Bicchieri assegnati dalla Guida ai Vini del Gambero Rosso al Piemonte. Ben 58 sono prodotti con il Nebbiolo, segno di un predominio qualitativo incredibile.

GAVI 3VENDEMMIA

Nella classifica risalta la prima volta dei Tre Bicchieri per un Grignolino, quello di Vicara. E torna anche il Riché, quello dell’azienda Montalbera. Niente Timorasso e vini del Tortonese, complice l’annata pessima del 2014. Buona la prestazione del Gavi.

Ecco i Tre Bicchieri

  • Barbaresco Albesani S. Stefano Ris. 2011 Castello di Neive
  • Barbaresco Angelo 2013 Rocca
  • Barbaresco Asili 2013 Ceretto
  • Barbaresco Asili Ris. 2011 Giacosa
  • Barbaresco Asili Ris. 2011 Ca’ del Baio
  • Barbaresco Costa Russi 2013 Gaja
  • Barbaresco Currà 2012 Sottimano
  • Barbaresco Gallina 2012 Busso
  • Barbaresco Pajè 2011 Roagna
  • Barbaresco Rabajà 2012 Rocca
  • Barbaresco Rombone 2012 Nada
  • Barbera d’Asti Pomorosso 2013 Coppo
  • Barbera d’Asti Sup. Nizza 2013 Olim Bauda
  • Barbera d’Asti Sup. Nizza La Court 2013 Chiarlo
  • Barbera d’Asti Sup. V. La Mandorla Ed. La Grisa 2014 Spertino
  • Barbera del M.to Sup. Bricco Battista 2013 Accornero e Figli
  • Barbera del M.to Sup. Pico Gonzaga 2013 Castello di Uviglie
  • Barolo 2012 Mascarello Barolo 2012 Cascina Fontana
  • Barolo Bric dël Fiasc 2012 Scavino
  • Barolo Bricco Boschis 2012 Cavallotto Tenuta Bricco Boschis
  • Barolo Bricco delle Viole 2012 Vajra
  • Barolo Bricco Fiasco 2012 Azelia
  • Barolo Bricco Pernice 2011 Cogno
  • Barolo Brunate 2012 Marengo
  • Barolo Bussia 90 Dì Ris. 2010 Fenocchio
  • Barolo Bussia V. Mondoca Ris. 2010 Oddero
  • Barolo Cannubi 2012 Marchesi di Barolo
  • Barolo Cannubi 2012 Burlotto
  • Barolo Cerretta 2012 Rosso
  • Barolo Cerretta V. Bricco 2010 Altare – Cascina Nuova
  • Barolo del Comune di Barolo Essenze 2012 Vite Colte
  • Barolo Francia 2012 Conterno
  • Barolo Giachini 2012 Corino
  • Barolo Ginestra Casa Maté 2012 Grasso
  • Barolo Ginestra Ris. 2008 Conterno
  • Barolo Lazzarito Ris. 2010 Germano
  • Barolo Liste 2011 Borgogno & Figli
  • Barolo Monprivato 2011 Mascarello e Figlio
  • Barolo Monvigliero 2012 Alessandria
  • Barolo Ornato 2012 Pio Cesare
  • Barolo Paiagallo Casa E. di Mirafiore 2012 Fontanafredda
  • Barolo Ravera 2012 Vietti
  • Barolo Resa 56 2012 Brandini
  • Barolo Rocche dell’Annunziata 2012 Veglio
  • Barolo Rocche di Castiglione 2012 Brovia
  • Barolo San Bernardo Ris. 2010 Palladino
  • Barolo Sorì Ginestra 2012 Conterno Fantino
  • Barolo Sottocastello di Novello 2011 Ca’ Viola
  • Barolo V. Lazzairasco 2012 Porro
  • Barolo Vigna Rionda Ris. 2010 Massolino
  • Barolo Vignarionda 2012 Pira
  • Boca 2011 Piane
  • Carema Et. Bianca 2012 Ferrando
  • Dogliani Papà Celso 2015 Abbona
  • Dolcetto di Ovada Sup. Du Riva 2013 Tacchino
  • Erbaluce di Caluso La Rustìa 2015 Orsolani
  • Gattinara Osso San Grato 2012 Antoniolo
  • Gavi del Comune di Gavi Monterotondo 2014 Villa Sparina
  • Gavi del Comune di Gavi Minaia 2015 Bergaglio
  • Gavi del Comune di Gavi Pelöia 2015 San Bartolomeo
  • Ghemme 2011 Torraccia del Piantavigna
  • Grignolino del M.to Casalese 2015 Vicara
  • Lessona 2012 Prevostura
  • Moscato d’Asti Canelli Sant’Ilario 2015 Ca’ d’Gal
  • Moscato d’Asti Casa di Bianca 2015 Doglia
  • Moscato d’Asti Ciombo 2015 Falchetto
  • Nebbiolo d’Alba Sup. Cumot 2013 Bricco Maiolica
  • Roero Gepin 2012 Costa
  • Roero Giovanni Almondo Ris. 2013 Almondo
  • Roero Mompissano Ris. 2013 Cascina Ca’ Rossa
  • Roero Printi Ris. 2012 Monchiero Carbone
  • Roero Sudisfà Ris. 2013 Negro
  • Roero V. Mombeltramo Ris. 2012 Malvirà
  • Ruchè di Castagnole M.to La Tradizione 2015 Montalbera

 

L’EXPORT VERSO I PAESI TERZI RAPPRESENTA IN VALORE IL 56%

L’EXPORT VERSO I PAESI TERZI RAPPRESENTA IN VALORE IL 56%

L’export verso i Paesi terzi rappresenta in valore il 56% del nostro vino (e non il 48%); in Russia si registra il 154% di vendite in più rispetto alle tabelle indicate dal nostro istituto nazionale di statistica, mentre gli Stati Uniti sommano importazioni di vino made in Italy per 1,53 miliardi di euro, e non per 1,26 miliardi.

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È, in sintesi, il quadro che emerge dall’Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies e Nomisma Wine Monitor, che ha analizzato i dati import delle dogane di tutto il mondo e li ha confrontati con le statistiche di Istat (e di Eurostat). E se il risultato complessivo non cambia – con il record di vendite di vino italiano nel mondo che rimane fissato nel 2015 a 5,35 miliardi di euro in valore – si invertono però notevolmente i fattori, con l’extra-Ue che per la prima volta supera e stacca la domanda di vino comunitaria, a quota 56% sul totale delle vendite e un valore di 3mld di euro. Molto più di quanto si evince analizzando i dati di Eurostat secondo cui i Paesi terzi valgono il 48% delle vendite, per un valore di 2,57mld di euro. Non solo.

Se si prendono in considerazione i primi 7 Paesi buyer (Usa, Svizzera, Canada, Russia, Giappone, Norvegia, Cina), a fronte di trend più o meno invariati, i dati delle dogane – che tengono conto del Paese di origine e non di provenienza – segnalano valori acquistati maggiori del 20% (la differenza è di 461mln di euro). La Russia in particolare – al settimo posto nelle tabelle Istat – balza al quarto posto e modifica il proprio impatto sul mercato del 154%, passando da 71 a 181mln di euro di prodotto italiano importato. Anche gli Stati Uniti e la Norvegia riservano un ‘sovrappiù’ di mercato non indifferente, con il nostro top market che vale 265mln di euro in più (21%) rispetto ai calcoli nazionali, mentre la domanda norvegese passa da 95mln a 126mln di euro (32,2% in più). La riprova per l’Osservatorio arriva analizzando i dati di alcuni Stati non proprio produttori ma soggetti a triangolazioni, come i Paesi Bassi. Qui è quasi tripla la differenza tra l’export segnalato da Eurostat (219,9mln di euro) e le importazioni registrate dalle dogane di vini provenienti dalle terre olandesi (74,6mln di euro), con risultati pressoché identici per l’imbottigliato.

botte legno vinobottiglie vino

“Questa rilevazione conferma tutta la vivacità della domanda del nostro vino nel mondo, in particolare nei Paesi terzi – ha detto Silvana Ballotta, Ceo della società esperta in internazionalizzazione del vino, Business Strategies –. Grazie all’attività di promozione, realizzata da 9 anni anche attraverso gli strumenti comunitari dell’Ocm, le nostre esportazioni extra-Ue sono passate dal 2007 a fine 2015 dal 49% al 56% e rappresentano la maggior parte delle vendite di vino italiano all’estero”.

“La differenza più rilevante tra i due sistemi di rilevazione – spiega il responsabile Wine Monitor di Nomisma, Denis Pantini – è metodologica e deriva dal fatto che nel caso di Eurostat (e di Istat) le merci che riguardano il commercio vengono registrati secondo una metodologia chiamata Intrastat, la cui differenza principale sta nel rilevare come Paese di importazione quello di provenienza e non di origine, come invece fanno le dogane”. Così se il nostro vino per andare a Mosca passa da Rotterdam ma non viene immesso nel mercato olandese (non viene sdoganato), per il sistema Intrastat è comunque quest’ultimo il Paese buyer e non la Russia, la cui dogana tiene invece conto dell’origine e non della ultima provenienza della merce.

GIACOMO NIZZOLO VINCE LA 100° EDIZIONE DEL GRANPIEMONTE

GIACOMO NIZZOLO VINCE LA 100° EDIZIONE DEL GRANPIEMONTE NAMEDSPORT

Il Campione d’Italia primo ad Agliè

Agliè, 29 settembre 2016 – ll corridore Giacomo Nizzolo (Nazionale Italiana) ha vinto in volata la 100° edizione del GranPiemonte NamedSport, da Diano d’Alba ad Agliè (207 km).

RISULTATO FINALE
1 – Giacomo Nizzolo (Nazionale Italiana) – 207 km in 4h25’21” media 46,806 km/h
2 – Fernando Gaviria Rendon (Etixx – Quick Step) s.t.
3 – Daniele Bennati (Tinkoff) s.t.

Il vincitore, dopo la linea del traguardo, ha dichiarato: “É una grande vittoria perché arriva dopo una giornata corsa a ritmi velocissimi. Sono molto contento anche delle sensazioni che ho avuto in salita: stamattina quando mi sono svegliato non stavo molto bene, forse avevo qualche linea di febbre, poi in gara mi sono sentito meglio e ora sono molto contento. In vista del Mondiale sto dimostrando di stare bene e questa vittoria aumenta le mie motivazioni”.

SUL CENTESIMO GRANPIEMONTE SVENTOLA IL TRICOLORE 

Giacomo Nizzolo precede in volata Fernando Gaviria e Daniele Bennati

In gara come membro della Nazionale Italiana di ciclismo, il Campione d’Italia su strada Giacomo Nizzolo ha dimostrato di essere in ottima forma in vista dei prossimi Campionati del Mondo, battendo in volata Fernando Gaviria e Daniele Bennati per far sua la 100a edizione del GranPiemonte NamedSport sul traguardo di Agliè. È stata una gara velocissima con una prima fuga di 38 uomini seguita da un attacco in solitaria del francese Stéphane Rossetto, che è stato chiuso dal gruppo prima della volata finale a soli 3 km dall’arrivo.

RISULTATO FINALE
1 – Giacomo Nizzolo (Nazionale Italiana) – 207 km in 4h25’21” media 46,806 km/h
2 – Fernando Gaviria Rendon (Etixx – Quick Step) s.t.
3 – Daniele Bennati (Tinkoff) s.t.

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DICHIARAZIONI
Il vincitore, Giacomo Nizzolo: “Stamattina non mi sentivo molto bene ed ho subito detto a Cassani [Commissario Tecnico della Nazionale Italiana] che avrei capito durante la corsa se sarei stato in grado di correre al meglio o meno, ma dopo la salita iniziale mi sono sentito alla grande nel gruppo dei 38. Il finale è stato uno sprint tecnico. Non lo conoscevo bene ed all’ultima curva stavo quasi cadendo. Sono contento soprattutto per le ottime sensazioni che ho avuto oggi. Non potevo chiedere di più nella mia ultima gara prima del Campionato del Mondo. Vincere una gara così veloce contro rivali di così alto livello è fantastico. Farlo con la maglia di campione nazionale e come membro della Nazionale Italiana è ancora meglio”.

Il secondo classificato, Fernando Gaviria: “A differenza mia, credo che Nizzolo conoscesse il finale e questo ha fatto la differenza, oltre al fatto che è stato il più forte. Era un finale duro e mi sono mancate un po’ le gambe ma complessivamente mi sento bene. Sono nelle forma che volevo avere a questo punto, prima del Campionato del Mondo, ed ho ancora due settimane per raggiungere la forma perfetta. Sono molto contento per questa gara, il ritmo è stato davvero molto elevato e questo è esattamente quello che mi serviva per preparare il Mondiale”.

Il terzo classificato, Daniele Bennati: “Ho avuto buone sensazioni negli ultimi venti giorni dopo la Vuelta a España. Ho voluto provare a vincere, questa gara mi ha visto primo già due volte. Mi aspettavo un inizio veloce, nonostante la salita subito nella parte iniziale del percorso. Ho corso molto motivato sin dall’inizio e così hanno fatto i miei compagni. La fuga era piuttosto numerosa [38 unità]. Se [Fernando] Gaviria ed un suo compagno della Etixx-Quick Step non fossero caduti, credo che lo scenario di gara sarebbe stato molto diverso. Solo il Team Sky, AG2R-La Mondiale e noi stavano tirando. Davanti a me sul podio ci sono Giacomo [Nizzolo] e Gaviria, due velocisti giovani e forti: sono felice comunque. In vista del Campionato Mondiale di Ciclismo abbiamo due ottimi velocisti, Giacomo ed Elia [Viviani]. Probabilmente abbiamo uno dei migliori treni!”.

I vigneti sovrastanti la partenza da Diano d’Alba

BUON GIORNO DAL GRANPIEMONTE UNA GRANDE CORSA, IN UNA GRANDE TERRA

gran-piemonteBUONGIORNO DAL GRANPIEMONTE

La seconda corsa del “trittico d’autunno” ha preso il via da Diano d’Alba.
La gara sarà trasmessa in 73 Paesi paesi nei cinque continenti.
Download: foto, elenco partenti e mappe

Diano d’Alba, 29 settembre 2016 – Buongiorno dal GranPiemonte NamedSport, classica storica che celebra quest’anno l’edizione numero 100, con partenza da Diano d’Alba (CN) e arrivo ad Agliè (TO) dopo 207 km.

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Il belga Philippe Gilbert (primo nel nel 2009 e nel 2010) e l’italiano Daniele Bennati (primo nel 2006 e nel 2008) sono a caccia del tris in questa edizione speciale del GranPiemonte NamedSport – la centesima – organizzata la RCS Sport/La Gazzetta dello Sport in collaborazione con la Regione Piemonte.

I due guidano una pattuglia di protagonisti molto agguerriti, come il belga Jan Bakelants (vincitore lo scorso anno), il colombiano Fernando Gaviria, il russo Alexandr Kolobnev e gli italiani, Sonny Colbrelli (già vincitore quest’anni della Coppa Agostoni, Coppa Sabatini e Tre Valli Varesine), Sacha Modolo, Giacomo Nizzolo (vincitore della Maglia Rossa al Giro d’Italia e recentemente trionfatore nella Coppa Bernocchi), Fabio Felline (vincitore della classifica a punti alla Vuelta a España) e Filippo Ganna (Campione del Mondo nell’inseguimento individuale). Questi ultimi tre correranno con la Nazionale Italiana.

Il gruppo, forte di 147 corridori, ha attraversato il km 0 alle ore 11.33. Non partiti i numeri 7 Vuillermoz e 57 Roson Garcia.

METEO
Diano d’Alba (12.00) sereno, 19°C. Vento: debole, SSW 3 km/h
Aglie’ (16:00): coperto, 22°C. Vento: debole, SSE 4 km/h

IL PERCORSO
Corsa per prevalentemente pianeggiante. Si parte da Diano d’Alba inizio in leggera salita per poi attraversare Alba e quindi percorrere parte della pianura Padana e del Monferrato. I primi 160 km si snodano lungo strade di pianura toccando Asti, Casale Monferrato, Santhià e Ivrea. Dopo Ivrea si affronta la salita di Alice Superiore (7 km al 5% di media), cui segue la discesa su Castellamonte e il finale attraverso San Giorgio Canavese per giungere all’arrivo leggermente in salita fino alla Piazza del Castello.


PUNTI DI INTERESSE
La prima parte della corsa attraversa le Langhe con i suoi vini tipici (Dolcetto d’Alba e Dolcetto di Diano d’Alba in particolare); da ricordare la Nocciola delle Langhe e il Tartufo Bianco di Alba.

Alba
La “Granda”, così è chiamata la provincia di Cuneo a causa della sua notevole estensione. Si passa da Alba, la capitale storica ed economica delle Langhe, alla destra del fiume Tanaro che propone uno splendido paesaggio di colline ricche di vigneti. Il centro storico è di caratteristica struttura medievale con abbondanza di torri e monumenti romanico-gotici (Palazzo del Comune, Duomo, chiesa di San Giovanni). Il beato Giacomo Alberione (1884-1971), nativo di Fossano, ha ad Alba fondato le Edizioni Paoline. Beppe Fenoglio (1922-1963) è stato uno scrittore di vaglia, e partigiano, molto legato ad Alba. Dell’Astigiano e delle Langhe è originaria la Bagna Cauda, un piatto a base di aglio, olio e acciughe

Asti
È conosciuta in tutto il mondo per i suoi vini, in particolare l’Asti spumante. Celebre è anche il suo Palio storico, manifestazione tra le più antiche d’Italia, che si svolge a settembre e culmina con una corsa di cavalli montati “a pelo” (senza sella). Seconda parte nel Monferrato e anche qui si ricordano diversi vini dallo spumante di Asti al Barbera del Monferrato.

Casale Monferrato
Municipium romano, la città è stata il centro più importante del circondario; dopo un periodo di decadenza causata dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente e dalle invasioni dei popoli barbari, divenne un libero Comune. Successivamente divenne dominio dei Gonzaga, che costruirono una delle più grandi e prestigiose cittadelle europee. Contesa nel corso del XVII e XVIII secolo tra francesi e spagnoli, durante il Risorgimento fu uno dei baluardi difensivi contro l’Impero austriaco. Nel tratto successivo a Casale e Trino (nota per la ex-centrale elettronucleare Enrico Fermi una delle più grandi al mondo negli anni ‘60) si attraversa la pianura nella zona delle risaie, il riso Arborio prende il nome da una località non lontana da Vercelli.

Cavaglià
Vi si trova un interessante “cromlech” (cerchio megalitico) recentemente restaurato. Si tocca anche il lago di Viverone ai piedi della Serra Morenica importante risorsa per avifauna e la fauna ittica.

Ivrea
Si passa per Ivrea, la “capitale” del Canavese, importante città per storia, cultura e varie attività quali il famoso Carnevale. Il Castello delle tre torri edificato nel 1357 interamente in mattoni è l’emblema della città e fu citato anche dal Carducci. A Ivrea si lega il nome Olivetti. Il Giro d’Italia ha posto qui il traguardo, unica volta, nel 2013 con la vittoria dello spagnolo Benat Intxausti.

Castellamonte
Castellamonte riflette nel nome la sua conformazione ai piedi della collina, a forma di ferro di cavallo, con il Castello medievale che, dall’alto, domina la scena.

Ozegna
Presenta il suo suggestivo Castello medievale, che, nella sua struttura attuale, risale al XV secolo. Ozegna ricorda nel ciclismo la 15a tappa Varazze-Ozegna del Giro d’Italia 1976 conclusa con la volata vincente del belga Rik Van Linden sul connazionale Sercu e Marino Basso.

Agliè
Agliè è un piccolo comune del Canavese, con un’economia di tipo agricolo. Nel passato fu sede di un noto setificio, di una tessitura e anche sede di uno stabilimento Olivetti, dove era prodotta la celebre macchina per scrivere “Lettera 22”. L’imponente Castello Ducale (XII secolo), dove è posto l’arrivo della corsa, fu residenza estiva dei Savoia. Legato ad Agliè, luogo d’origine della famiglia e dove trascorreva le vacanze alla villa il Meleto, era il poeta Guido Gozzano (1883-1916), esponente della corrente del “crepuscolarismo”.

COPERTURA TV

Saranno complessivamente 73 i Paesi toccati dalla distribuzione televisiva del GranPiemonte Namedsport. RAI trasmetterà una sintesi di circa un’ora su RAI Sport 1, a partire dalle 19:00. Highlights della corsa verranno offerti anche da beINSports (in Francia, Stati Uniti, Medio Oriente e Nord Africa), ESPN (in Sudamerica, Brasile e Caraibi), TDN (in Messico e America Centrale), Fox Sports (in Australia), Sky Sport (in Nuova Zelanda), DAZN (in Giappone), True Visions (in Thailandia) e FPT Telecom (in Vietnam).

Sul nostro sito facebook ampio servizio fotografico https://www.facebook.com/pages/Centri-Sportivi-Aziendali-e-Industriali-CSAIN/1659236680969381?sk=timeline

DOPO IL SUCCESSO DEL SALONE DEL GUSTO TORINO SI CANDITA AD OSPITARE LE FINALI EUROPEE DEL “ BOCUSE D’OR” NEL 2018

DOPO IL SUCCESSO DEL SALONE DEL GUSTO TORINO SI CANDITA AD OSPITARE LE FINALI EUROPEE DEL “ BOCUSE D’OR” NEL 2018

Torino si candida a ospitare nel 2018 le finali europee del Bocuse d’Or, il più importante premio di alta cucina, vero e proprio campionato del Mondo del settore. Una nuova sfida internazionale, nei giorni del successo di Terra Madre Salone del Gusto, lanciata dall’assessorato alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte per consacrare il capoluogo piemontese “capitale mondiale del gusto”. Il concorso biennale, nato nel 1987 e dedicato ad uno dei più grandi chef del Ventesimo secolo, propone un format ispirato ai grandi eventi sportivi, con 24 chef da altrettanti Paesi che si danno battaglia ai fornelli in una spettacolare sfida culinaria. La sfida si tiene negli anni dispari a Lione, precedura da tornei di qualificazione continentali negli anni pari.
Torino si candida quindi per le selezioni europee del 2018 “per rafforzare la leadership piemontese nell’ambito enogastronomico – spiega l’assessore regionale Antonella Parigi – con l’obiettivo di farne una grande vetrina per tutto il Piemonte”.

MIGUEL ANGEL LOPEZ VINCE LA 97° MILANO-TORINO NAMEDSPORT

MIGUEL ANGEL LOPEZ VINCE LA 97° MILANO-TORINO NAMEDSPORT

Il corridore colombiano dell’Astana Pro Team primo in solitaria sul colle di Superga

Torino, 28 settembre 2016 – Il corridore colombiano Miguel Angel Lopez (Astana Pro Team) ha vinto la 97a edizione della Milano-Torino NamedSport, da San Giuliano Milanese alla Basilica di Superga di Torino (186 km).

RISULTATO FINALE
1 – Miguel Angel Lopez (Astana Pro Team) – 186 km in 4h13’36” media 44,006 km/h
2 – Michael Woods (Cannondale-Drapac Pro Cycling Team) a 9″
3 – Rigoberto Uran (Cannondale-Drapac Pro Cycling Team) a 14″

Il vincitore, dopo la linea del traguardo, ha dichiarato: “Ho ottenuto questa magnifica vittoria grazie alla mia squadra, nonostante la sfortunata caduta di Michele Scarponi. Voglio dedicargliela. Anche Diego Rosa è stato coinvolto e, nonostante ciò, ha lavorato tantissimo insieme a Dario Cataldo per chiudere sulla fuga. Abbiamo continuato a parlare durante la gara e questo ci ha permesso di cambiare tattica in corsa. Abbiamo fatto bene a provare ad attaccare prima della salita finale. Non mi aspettavo di vincere oggi, è bellissimo”.

Superga incorona Superman Lopez, con il connazionale Rigoberto Uran terzo.
Secondo il canadese Michael Woods.

Un dichiarato fan di Alberto Contador, Miguel Angel Lopez, 22 anni, soprannominato Superman, ha ottenuto in cima al Colle di Superga la prima vittoria in una corsa di un giorno della sua carriera. Proprio qui lo spagnolo Contador ha raccolto l’unica vittoria in una corsa di un giorno della sua carriera (nel 2012). Ancora una volta la Milano-Torino NamedSport, la più antica gara ciclistica professionistica del mondo (prima edizione nel 1876), ha fatto la storia.

Diego Ulissi e Fabio Aru, primi degli italiani, si sono classificati al quinto e sesto posto, con un distacco dal vincitore rispettivamente di 19″ e 21″. 

RISULTATO FINALE
1 – Miguel Angel Lopez (Astana Pro Team) – 186 km in 4h13’36” media 44,006 km/h
2 – Michael Woods (Cannondale-Drapac Pro Cycling Team) a 9″
3 – Rigoberto Uran (Cannondale-Drapac Pro Cycling Team) a 14″

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DICHIARAZIONI
Il vincitore, Miguel Angel Lopez: “È stata una gara molto veloce con un grande lavoro fatto da Alessandro Vanotti, Dario Cataldo e dal resto dei ragazzi dell’Astana. Siamo sempre rimasti molto uniti. Nella prima scalata [del Colle di Superga], abbiamo deciso di provarci uno dopo l’altro. Sono riuscito a creare un po’ di gap e la tattica ha funzionato, ma qualora non avesse funzionato, avremmo avuto soluzioni alternative pronte. Grazie ad un inizio tranquillo della mia carriera da professionista l’anno scorso e grazie alla fiducia che mi ha dato il team, quest’anno sono riuscito a ottenere un grande risultato [Tour de Suisse – vincitore della classifica finale]; purtroppo sono stato sfortunato alla Vuelta a España, ma sogno ancora di correre un Grande Giro. Non so ancora il mio programma per il prossimo anno. Potrei correre il Giro d’Italia con Fabio Aru, aiutarlo e cercare al tempo stesso di vincere la Maglia Bianca [di miglior giovane], oppure partecipare ad un altro Grande Giro come capitano senza pressione per la classifica generale”.

Il secondo classificato, Michael Woods: “[Miguel Angel Lopez] era davvero forte oggi! Ho fatto una buona prima parte di salita ma lui aveva davvero un ottimo passo. Ho provato ad attaccarlo ma nel finale lui era più forte e non sono riuscito a seguirlo. Complessivamente sono davvero contento della mia prestazione. Questa è la mia quarta gara in cinque giorni e sono molto felice di come hanno risposto le gambe”.

Il terzo classificato, Rigoberto Uran: “Quando le cose sono fatte bene è un po’ deludente non riuscire a vincere. Forse avremmo potuto fare meglio se fossi stato davanti con Miguel Angel. Stavo aspettando dietro, ma quando ho visto che Michael [Woods] non riusciva a seguire Lopez, ho deciso di muovermi ma era troppo tardi. Siamo qui per lavorare duro con l’obiettivo di vincere Il Lombardia. È una gara che mi piace molto, ho fatto bene in passato e sono pronto. Quest’anno Il Lombardia è una gara molto più dura: sarò lì a lottare per la vittoria finale”.

BUONGIORNO DALLA MILANO-TORINO NAMEDSPORT

BUONGIORNO DALLA MILANO-TORINO NAMEDSPORT
La prima corsa del “trittico d’autunno” è la più antica classica del ciclismo.
La gara trasmessa in 135 paesi nei cinque continenti

Download: elenco partenti, foto e mappe

San Giuliano Milanese, 28 settembre 2016 – Buongiorno dalla Milano-Torino NamedSport, la classica più antica del panorama mondiale, prima edizione disputata nel 1876 con la vittoria di Paolo Magretti, con partenza da San Giuliano Milanese e arrivo alla Basilica di Superga dopo 186 km.

Diego Rosa, vincitore della passata edizione, e Fabio Aru (terzo lo scorso anno) aprono l’elenco dei partenti della classica targata RCS Sport/La Gazzetta dello Sport. In contrapposizione alcuni grandi corridori, che hanno nel loro palmares tappe nei Grandi Giri e tante classiche di prestigio, quali: Purito Rodriguez, Rafal Majka (2° lo scorso anno), Wouter Poels (già quinto nel 2015), Diego Ulissi (vincitore nel 2013), Mikel Landa, i colombiani Darwin Atapuma e Rigoberto Uran, Dani Moreno, i francesi Romain Bardet e Warren Barguil oltre ai tanti corridori italiani come Giovanni Visconti, Damiano Cunego, Michele Scarponi, Domenico Pozzovivo, Davide Formolo e Adriano Malori.

Il gruppo, forte di 142 corridori, ha attraversato il km 0 alle ore 12.00. 

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METEO
Milano (12.00) sereno, 21°C. Vento: assente
Torino (16:00): sereno, 23°C. Vento: debole, S 2 km/h

 
IL PERCORSO
Partenza da San Giuliano Milanese (Sesto Ulteriano) per attraversare su strade pianeggianti la pianura padana con una lunga progressione attraverso le piane di Vigevano e la Lomellina fino alle porte di Casale Monferrato dove il profilo altimetrico della corsa comincia a muoversi con i dolci saliscendi che portano al circuito finale.

Dopo San Mauro Torinese si costeggia il Po in Corso Casale per salire alla basilica di Superga una prima volta per poi scendere su Rivodora con una discesa impegnativa (si devia 600 m prima dell’arrivo) che riporta a San Mauro e quindi risalire fino all’arrivo con pendenze anche oltre il 10%. Rifornimento fisso a Morano sul Po (km 92-95).

Ultimi km

Ultimi 5 km (che si ripetono due volte salvo i 600 m finali) che iniziano in Torino in Corso Casale dove inizia la salita che porta alla Basilica di Superga. La pendenza media è del 9,1% con una punta attorno a metà salita del 14% e lunghi tratti al 10%. A 600 m dall’arrivo svolta a U verso sinistra per affrontare una rampa all’8,2% e quindi ultima curva a 50 m dall’arrivo su asfalto (larghezza 7 m).

PUNTI DI INTERESSE
Località di Partenza: San Giuliano Milanese
La località di partenza della Milano-Torino NamedSport 2016 è nuovamente San Giuliano Milanese, comune parte della Città Metropolitana di Milano nato prima dell’unificazione italiana. La sua fondazione risale infatti al 1809, mentre nel 1816 raggiunge la sua indipendenza dagli altri comuni sotto il Regno Lombardo-Veneto. L’Abbazia di Viboldone è uno dei luoghi di maggior interesse turistico della località che con la sua splendida architettura e gli affreschi trecenteschi rappresenta uno dei più importanti complessi medievali della Lombardia. La sua fondazione è precedente al comune stesso e risale al 1176 ed è oggi visitabile sin dalle prime luci dell’alba. Luogo di interesse è altresì la frazione di Zivido, teatro della famosa e sanguinosa Battaglia dei Giganti, guidata dagli Sforza per contrastare le armate francesi, oggi ricordata da un monumento degli anni ’60.
 
Vigevano – Km 45
Città Ducale che raggiunge il suo massimo splendore sotto il dominio dei Visconti e degli Sforza vede il suo centro culturale, religioso e storico-militare svilupparsi intorno a Piazza Ducale. Il Duomo, dedicato a Sant’Ambrogio, patrono della città, affaccia sulla splendida Piazza Ducale, costruita da Ludovico il Moro in appena due anni ed è uno degli edifici più importanti della città. Dalla piazza, passando sotto la Torre di Bramante, si accede invece al Castello Sforzesco, uno dei più grandi d’Europa, che occupa oltre due ettari di terreno nella valle del fiume Ticino. Altrettanto importante per gli abitanti di Vigevano è la chiesa di San Pietro Martire, meno maestosa del Duomo, ma ospitante le spoglie del protettore della città Beato Matteo Carreri.
 
Mortara – Km 58
Borgo di caccia e svago per la corte ducale durante il periodo degli Sforza e feudo personale di Ludovico il Moro, Mortara venne elevata al rango di città Regia da Vittorio Amedeo II di Savoia. Il borgo ospita ancora oggi alcuni antichi edifici religiosi come la Basilica di San Lorenzo (1375-1380) e la cinquecentesca chiesa di Santa Croce. L’ultima domenica di settembre ospita la tipica “sagra del salame d’oca” che si svolge in contemporanea con un corteo storico che culmina nel Palio di Mortara. Nel palio si sfidano ogni anno 7 contrade in un Gioco dell’Oca vivente il cui punteggio si basa sui punteggi  ottenuti da una competizione di tiro con l’arco.
 
Casale Monferrato – Km 88
Fondata all’epoca dell’impero romano, ebbe il suo periodo di massimo splendore sotto i Gonzaga che la trasformarono in una delle più grandi e prestigiose cittadelle europee durante il Risorgimento italiano. La sua storia può essere rivissuta attraverso l’ampia Piazza Mazzini, uno dei luoghi più antichi della  città risalente all’epoca romana, la Torre Civica risalente all’XI secolo, ma ristrutturata in epoca rinascimentale e lo splendido Duomo di Sant’Evasio. La fiera di san Giuseppe (metà marzo), la manifestazione Riso e Rose (maggio) e la festa del vino del Monferrato, svolta durante il periodo della vendemmia (metà settembre), rappresentano le manifestazioni attuali di principale interesse.
 
San Mauro Torinese – Km 158
Cittadina dell’hinterland torinese ospita l’omonima Abbazia benedettina e millenaria che rappresenta l’edificio storico di maggiore interesse della città. Del territorio comunale fa parte il Parco Naturale della Basilica di Superga, istituita area protetta dalla Regione Piemonte e ospitante numerosi sentieri che conducono sino alla Basilica di Superga, luogo di arrivo della classica Milano-Torino NamedSport. All’interno del Parco Naturale si celano altri curiosi edifici di rilievo architettonico come il Castello di Sambury e la Torre di Moncanino, parte di Villa Lavista, un edificio molto particolare in cui coesistono tre stili architettonici differenti barocchi, neoclassici pre-liberty.
 
Località di Arrivo: Torino – Basilica di Superga
Incorniciata dalle montagne che hanno ospitato i Giochi Olimpici invernali del 2006, Torino racchiude la storia delle origini dell’Italia. La prima capitale tricolore oltre a ospitare Palazzo Madama e Palazzo Carignano, le prime sedi del Senato e del Parlamento italiani, è simboleggiata dalla Mole Antonelliana che svetta nei cieli della città. Meta di turismo per l’architettura e per i numerosi musei (il secondo Museo Egizio del mondo dopo quello del Cairo, il Museo del Cinema all’Interno della Mole Antonelliana, Le Residenze Sabaude patrimonio dell’UNESCO). Dopo le Olimpiadi del 2006 è divenuta importante sede di molte manifestazioni sportive. Nel 2016 ha ospitato il gran finale del Giro d’Italia e il torneo Pre-Olimpico di basket; è sede storica di due società calcistiche di primo livello del panorama italiano come Juventus e Torino e dal 2015 è tornata nella massima serie anche con la pallacanestro con l’Axulium Cus Torino. Luogo di nascita di molti simboli del Made in Italy nel mondo come il Martini, il cioccolato Gianduia e il caffè espresso, è il fulcro della produzione automobilistica italiana con la sede di FCA e dei suoi brand che hanno segnato la storia dell’automobilismo.
Sulle verdeggianti colline che dominano la città, contrapposte alle sue montagne, si staglia l’imponente Basilica di Superga, luogo di arrivo della Classica. Collegata alla città, oltre che dal percorso di gara, dalla suggestiva Dentera di Sassi che risale la collina, la Basilica è stata voluta dal Duca Vittorio Amedeo II di Savoia e progettata, così come Palazzo Madama, dal geniale architetto Juvarra. All’interno dell’edificio, in stile Barocco, sono presenti la Tombe Reali, realizzate per ospitare la dinastia dei Savoia. Le Tombe Reali sono raggiungibili dall’interno della Basilica e soggette a orari di visita. In tempi relativamente più recenti, dal 1949, ogni 4 maggio Superga è luogo di pellegrinaggio dei tifosi del Torino FC; il retro della Basilica ospita la lapide commemorativa del Grande Torino (raggiungibile dal sentiero alla sinistra della Basilica), squadra di grandi campioni che ebbe un incidente aereo sulla collina di Superga di ritorno da una trasferta a Lisbona.

COPERTURA TV
La distribuzione televisiva della Milano-Torino NamedSport toccherà 135 Paesi nel mondo, distribuiti in tutti e cinque i continenti.
RAI, host broadcaster dell’evento, trasmetterà la gara in diretta su Rai Sport 1. Copertura in chiaro anche a beneficio degli appassionati belgi e spagnoli, che potranno seguire la gara rispettivamente su VRT e Teledeporte. Nel resto d’Europa le immagini dell’evento saranno in diretta su Eurosport, che coprirà 53 Paesi. Fa eccezione la Francia, in cui la Milano-Torino NamedSport sarà presente sugli schermi di beINSports, network che detiene i diritti live anche per gli Stati Uniti e l’area di Medio Oriente e Nord Africa.
Eurosport Asia Pacific porterà la diretta della gara in 16 territori dell’omonima regione, mentre highlights della corsa saranno offerti dall’emittente australiana Fox Sports, dalla neozelandese Sky Sport, dalla cinese LETV, dalla thailandese True Visions e dalla vietnamita FPT Telecom.
Oltreoceano, immagini live della Milano-Torino NamedSport saranno diffuse da TDN in Messico e America Centrale, da ESPN Brazil e da ESPN Sur nei territori sudamericani di lingua spagnola, e da ESPN Caribbean nell’omonima regione in lingua inglese.

TORINO E VIENNA GEMELLAGGIO PER LE VIGNE

TORINO E VIENNA GEMELLAGGIO PER LE VIGNE


(Monica La Cava e Fritz Wieninger firmano il gemellaggio)

Una è Villa della Regina, capolavoro del Barocco, dall’alto della collina dove è ubicata domina la città di Torino. L’altro, il Castello di Schönbrunn è una delle più incantevoli attrazioni turistiche di Vienna.

Entrambi sono tutelati dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità e, in comune, e nei loro giardini, hanno anche la vigna. L’elegante dimora torinese una vigna di Freisa; la vigna del castello viennese invece è un mix di vitigni che producevano il vino che deliziava Maria Teresa d’Asburgo e adesso ottiene vini che sono regolarmente in commercio. A Torino, infatti, l’ettaro di vigna di Villa della Regina è coltivato dall’azienda vitivinicola Balbiano che mediamente produce 4.000 bottiglie di Freisa di Chieri Doc Vigna Villa della Regina, reperibile in enoteca attorno ai 20 euro. A Vienna – con i suoi 700 ettari di vigne è la città più vitata del mondo -, invece, le bottiglie di WienerGemischterSatzLiesenpfennig sono solo 530 e subito acquistati da alcuni ristoranti di Vienna, Tokyo e New York.


(Vigna del Castello di Schönbrunn)

Da sabato 24, queste due vigne sono gemellate, rafforzando così il network dei vigneti storici urbani avviato nel 2014 in occasione del gemellaggio con la Confrériede Montmartre, che gestisce la storica Cuvée du Clos Montmartre, di proprietà del Comune di Parigi, che da 3.125 viti produce 300 bottiglie di vino numerate e, contestualmente, organizza la famosa festa del vino di Montmartre. Tant’è che Monica La Cava, presidente dell’Associazione Amici di Villa della Regina ha sottolineato che “essere i promotori di questo network ci rende fieri poiché non si tratta solo di unire idealmente importanti città d’Europa, ma anche di un’operazione storica e ambientale, per far sì che patrimoni come quelli delle vigne urbane sopravvivano e restino a disposizione della cittadinanza, sfruttando e valorizzando il richiamo turistico dei contesti in cui sono inserite”.

Insieme agli Amici di Villa della Regina, associazione che dal 2010 è impegnata in iniziative finalizzate alla raccolta di risorse a supporto della villa, e al Polo Museale del Piemonte, il progetto di network tra vigne urbane è stato voluto e sostenuto dall’Azienda vitivinicola Balbiano, che dal 2003 coltiva la vigna. E Luca Balbiano che oltre a gestire l’azienda di famiglia è anche presidente del Consorzio di tutela delle Doc Freisa di Chieri e Collina Torinese, non nasconde il privilegio di “far crescere i frutti di quello che è l’unico vigneto urbano d’Italia e che ha una storia di oltre 400 anni. Nel 2003 abbiamo accettato la sfida della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, che ci ha affidato la gestione della vigna, e stiamo portando avanti questo incarico con entusiasmo e, devo ammettere, con buoni risultati”.
Anche perché Villa della Regina è un capolavoro del Barocco sulla collina davanti al cuore di Torino: Patrimonio dell’Umanità a pochi metri da piazza Gran Madre, dal fiume Po e da piazza Vittorio, la Villa domina la città piemontese con riserbo e femminile eleganza così come aveva desiderato che l’aveva realizzata, il principe Maurizio di Savoia ad inizio del Seicento e poi ampliato dalla moglie Lodovica che la lascerà ad Anna d’Orleans, moglie di  Vittorio Amedeo II, che dispone, in quella che ormai sarà chiamata Villa della Regina, importanti interventi realizzati sotto la guida del famoso architetto Filippo Juvarra. Prima il passaggio, nel 1868, all’Istituto per le Figlie dei Militari, ente soppresso nel 1975, e poi la mancata manutenzione del delicato equilibrio fra costruito e giardini, ne avevano compromesso lo straordinario complesso con un degrado prossimo al collasso. Con la consegna alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte nel 1994 e i restauri realizzati con fondi statali e di privati, hanno ristabilito la situazione conservativa e la stretta connessione del Compendio di Villa della Regina con la città, di cui, dall’inizio del ‘600, costituisce il fondale scenografico oltre il Po.


(Vigna della Regina)

Così, prima con l’incarico all’azienda Barbiano di coltivare la vigna, poi la partecipazione alla creazione del network dei vigneti storici urbani e adesso il gemellaggio con il Castello di Schönbrunn, per il complesso monumentale torinese si può dire che è iniziata una nuova vita. Grazie al vino, visto che“l’Italia e l’Austria condividono una lunga tradizione di coltivazione del vino – commenta Fritz Wieninger, direttore dell’associazione WienWein, che gestisce la vigna di Schönbrunn -. I vigneti, facenti parte di due palazzi storici, sono molto speciali e questo gemellaggio è un chiaro segnale per rafforzare quest’unico valore”.