Partecipazione, confronto e condivisione: insieme per Voler bene alla terra – Cala il sipario sulla prima edizione di Terra Madre Salone del Gusto nel cuore di Torino

Partecipazione, confronto e condivisione: 

insieme per Voler bene alla terra

Cala il sipario sulla prima edizione di Terra Madre Salone del Gusto nel cuore di Torino 

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«La scommessa di Terra Madre Salone del Gusto 2016 per Slow Food era principalmente politica, culturale, sociale: affermare che il buono, pulito e giusto è un diritto di tutti e tutti devono poter dunque essere partecipi. Condividere un forte messaggio anche attraverso la forza mediatica dell’evento, per raggiungere milioni di persone nel mondo: questo è voler bene alla terra! E questa scommessa è ampiamente vinta, possiamo dire che sotto questo aspetto il successo è pieno, assoluto. L’edizione 2016 è una pietra miliare, come il 1998, quando ha esordito il Mercato e c’è stato un boom di visitatori al Lingotto, come il 2004, quando è nata Terra Madre. Come in tutti i numeri zero, ovviamente, c’è tanto da riflettere per il futuro. L’unica cosa certa è che niente sarà più come prima e che per il 2018 tutto potrà ulteriormente evolvere, tanti sono stati gli stimoli e le sollecitazioni di questi cinque giorni». Queste le parole di Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia, ripetute all’unisono dalle ragazze e i ragazzi dello staff di Slow Food, in prima fila nei 18 mesi del cammino che ha portato alla realizzazione di Terra Madre Salone del Gusto 2016.

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Partecipazione. Questa è sicuramente la parola che meglio rappresenta questa prima edizione nel cuore di Torino. Tantissime le persone che hanno passeggiato nei luoghi dell’evento, incuriosite dai prodotti dei molti espositori italiani e stranieri e affascinate dalle storie dei 7000 delegati di Terra Madre arrivati da ogni parte del mondo. «La seconda parola è confronto: quello dimostrato dalle oltre 5000 persone che hanno ascoltato i dibattiti e le Conferenze al Teatro Carignano su land grabbing, migrazioni, legalità e diritti», continua Pascale. «Altrettanti i visitatori seduti fianco a fianco con i nostri delegati nei Forum di Terra Madre, a testimoniare un rinnovato interesse verso le tematiche legate al cibo». E poi c’è la condivisione: «in moltissimi hanno partecipato ai nostri percorsi tematici dedicati al consumo consapevole di carne, alla biodiversità, hanno scoperto il mondo dei legumi e incontrato rappresentanti di popolazioni indigene dai cinque continenti». Più di 1600 gli incontri B2B nello spazio Food Mood in piazzale Valdo Fusi: la nuova formula in città limitava gli spazi professionali nel Mercato ma l’accostamento con la novità di Food Mood ha ampiamente coperto questa esigenza delle aziende espositrici. Altro obiettivo pienamente raggiunto dalla manifestazione è stata la possibilità data ai visitatori, agli stessi espositori, ai giornalisti e ai delegati di scoprire una città meravigliosa, con i suoi palazzi, i musei e il bellissimo centro storico.

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«La straordinaria partecipazione dei cittadini a Terra Madre Salone del Gusto in questa prima edizione all’aperto, la qualità delle produzioni nei diversi stand, il favore con cui questa iniziativa è stata accolta anche sui media ci fanno parlare di una scommessa vinta, cui la Regione Piemonte è orgogliosa di aver partecipato. Ai cittadini sono stati proposti prodotti, realtà, situazioni sociali che normalmente non sono conosciuti; e una grande presenza, unica al mondo, delle Comunità di contadini, un messaggio politico molto forte per il futuro del pianeta. L’attenzione alla biodiversità e alla qualità del cibo è sempre più un patrimonio comune e riconosciuto. Di tutto questo Slow Food ha grande merito, con le nostre azioni e scelte proviamo a confermare e rilanciare questa ricchezza del nostro agroalimentare», hanno dichiarato il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero.

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«La città di Torino ha aperto le porte alle migliaia di delegati da tutto il mondo e a tutti i visitatori con l’energia e lo spirito di accoglienza che da sempre la contraddistingue, anche ospitando i molti contadini arrivati in questi giorni, e siamo felicissimi che la risposta sia stata così entusiasmante. Siamo pronti a cominciare a lavorare sulla nuova edizione, per renderla ancora più bella e coinvolgere tutta la città in questo meraviglioso progetto», aggiunge Chiara Appendino, sindaco della Città di Torino.

«Il vero lavoro comincia adesso – sottolinea Daniele Buttignol, direttore generale di Slow Food Italia -, questa edizione numero zero è una scommessa fatta due anni fa a cui pochissimi credevano. Ora siamo felici di raccogliere i commenti positivi e i complimenti ma sappiamo, dal backstage, che c’è tanto da fare per l’edizione 2018. Come abbiamo detto a tutti i nostri interlocutori sin dall’inizio del cammino di questo nuovo progetto, coinvolgeremo chi ci ha accompagnato nella realizzazione di questa edizione anche nella fase di restituzione post evento. Partiremo dai ritorni degli attori più direttamente coinvolti (espositori in primis) e da quelli di chi ha avuto la pazienza e la generosità di accompagnarci nei lunghi mesi di costruzione della manifestazione. Tutto ciò costituirà la base di lavoro per il futuro. Ci sono già alcuni punti fondamentali da risolvere, prima fra tutti la sostenibilità economica dell’evento, a cui segue un ragionamento sui luoghi e gli aspetti organizzativi quali la logistica. Sempre avendo come stella polare la missione politica, sociale e culturale per cui Terra Madre Salone del Gusto esiste».

«Ringraziamo i torinesi che sono stati una componente fondamentale di questo successo: chi ha partecipato e anche chi ha sopportato i disagi, certi di aver ripagato tutti quanti. Ringraziamo tutti quelli che hanno lavorato al buon esito di questo evento, dallo staff Slow Food ai tanti volontari, dai nostri fornitori e partner a tutti i collaboratori degli enti, delle istituzioni, dei corpi di polizia: una enorme comunità senza la cui generosità non sarebbe stato possibile tutto questo», conclude Pascale.

Tra spettacoli teatrali e giochi per capire cos’è la biodiversità, oltre 1800 bambini e genitori hanno partecipato alle attività di Slow Food Educazione al Borgo medievale, insieme a 50 classi delle scuole. Esauriti i posti agli appuntamenti su prenotazione (circa il 60% dall’estero), dai Laboratori del Gusto a quelli di Mixology, dalla Scuola di Cucina alle cene in città, tutti organizzati in alcuni tra i luoghi più caratteristici di Torino, da Palazzo Reale al Circolo dei Lettori. Presi d’assalto la Via del Gelato e del Miele, i Food Truck e l’Enoteca in Piazzetta Reale, per non parlare delle Cucine di strada e di BirraMurazzi, trasformatesi naturalmente nel punto di incontro di torinesi e non solo.

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Insomma, Terra Madre Salone del Gusto è stato il primo passo di un cammino che vuole fare di questa manifestazione un luogo d’incontro e di dialogo, senza barriere ideologiche, politiche e materiali sul tema cibo.

Organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino in collaborazione con Mipaaf, Terra Madre Salone del Gusto è reso possibile grazie al sostegno di numerose realtà, tra le quali citiamo gli Official Partner: Lurisia, Pastificio di Martino, Radeberger Gruppe Italia, Elpe, Lavazza, Sapori, Iren, Intesa Sanpaolo; con il contributo di Coldiretti; i sostenitori della Fondazione Terra Madre e di Slow Food: Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT-Cassa di Risparmio di Torino e Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte. Con il sostegno di IFAD, Unione Europea e CIA.

 

A MONTECATINI TERME L’ITALIA DEL VOLLEY FEMMINILE STACCA IL PASS DIRETTO PER GLI EUROPEI 2017

A MONTECATINI TERME L’ITALIA DEL VOLLEY FEMMINILE STACCA IL PASS DIRETTO PER GLI EUROPEI 2017

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Al Palaterme, dopo tre giorni di emozioni, le Azzurre battono l’Ucraina 3 a 1 difendendo il primo posto nel Pool A che vale la qualificazione alla prossima competizione continentale

La Toscana, ancora una volta, ha ospitato il grande volley dimostrando quanto questa disciplina sia nel cuore dei toscani,
in attesa di riabbracciare presto la Nazionale Italiana

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Montecatini Terme (PT),  

L’Italia doveva vincere e così ha fatto. Davanti al caloroso pubblico del Palaterme, le Azzurre battono l’Ucraina 3 a 1  (25-11; 18-25; 25-20; 25-15) dopo oltre 90 minuti di gioco e staccano il pass diretto per gli Europei 2017 che si disputeranno in Azerbaijan e Georgia. Grande prova di squadra per Valentina Tirozzi e compagne che, nell’arco della tre giorni toscana, sono cresciute costantemente dimostrando un buon affiatamento.

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Al termine della seconda fase della Qualificazione agli Europei femminili 2017, l’Italia chiude in testa al Pool A difendendo la sua imbattibilità con il sesto successo consecutivo a 17 punti davanti all’Ucraina (4 v., 13 p.) e all’Austria (2 v., 5 p.) che nel pomeriggio ha battuto 3 a 0 la Lettonia (25-19; 25-18; 25-16) rimasta il fanalino di coda del girone (0 v., 1 p.).

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Cristiano Lucchi: “Siamo riusciti a fare le cose che dovevamo fare. L’Ucraina è stata un avversaria dura, aggressiva sui servizi, soprattutto nel secondo set, ma le ragazze sono state brave a rimanere concentrate nel proseguo della partita. Abbiamo raggiunto un primo obiettivo, ora l’ Italia deve continuare con questo giusto approccio”.

Cristina Chirichella:Dobbiamo lavorare duro perché siamo molto giovani, ma abbiamo la volontà per farlo. Vogliamo vincere nuove sfide e siamo pronte a non mollare mai”.

Anche in questa terza giornata di volley, gli spettatori del Palaterme non hanno deluso le aspettative: sugli spalti, in particolare, erano presenti centinaia di ragazze e ragazzi delle scuole di volley locali organizzati per supportare le Azzurre con cori e striscioni. A fine partita le ragazze di Lucchi hanno dedicato un momento di foto e autografi ai fans.

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La Toscana ancora una volta ha ospitato la grande pallavolo dimostrando quanto questa disciplina sia nel cuore dei toscani, in attesa di riabbracciare presto la Nazionale Italiana.

 

 

 

ASD IL TEMPIO DEL KARATE RIPARTANO I CORSI PER LA STAGIONE 2016/2017, AD ALESSANDRIA, NOVI LIGURE, TORTONA

RIAPERTURA DEI CORSI PER IL ‘TEMPIO DEL KARATE’

Dopo i successi ottenuti alla Cittadella di Alessandria nel contesto “Sport e Benessere” e a Novi Ligure “Open Day Sport e Volontariato” si inizia fare seriamente con l’inizio della stagione sportiva 2016/2017 – Una Grande Manifestazione Interregionale di Karate già programmato per il 22 gennaio 2017 al Palasport di Novi Ligure, nell’occasione la medesima viene dedicata alla memoria di Raffaele Montecucco vicino al mondo sportivo e non solo. 

raffaele-montecucco-alla-manifestazione-arti-marziali Raffaele Montecucco seduto sulla sedia con la scialpa rossa

Il team novese degli inossidabili maestri Borsoi ,Vecchi,Bellora , divenuto motivo di vanto per tutto il Piemonte, riapre i corsi di Karate rivolti a bambini/e, ragazzi/e,adulti. Al “TEMPIO” vige un clima di serenità, garantito dalla competenza di insegnanti laureati in Scienze Motorie, dal livello tecnico di primordine, dal lungo vissuto esperienziale dell’ ASD presente sul territorio da 35 anni. 

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Grazie Palmares di primordine della società, al TOP tra i club di livello nazionale con ben 13 Titoli tricolore e 6 Coppe Italia, gli atleti del Tempio sono stati invitati alla manifestazione sportiva più Cult nella provincia alessandrina pertanto, lo scorso weekend, hanno dato sfoggio davanti alle diverse migliaia di persone presenti alla ‘ Cittadella Sport e benessere’ di tecniche Kihon kata e Kumite . I momenti di maggior coinvolgimento sono arrivati proprio dal combattimento, ove sono state impegnate sia le cinture con un grado tecnico elevato sia i bimbi di 6 anni con cintura bianca, sapientemente imbottiti dalle protezioni . Sono inoltre spiccati, nelle tecniche di rottura, Campioni Italiani in carica: Francesco Borriello, Francesco Fossati, Irene Giordano,Melissa Mangione e Anna Caroli, ampiamente annunciati dagli speaker delle radio presenti. La manifestazione, ampiamente pubblicizzata dai giornali e dalle riviste ufficiali, è giunta alla sua quinta edizione e ha raccolto la massima partecipazione di sempre in termini di pubblico, si stimano oltre diecimila persone con oltre 60 società presenti.

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l’ASD Il Tempio del Karate – prepara allena e diverte i propri soci con corsi differenziati per bambini/e, ragazzi/e, adulti, in questi siti della provincia: ALESSANDRIA – Inizio corsi lunedì 19 settembre, tutti i lunedì e mercoledì dalle ore 17,45 alle ore 19,00 presso la Scuola Morbelli (zona Cristo) . NOVI LIGURE Inizio corsi martedì 27 settembre, tutti i martedì e giovedì dalle ore 17,00 alle ore 18,30 (bambini) e dalle 18,30 alle 19,45 ragazzi e adulti presso la palestra della Scuola Martiri (ex Campo Collinetta). TORTONA Inizio corsi venerdì 23 settembre, tutti i mercoledì e venerdì dalle ore 16,45 alle ore 18,00 presso la Palestra American Club. 

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Tutte le informazione presso le rispettive sedi oppure telefonare al numero 348 – 88.07.6.23

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Loro sono giganti ma noi siamo moltitudine

Loro sono giganti ma noi siamo moltitudine

Parte da Torino la marcia mondiale di chi vuol bene alla Terra Madre

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Una marcia di 7000 contadini, artigiani del cibo, pescatori, indigeni, attivisti e leader di Slow Food, semplici cittadini da 143 Paesi hanno sfilato ieri nel tardo pomeriggio per le strade del centro di una Torino che per cinque giorni, dal 22 al 26 settembre, è la capitale culturale della biodiversità alimentare mondiale, con l’undicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto per la prima volta realizzata all’aperto, nel centro cittadino.

Carlo Petrini, presidente di Slow Food: «Il potere delle multinazionali dell’agroindustria cresce sempre di più e le speculazioni finanziarie sul nostro cibo condizionano la vita e la sopravvivenza di milioni di contadini nel mondo. Sul fronte opposto sta emergendo con forza una moltitudine che vuole e può cambiare dal basso le regole imposte da un’economia che travolge le vite dei più deboli».

«La fusione recente tra Bayer e Monsanto è un esempio gravissimo» afferma José Bové intervenuto a una conferenza al Teatro Carignano «perché siamo di fronte alla creazione di un’azienda gigantesca che controlla allo stesso tempo semi, fertilizzanti, erbicidi, pesticidi….  e medicine per curarne le eventuali conseguenze sulla salute umana».

Slow Food lavora quotidianamente insieme a tanti contadini, piccoli produttori, associazioni, movimenti e istituzioni, in 160 Paesi proprio per rafforzare l’economia locale e l’agricoltura di piccola scala.

L’umanità di Terra Madre è scesa in piazza per affermare che il nostro cibo non può dipendere da decisioni prese nel chiuso di consigli di amministrazione interessati solo ai fatturati, ai profitti e ai dividendi.

Prima della marcia, al Teatro Carignano, si è svolta una cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha reso omaggio ai delegati di Terra Madre.

 Tra questi, la messicana Dalí Nolasco Cruz, indigena Nahua, coordinatrice del Presidio Slow Food del peperoncino serrano di Tlaola, Messico: «Abbiamo salvato questa varietà tradizionale e l’abbiamo trasformata in un’alternativa economica per le contadine indigene della nostra comunità. Contadine che da sempre hanno sofferto una tripla discriminazione: per essere donne, per essere indigene e per essere povere».

Il mondo dell’agricoltura è fatto da grandi multinazionali, ma anche da più di 500 milioni di aziende familiari che ogni giorno lottano per difendere la biodiversità, promuovere sementi autoctone, agire localmente per sviluppare economie sane e pulite.

Questa moltitudine promuove concretamente un modello alternativo, delinea futuri possibili in cui la sovranità alimentare è realizzata e diffusa, in cui il cibo non è schiavo di un mercato senza volto e senza freni.

Loro sono giganti, non c’è dubbio, ma noi siamo moltitudine!

 

AL SALONE DEL GUSTO TERRA MADRE DI TORINO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MATTARELLA

 

foto terra madreAL SALONE DEL GUSTO TERRA MADRE DI TORINO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MATTARELLA

E Carlin Petrini lancia una proposta al Capo dello Stato: “Realizzi un orto al Quirinale”


Il presidente Sergio Mattarella con la cipolla di Giarratana 

C’era anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Torino per il Salone del Gusto inaugurato ieri a Torino.

Oggi il presidente della Repubblica prima era tra gli stand in piazza Castello, poi lungo via Roma, per conoscere di persona i volti, i prodotti e la forza del mondo contadino che da ieri ha preso possesso di Torino. Ha scelto di arrivare a piedi al Teatro Carignano dove si è svolta la cerimonia inaugurale di Terra Madre con i rappresentanti dei settemila delegati provenienti dalle comunità del cibo di 143 Paesi. Il tragitto è stato accompagnato da lunghi applausi e strette di mano. Mattarella si è fermato a parlare con alcuni produttori – uno di zafferano, un altro da Arezzo – provenienti da tutta Italia e dall’estero per esporre le loro prelibatezze. 

Al teatro Carignano, poi la cerimonia di inaugurazione di Terra Madre. Qui, in rappresentanza dei 7 mila produttori, ha parlato una delegata del Messico. “Siamo in presenza di un’economia che non rispetta la terra e il lavoro del contadini, anche in Italia, dove il prezzo del grano è quello di 30 anni fa e lo stesso vale per il latte o la carote – ha detto Carlin Petrini – Questa economia uccide i contadini del mondo e non rispetta la povera gente. Ma i poveri possono essere dei maestri”.

Poi prosegue: “Il cibo non è consumo e non si può sprecare per continuare a consumare. La povertà non è una maledizione e non dobbiamo avere un atteggiamento di carità pelosa. Noi siamo complici dell’ingiustizia che crea la fame. Dobbiamo cambiare i verbi. Primo: “imparare” invece di “insegnare”. Secondo: “restituire”, quando una massa di persone cerca di arrivare nella nostra terra, perché gli aiuti umanitari sono solo una restituzione. Terzo: “condividere””.

Poi Petrini ha lanciato al presidente della Repubblica un augurio-provocazione: “Mi piacerebbe tanto che ci fosse un bell’orto al Quirinale, così come ha fatto Michelle Obama alla Casa Bianca”.

Prima di lasciare il Teatro Carignano, il ministro all’Agricoltura, Maurizio Martina, ha proposto a Terra Madre di sedersi al tavolo del G7 in programma nell’ottobre del 2017. Per Mattarella, “Terra Madre è una sfida italiana e un incontro con il mondo: servono radici ben piantate nella dimensione locale per cogliere le opportunità della globalizzazione. Ma occorre non farsi condizionare da prodotti uniformi e da un pensiero unico. Lo sviluppo sostenibile è un dovere nei confronti delle nuove generazioni. Sconfiggere la fame è possibile”.


(L’assessore Antonello Cracolici con una cipolla di Giarratana dell’azienda Fagone)

Al Salone del Gusto era presente anche l’assessore regionale siciliano Antonello Cracolici: “La Sicilia è impegnata a coniugare la bellezza dei suoi luoghi e delle sue risorse culturali e ambientali, al gusto e ai sapori di una straordinaria biodiversità. Con Slow Food si valorizzano prodotti e territori, molti dei quali sconosciuti al grande pubblico. Il successo del Salone del gusto e la presenza importante della nostra regione e dei suoi produttori, con più di 50 espositori siciliani, confermano il ruolo di eccellenza che l’agroalimentare siciliano ha nel panorama internazionale”.

OPEN DAY A NOVI LIGURE

 

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Oggi 23 settembre a Novi Ligure in Provincia di Alessandria al centro sportivo ILVA, organizzato dall’Amministrazione Comunale, la consulta sportiva comunale e l’Assessorato allo sport, con la collaborazione del Circolo Ilva, l’Open Day dello sport e del volontariato.

Il Comitato Provinciale di Alessandria dell’Ente C.S.A.In. E la Società ASD Il Tempio del Karate sono intervenuti-

Presso la loro postazione hanno fatto visita molti studenti delle scuole novesi, il maestro Gimmo ha omaggiato ai ragazzi/e il palloncino e le indicazioni per intervenire ai corsi.

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ORA MENO BUROCRAZIA IL SI DELLA CAMERA AL TESTO UNICO DEL VINO ORA LA PAROLA AL SENATO E’ QUASI REALTA’.

ORA MENO BUROCRAZIA IL SI DELLA CAMERA AL TESTO UNICO DEL VINO ORA LA PAROLA AL SENATO E’ QUASI REALTA’.

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Con l’approvazione alla Camera del disegno di legge sulla “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e commercio del vino”, il cosiddetto “Testo Unico del Vino”, l’Italia punta ad avere una sola norma di riferimento per il settore vitivinicolo con l’obiettivo di accelerare il percorso di semplificazione burocratica, promosso dal governo, quale strategia di rafforzamento di un settore che vale più di 14 miliardi di euro. Il Testo Unico del Vino approvato dalla Camera, declinato in otto Titoli e in 90 articoli, andrà ora all’esame del Senato. “Con questo provvedimento rendiamo il vino italiano sempre più forte e all’avanguardia in Europa – commenta il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina – Il Testo unico è frutto di un lavoro parlamentare approfondito e condiviso, che dà alla filiera nuovi strumenti operativi. Avere in una sola norma di 90 articoli tutte le disposizioni, unificando, aggiornando e razionalizzando le leggi esistenti, rappresenta un risultato storico”. Per il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, il testo unico è “il risultato di una lunga mobilitazione per liberare le energie del settore più dinamico del Made in Italy agroalimentare che ne rappresenta la principale voce dell’esportazione”.
Tra le novità inserite è prevista una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti eroici o storici al fine di promuovere interventi di ripristino recupero e salvaguardia di quei vigneti che insistono su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico. Nuova è anche la disciplina dell’attività di enoturismo, ossia tutte quelle pratiche riguardanti l’accoglienza e l’ospitalità dei turisti presso vigneti e cantine. Tra le principali innovazioni ci sono le semplificazioni per le comunicazioni da effettuare all’Ufficio territoriale del Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) in merito alla planimetria dei locali degli stabilimenti enologici. Si prevede poi la facoltà per i vini Dop ed Igp di poter apporre in etichetta la denominazione di qualità, purché autorizzati dal Mipaaf d’intesa con la regione competente e si ribadisce che solo le denominazioni di origine possono prevedere l’indicazione di sottozone, oltre alla coesistenza di più Docg e/o Doc o Igt nell’ambito del medesimo territorio.
A tutela del patrimonio viticolo nazionale viene stabilito che possono essere impiantate, reimpiantate o innestate soltanto le varietà di uva da vino iscritte al Registro nazionale delle varietà di viti e classificate per le relative aree amministrative come varietà idonee. Inoltre viene istituito dal Mipaaf uno schedario viticolo contenente informazioni aggiornate sul potenziale produttivo nel quale dovrà essere iscritta ogni unità vitata idonea alla produzione di uva da vino. E’ poi previsto un sistema sanzionatorio meno soffocante per le imprese grazie ad una risoluzione preventiva delle irregolarità attraverso il ravvedimento operoso, prevedendo la riduzione delle sanzioni amministrative pecuniarie nel caso di violazioni riguardanti comunicazioni formali e qualora non sia già iniziato un procedimento da parte dell’organismo di controllo. Infine vengono previste norme per la produzione e la commercializzazione degli aceti ottenuti da materie prime diverse dal vino e per la tenuta dei registri di carico e scarico da parte di talune categorie di operatori del settore delle sostanze zuccherine.
“Ringrazio gli Onorevoli parlamentari di tutti i gruppi politici, il Ministro Martina, i dirigenti e collaboratori del Ministero per l’impegno e confido che il Senato voglia arrivare quanto prima all’approvazione definitiva del testo”. Così
Antonio Rallo, Presidente di Unione Italiana Vini, commenta l’approvazione all’unanimità da parte della Camera dei Deputati del Testo Unico per il Vino. “Il settore chiedeva da tempo una rivisitazione complessiva delle norme con l’obiettivo di eliminare sovrapposizioni e conflitti legislativi, semplificare gli adempimenti burocratici a carico delle aziende assicurando comunque tracciabilità e controlli efficaci, rivedere il sistema sanzionatorio al fine di renderlo più equo anche attraverso l’introduzione, per la prima volta in agricoltura, di due importanti istituti, la diffida e il ravvedimento operoso. Il Testo Unico risponde adeguatamente a queste attese.  Ora, il testo approderà al Senato – conclude il Presidente Rallo. Il nostro auspicio è che venga approvato nella sua interezza senza ulteriori interventi, avendo lavorato di comune accordo le forze politiche, le parti sociali e il ministero per arrivare a un documento completo e totalmente condiviso”.
“Finalmente il concetto di enoturismo è entrato nel Testo Unico del Vino, ma non possiamo ancora dirci completamente soddisfatti. Manca infatti tutta la parte fiscale che regoli la nostra attività (art. 86bis), stralciata a causa del veto sollecitato da corporazioni che nulla hanno a che fare con la nostra filiera”. Così il presidente del Movimento Turismo del Vino,
Carlo Pietrasanta ha commentato l’approvazione, ieri alla Camera, del disegno di legge sul “Testo Unico del Vino”. “Grazie soprattutto al lavoro dell’onorevole Colomba Mongiello – che ringraziamo e su cui confidiamo anche per il futuro – sarà possibile, previa segnalazione di inizio attività, somministrare in cantina anche prodotti non cucinati. Auspichiamo ora – ha proseguito Pietrasanta – che l’emendamento tolto possa rientrare attraverso una normativa specificatamente dedicata all’enoturismo, un fenomeno che rappresenta la front-line nel rapporto tra produttori e fruitori del vino italiano, con 13 milioni di arrivi in cantina e un fatturato di circa 2,5 miliardi di euro l’anno. Volendo guardare al bicchiere mezzo pieno – ha aggiunto Pietrasanta – un lungo passo avanti è stato fatto, nel bicchiere vuoto brucia invece la constatazione che non si sia trovata una soluzione definitiva in un testo che doveva rappresentare la sola e completa norma di riferimento per il settore vitivinicolo. Resta – ha concluso il presidente del Movimento Turismo del Vino – la speranza che la chiusura non sia definitiva. Siamo perciò fin da ora disponibili ad un incontro collegiale affinché si arrivi a una vera legge sull’enoturismo”.

Terra Madre Salone del Gusto: qui c’è un pezzo di cultura del mondo

14359226_1783578601880490_6098147188134356917_nTerra Madre Salone del Gusto: qui c’è un pezzo di cultura del mondo

Il Ministro Franceschini taglia il nastro inaugurale della manifestazione  

Pronti, via. La grande festa di Terra Madre Salone del Gusto è incominciata: lo “start” di questa edizione è dato dal ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, tagliando il nastro inaugurale insieme al presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, la sindaca della città di Torino Chiara Appendino, il presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale e Carlo Petrini, presidente di Slow Food.

Prima del taglio del nastro, il ritrovo con le istituzioni è nello spazio del Parco del Valentino dedicato alle comunità indigene, proprio nel cuore dell’area africana. Non una scelta casuale, mette in chiaro il presidente di Slow Food Carlo Petrini: «Partiamo dall’Africa ed è un segno politico, perché vogliamo che l’Europa sia a fianco di queste comunità non per fare carità ma per restituire quello che è stato depredato. Se vogliamo capire quello che le comunità contadine del Terzo Mondo ci dicono lo possiamo fare solo attraverso la fraternità».

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Fraternità, una parola ricca di valore che ritorna più volte nella riflessione di Petrini: «Non vogliamo fare di Terra Madre Salone del Gusto un’autocelebrazione del made in Italy. Vogliamo piuttosto mostrare come si costruisce la fraternità attraverso la condivisione del cibo». Un’idea ripresa dal presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale: «Qui non si parla di eccellenze ma del diritto al cibo e del cibo dei diritti, di sostenibilità ambientale, di economie dal basso».

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E anche, anzi soprattutto, di cultura: «Se abbiamo chiesto al ministro della cultura di essere con noi – continua Petrini – è perché qui c’è un pezzo di cultura del mondo. È tempo di prendere atto che la divisione tra agricoltura e cultura è fittizia. Chi produce cibo fa cultura, e chi consuma chiede accesso a questa cultura attraverso l’informazione: perciò dobbiamo mettere ognuno in condizione di sapere da dove viene il cibo che mangia, come è stato prodotto, quanto lavoro ha richiesto, come questo lavoro è stato retribuito».

Il Ministro Franceschini sottolinea come la nostra epoca sia attraversata da molte paure figlie della globalizzazione e quasi tutte queste paure siano figlie dell’assenza di conoscenza. Il ministro ricorda il messaggio inviato da Umberto Eco al meeting dei ministri della cultura durante Expo 2015, in cui disse che nel nostro ruolo dobbiamo farci messaggeri della conoscenza reciproca, perché gran parte degli odi del passato sono nati dalla mancanza di conoscenza. Il Ministro ricorda come Terra Madre lavori esattamente in questo senso, promuovendo la conoscenza attraverso il cibo. I prodotti contengono secoli di saperi e conoscenze, tramandati attraverso chi li lavora. Per questo, secondo il Ministro, Terra Madre è cultura, e il cibo è il veicolo più straordinario per diffonderla.

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Il ruolo di Terra Madre Salone del Gusto non solo come grande evento, ma come momento di contatto tra culture e tradizioni è sottolineato anche dal sindaco di Torino Chiara Appendino, per cui questa edizione aperta favorirà un nuovo paradigma: non un salone di cose ma di persone, in cui la città si fa sempre più protagonista.

Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, si sofferma invece sulla centralità dell’agroalimentare e sulla tenuta di questo settore nei periodi peggiori dell’attuale crisi globale, a conferma di come l’alimentazione sia un tema sempre più strategico per la crescita duratura, anche delle economie avanzate. Chiamparino ricorda inoltre come l’organizzazione di questo evento, giunto ormai al ventesimo anniversario, sia una scelta che depone a favore della vocazione della città di Torino a ospitare grandi eventi, e della fantasia dei piemontesi nel farlo.

Petrini conferma il giudizio del presidente della Regione: «In questi vent’anni sono passati molti presidenti e molti sindaci e la collaborazione è sempre stata straordinaria. Succede perché c’è un sistema Piemonte che funziona». È un monito per chi organizza eventi guardando soltanto al ritorno economico, spiega il presidente di Slow Food: «Se pensi solo all’aspetto commerciale, prima o poi, arriva un commerciante più bravo di te. Ma nessuno può levare Terra Madre Salone del Gusto da Torino, perché è qui che operano mille volontari ed è qui che centinaia di famiglie, parrocchie, pro loco e associazioni ospitano 1500 delegati: questo è ciò che definisco un bene di relazione. Non è qualcosa che entra nei bilanci, ma che diventa coesione sociale».

Organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino in collaborazione con Mipaaf, Terra Madre Salone del Gusto è reso possibile grazie al sostegno di numerose realtà, tra le quali citiamo gli Official Partner: Lurisia, Pastificio di Martino, Radeberger Gruppe Italia, Elpe, Lavazza, Sapori, Iren, Intesa San Paolo; con il contributo di Coldiretti; i sostenitori della Fondazione Terra Madre e di Slow Food: Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT-Cassa di Risparmio di Torino e Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte. Con il sostegno di IFAD, Unione Europea e CIA.

 

 

IERI E’ INIZIATA LA STAGIONE DEL TARTUFO BIANCO D’ALBA – DOMANI NELA SALA CONSIGLIARE DELLA REGIONE PIEMONTE VERRA’ PRESENTATA LA CANDIDATURA ALL’UNESCO IN OCCASIONE DEL SALONE DEL GUSTO CHE INIZIA OGGI

IERI E’ INIZIATA LA STAGIONE DEL TARTUFO BIANCO D’ALBA – DOMANI NELA SALA CONSIGLIARE DELLA REGIONE PIEMONTE VERRA’ PRESENTATA LA CANDIDATURA ALL’UNESCO IN OCCASIONE DEL SALONE DEL GUSTO CHE INIZIA OGGI 

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Ieri, 21 settembre, la stagione di raccolta del celebre Tartufo Bianco d’Alba. Fino al 31 gennaio 2017 oltre 4.000 trifolau saranno immersi nei boschi delle Langhe del Roero e del Monferrato alla ricerca delle preziose pepite. 

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Il 23 settembre inoltre, nella Sala Giunta della Regione Piemonte, in occasione del Salone del Gusto di Torino, verrà presentata la domanda di candidatura della Cultura del Tartufo come Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco.

Si fanno i conti con un anno caratterizzato da un andamento meteorologico particolare, un inverno tiepido con precipitazioni nevose assenti, una primavera fresca e piovosa ed una lunga estate calda e secca. Le piogge primaverili potrebbero aver aumentato le riserve idriche, compensando parzialmente l’assenza di neve, sia nelle prossime piogge autunnali.
Per Antonio Degiacomi, Presidente del Centro Nazionale Studi del Tartufo, “è ancora vivo il ricordo  della difficile annata 2015, caratterizzata dalla scarsità di prodotto e di conseguenza da prezzi che oscillavano dai 300 ai 500 Euro (pezzatura intorno ai 20g , ma se fenomeni naturali come le piogge non si possono gestire, gli organizzatori della Fiera sono corsi ai ripari prolungando la kermesse di due settimane. Si potrà quindi avere l’apertura del Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba fino a domenica 27 novembre, per poter appieno godere dei tartufi tardo autunnali”.
Mentre si inaugura la stagione di raccolta, la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco scalda i motori. In programma dall’8 ottobre al 27 novembre ad Alba, capitale delle Langhe, sarà la migliore occasione per scoprire e gustare «l’oro bianco della terra». Il programma e tutti gli eventi possono essere consultati sul sito http://www.fieradeltartufo.org.
L’apertura della cerca coincide con un’altra importante iniziativa: dal 21 di settembre 2016, sulla piattaforma breathetruffle.fieradeltartufo.org, sarà attivo Breathe the Truffle, il primo progetto di crowdfunding volto a salvaguardare il paesaggio naturale in cui nasce il Tuber magnatum Pico.
“Purtroppo, nel corso del tempo, le aree boschive di Langhe, Roero e Monferrato hanno subito cambiamenti spesso drammatici dovuti all’abbandono delle campagne, i cambiamenti climatici, l’utilizzo di diserbanti chimici, l’introduzione di monocolture e la deforestazione, per citarne solo alcuni – commenta Mauro Carbone del Centro Nazionale Studi del Tartufo. Breathe the Truffle si propone di  raccogliere i fondi necessari per attuare azioni di riforestazione e lavori di ripristino di aree in stato di abbandono, circostanza che limita, se non addirittura annulla, la possibilità delle stesse di produrre tartufo. Nello stesso tempo aggiungendo alberi, regimando le acque e pulendo da infestanti, miglioriamo l’ambiente che ci  circonda”.
Sono state individuate 6 aree campione su tutto il territorio di Langhe, Monferrato e Roero, raccogliendo le indicazioni dei trifulau su quali fossero le zone ad alto rischio. “I lavori – conclude Carbone – saranno svolti con la supervisione e la collaborazione dei cercatori per utilizzare al meglio i fondi che raccoglieremo fino al 31 dicembre 2016”.
“Breathe the Truffle rappresenta il primo esempio a livello mondiale di crowdfunding legato alla difesa del Tartufo Bianco d’Alba, il prodotto della terra che più di ogni altro rappresenta il territorio di Langhe, Roero e Monferrato – dichiara Liliana Allena, presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Pensiamo che chi sceglierà di donare sia animato da una profonda e autentica sensibilità ambientale legata alla rarità e l’ eccezionalità del Re dei Funghi, ma anche alla consapevolezza di contribuire in modo diretto e attivo alla tutela di uno degli ambienti naturali e paesaggistici più particolari al mondo, un bene collettivo che l’Unesco ha riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità e che tutti siamo chiamati a difendere per la sua bellezza e unicità”.