MINESTRONE DELLA NONNA

MINESTRONE DELLA NONNA

Ingredienti per 6 persone:
gr. 200 di tagliatelle possibilmente fatte in casa tipo lasagnette½ bicchiere di olio extra vergine di oliva

grammi 200 di fagioli freschi e grammi 100 di fave

grammi 100 di zucchine con i fiori, grammi 300/400 di patate, grammi 100 di bietole

1 porro e 1 cipolla

1 pomodoro, 1 sedano, 1 carota, 1 spicchio di aglio

prezzemolo tritato con foglie di basilico peperoncino piccante (a discrezione)

croste di formaggio grana

sale e pepe

Tempo di cottura : ore 4,30 circa

Lavare e tagliuzzare gli ortaggi a cubetti (patate, zucchine, bietole).

Tritare il lardo con aglio, cipolla, carote, sedano,porro, pomodoro e versare questo trito in 3 litri e mezzo di acqua già in ebollizione entro la pentola, insieme a prezzemolo e basilico già tritati.

Salare e, dopo 1-2 minuti, aggiungere le altre verdure, quindi lasciar bollire il tutto moderatamente per circa 4 ore, unendo, a metà cottura, le croste di formaggio a pezzetti.

A circa un quarto d’ora dal termine, gettarvi la pasta e, nel frattempo, passare parte delle verdure al setaccio e, infine, rimetterle nel brodo insieme all’olio d’oliva, a un po’ di peperoncino, se gradito, e a un pizzico di pepe.

Vini consigliati: bianco di Gavi o Barbera o rosato leggero asciutto o frizzante.

p.s. – mi ritorna alla mente che il cucchiaio rimaneva diritto al centro del piatto

DA FEBBRAIO AVREMO ETICHETTE PIU’ TRASPARENTI SULL’ORIGINE DI RISO FARINA E PASTA

Origine di riso e grano per la pasta obbligatoria in etichetta: pubblicati i decreti

“Da metà febbraio avremo etichette più trasparenti sull’origine di riso e grano per la pasta. È una scelta decisa compiuta insieme al Ministro Calenda che anticipa la piena attuazione del regolamento europeo 1169 del 2011. Il nostro obiettivo è dare massima trasparenza delle informazioni al consumatore, rafforzando la tutela dei produttori e dei rapporti di due filiere fondamentali per l’agroalimentare Made in Italy. Non rinunceremo a spingere ancora in Europa perché questi provvedimenti vengano presi per tutta l’Unione europea”.

E’ quanto ha affermato il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina annunciando la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dei due decreti interministeriali per introdurre l’obbligo di indicazione dell’origine del riso e del grano per la pasta in etichetta firmati dallo stesso Martina e dal ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda. Entrano così in vigore i provvedimenti che introducono la sperimentazione per due anni del sistema di etichettatura, nel solco della norma già in vigore per i prodotti lattiero caseari. I decreti prevedono, a partire dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, una fase di 180 giorni per l’adeguamento delle aziende al nuovo sistema e lo smaltimento delle etichette e confezioni già prodotte. Quindi l’obbligo definitivo scatterà il 16 febbraio per il riso e il 17 febbraio per la pasta. Un provvedimento richiesto dall’85% degli italiani, che secondo i dati emersi dalla consultazione pubblica online sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari, svolta sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (a cui hanno partecipato oltre 26mila cittadini) considera importante conoscere l’origine delle materie prime per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per la pasta e il riso. 

“L’obbligo di indicare sulle etichette dei prodotti confezionati l’origine del grano utilizzato per produrre la pasta e del riso che scatterà a febbraio è un passo avanti importante per proteggere le produzioni Made in Italy e per garantire la sicurezza alimentare dei consumatori. I decreti firmati dai ministri Martina e Calenda anticipano la completa attuazione di un regolamento dell’Unione europea del 2011 che non ha mai trovato piena attuazione. A Bruxelles ci batteremo affinchè tutti gli altri Paesi Ue adottino provvedimenti analoghi, in nome della trasparenza e dell’informazione a tutela dei consumatori”. Lo dice l’eurodeputato Michela Giuffrida (Pd), componente della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, commentando la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dei decreti. “Oggi – aggiunge Giuffrida – sempre più cittadini chiedono di sapere da dove arrivino i prodotti che portano in tavola tanto che, dalla consultazione on line avviata dal Ministero delle Politiche agricole, è emerso che oltre l’85% degli italiani vuole conoscere l’origine delle materie prime, in particolare per la pasta e il riso. Con l’obbligo previsto dai due decreti ministeriali da febbraio si potranno conoscere informazioni aggiuntive importanti, come il Paese in cui è stato coltivato il grano, quello in cui è stato molito, quello di lavorazione e di confezionamento del riso. Il prossimo passo deve essere l’applicazione delle stesse regole in tutti i Paesi Ue, affinchè gli obblighi siano i medesimi per le aziende di tutta l’Unione Europea e le garanzie uguali per i consumatori”.