GAVI E IL SUO VINO

Gavi: scopri il vino

Il vino “Gavi” o “Cortese di Gavi” è un vino bianco che si produce in Piemonte da uve Cortese. La varietà Cortese la troviamo in diverse zone del Piemonte e d’Italia. È diffusa, infatti, nel Monferrato, nei Colli Tortonesi, in provincia di Cuneo, Asti e Alessandria dove la riconoscete perché etichettata come “Cortese del Piemonte”. L’Oltrepo’ Pavese è un’altra area dove il Cortese è presente, mentre, in zona lago di Garda, potreste trovarlo come “Garda Cortese” oppure partecipare a un’altra denominazione conosciuta: il “Bianco di Custoza”.
Pare che anche in Australia ci siano piccole produzioni di Cortese ritenute, da chi le ha assaggiate, interessanti e piacevoli.

Nonostante la larga diffusione, è nel vino denominato “Gavi” che il Cortese dà il meglio di sé. In questa denominazione, che sempre più sta attirando l’attenzione degli appassionati, quest’uva si esprime al meglio grazie alla condizione climatica e alle tipologie di suoli. Molti potranno pensare al “Gavi” come all’eccezione di una regione notoriamente produttrice di grandi vini rossi, ma, in realtà, è opinione di diversi storici che in un lontano passato questa regione avesse una forte tradizione anche di vini bianchi.

GAVI: LA REGIONE E’ TUTTO

Quando si parla di “Gavi”, ci catapultiamo nel nord-ovest della regione Piemonte, dove il paese di Gavi, rappresenta il centro produttivo di questo vino. L’area di produzione del “Gavi”, è abbastanza vicina a un’altra regione italiana famosa, guarda caso, per i vini bianchi: la Liguria.
Di fatto, la denominazione comprende un territorio che raccoglie undici comuni in provincia di Alessandria e, alcuni di questi, hanno una distanza dal mare di solo 30-40 km. Il mare, i venti, le brezze, le escursioni termiche ed i suoli, influiscono non poco sul vino che metteremo nel calice. La vicinanza con la regione Liguria, inoltre, non esclude un’influenza positiva sulla produzione e cultura del vino bianco, stimolata anche dalla cucina, che non va mai trascurata quando si parla di vino. C’è sempre una
relazione tra un determinato vino e la cucina del medesimo territorio. D’altronde, in passato, questa zona apparteneva alla Repubblica di Genova e non sarà un caso che in questa parte di Piemonte è facile trovare una cucina a base di pesce, carni magre e leggere e tante verdure. Con le tavole imbandite in questo modo, non poteva mancare un vino bianco ricco di freschezza e profumi quale può essere, appunto, il “Gavi”, oggi vanto dell’enologia del Piemonte assieme ai vini ottenuti da uve Nebbiolo.
La zona di produzione ha un clima mite grazie all’influsso dei venti provenienti dal mare, dove le estati sono di solito tendenzialmente calde e siccitose e le piogge abbondanti solo in certi momenti dell’autunno e della primavera. L’area raggiunge un’escursione termica importante, permettendo così di fissare bene i profumi mentre, l’ottima insolazione nel periodo di settembre permette alle uve di raggiungere l’ideale concentrazione zuccherina prima di andare in vinificazione.

La DOCGGavi” o “Cortese di Gavi” fa riferimento a cinque tipologie di vino bianco: Fermo, Frizzante, Spumante, Riserva e il Riserva Spumante metodo classico.Ricordiamo che la DOC è stata concessa nel 1974, mentre la DOCG nel 1998.

GAVI: DEGUSTAZIONE VINO

E’ bene sottolineare che ogni produttore ha uno stile personale nella produzione di Gavi. C’è chi cerca il frutto e chi invece mira alle finezze dovute all’evoluzione del vino, sfruttando la naturale longevità del Cortese.
Il “Gavi” è un vino in grado di regalare piacevoli complessità. Di solito si presenta con un bel colore giallo paglierino con riflessi verdognoli quando in giovane età. Il naso è
elegante con sentori di frutta fresca assieme a ricordi floreali bianchi. Tipiche le sfumature di agrumi e di mandorle. Con l’evoluzione, però, assume gradevoli sfumature minerali. Infatti, il “Gavi” è un bianco che col tempo migliora e diventa articolato sia la naso che al palato dove esprime eleganza e ricchezza di gusto. Col passare del tempo il longevo “Gavi”, mantiene il ritmo della sua freschezza acida e aumenta in complessità grazie agli aromi terziari. È un vino in grado di reggere il confronto con i grandi vini bianchi del mondo? Alcuni dei nostri esperti ritengono di sì.