PIEMONTE PRODUZIONE DI VINO IN NETTO CALO

Piemonte, produzione in netto calo. Perso in un anno mezzo milione di ettolitri di vino

I numeri non mentono: mai. E vale così anche per la produzione vinicola del Piemonte dello scorso anno. 

Marco Baccaglio, nel suo “I numeri del vino”, ha comunicato i dati precisi e aggiornati dellaproduzione 2017 e della produzione dei vini Doc (ma riferita ancora al 2016). Il dato che ermerge chiaramente è il calo produttivo del 20% nel 2017, da 2,5 a 2 milioni di ettolitri, partendo da un livello 2016 che a differenza di diverse altre regioni italiane era già inferiore alla media storica. Questo per dire che se secondo Istat la produzione italiana di vino alla fine dei conti nel 2017 non è stata diversa da quella storica (anche se su questo qualcuno ha sollevato dei dubbi), quella del Piemonte è stata un’annata piuttosto cattiva anche rispetto alla media storica (-20). A soffrire sono stati soprattutto i vini rossi, anche se fortunatamente la parte più decisa del calo è attribuibile ai vini comuni. In generale, come detto, la produzione di vino 2017 in Piemonte è stata di 2,04 milioni di ettolitri, in calo del 20% sul 2016 e del 22% sotto la media decennale di 2.6 milioni. I vini bianchi prodotti  sono stati 938 mila ettolitri, -18% ma soltanto il 10% sotto la media storica, mentre sono i vini rossi a 1,1 milioni di ettolitri a mostrare il calo più marcato, -21% sul 2016 ma addirittura -30% rispetto alla media storica di quasi 1.6 milioni di ettolitri.

I vini Doc si sono fermati a 1,83 milioni di ettolitri, in calo del 14% e del 18% sotto la media (con un calo più accentuato nei vini bianchi che in quelli rossi), mentre i vini da tavola (in Piemonte non ci sono Igt) sono dimezzati a 216 mila ettolitri, -43% rispetto alla media storica, con un calo più accentuato nel segmento dei rossi. Secondo Istat, la superficie vitata è stabile a 42,2 mila ettari, il che implica una resa per ettaro di 71 quintali, considerando la produzione 2017 di circa 3 milioni di quintali di uva. Da un punto di vista provinciale, la produzione di uva 2017 è stata in calo del 15% ad Asti, 1,12 milioni di quintali, del 18% a Cuneo a 1,07 milioni e del 23% ad Alessandria, scesa sotto 0,7 milioni di quintali. 

Per quanto riguarda i vini Doc, secondo Istat la produzione 2016 nel loro insieme è stata stabile, dato confermato dalla sommatoria dei dati Federdoc di circa 2 milioni di ettolitri. La prestigiosa Docg Barolo vede un calo della produzione del 10% a 95 mila ettolitri, mentre Barbaresco sale del 4% a 36 mila ettolitri. Tra le Doc più rappresentative in volume, Asti scende del 18% a 582 mila ettolitri, mentre la Doc Piemonte cresce del 7% a 254 mila ettolitri e Langhe Doc del 72% a 165 mila ettolitri. Stabile la “bandiera” dei Barbera, quello di Asti a circa 212 mila ettolitri. Infine si conferma il trend molto positivo del Gavi, che raggiunge una produzione dei 111mila ettolitri (+17%).

ITALIANI CAFFE’ DIPENDENTI MA SI REGISTRA UN CALO

ITALIANI CAFFE’ DIPENDENTI MA SI REGISTRA UN CALO

Gli italiani, si sa, amano il caffè: solo il 3% ne fa a meno mentre il 97% lo beve – che sia espresso, americano, cappuccino o macchiato – una o più volte al giorno.

Tuttavia nel nostro Paese i consumi sono in calo del 3,8% rispetto al 2014. E’ quanto emerge da un’indagine dell’Osservatorio DéLonghi alla vigilia della Giornata internazionale del caffè. Se in Italia i consumi sono in calo – prosegue l’indagine – nel mondo invece il caffè conquista estimatori (+2%) ed è diventato il secondo prodotto più commerciato dopo il petrolio. L’Europa si conferma il primo consumatore mondiale e l’Italia si classifica al nono posto per i consumi, con un valore pro capite annuo di 5,6 chili.
In media gli italiani bevono circa quattro caffè al giorno, di cui solitamente due a casa, uno al bar e uno in ufficio, principalmente in tre momenti della giornata: colazione, metà mattina e fine pasto/cena. “Ma ci sono grandi differenze tra i modi di consumo – afferma Gabriella Baiguera, una tra le massime esperte di caffè italiana – Nel Nord Italia, ad esempio, si bevono per lo più l’espresso nelle versioni normale, lungo o ristretto e per la maggior parte zuccherato. Se macchiato la preferenza si orienta sul latte caldo o con latte e cacao (marocchino) in vetro. D’estate al Nord si scelgono espresso shakerato con zucchero o con liquore alla vaniglia o amaretto”.
“Anche tra uomini e donne c’è differenza nella scelta della tipologia da consumare – aggiunge Baiguera – Il 77,7% delle donne preferisce bere un macchiato o un cappuccino (soprattutto a colazione), mentre solo il 23,7% degli uomini aggiunge latte all’espresso e, mentre le donne sospendono il consumo nel primo pomeriggio, gli uomini bevono caffè fino a tarda notte”.
A casa gli italiani prediligono ancora la preparazione con la moka (87%), utilizzando il caffè già macinato. A seguire la preferenza si orienta sul consumo di caffè in capsule. Il caffè in chicco è ancora una nicchia in Italia, mentre all’estero e in Nord Europa c’è un grande mercato per quello in grani.