CI HA LASCIATO UN GRANDE UOMO RINO

CI HA LASCIATO UN GRANDE UOMO

          RINO FATUZZO

NON TI DIMENTICHEREMO MAI

 

RINO A NOVI LIGURE AL MUSEO DEI CAMPIONISSIMI IN OCCASIONE DEL GIRO D’ITALIA IN SOLITARIA DI BOMBARA.

Se ne è andato in silenzio tra la tristezza e lo stupore di chi lo ha conosciuto e  apprezzato. Ci ha lasciato così Rino Fatuzzo.

Era ben voluto e amato da tutti. Gioviale, tenero, riservato ma allo stesso tempo con tanti amici che ne apprezzavano il suo essere. Proprio come spesso accade però, il Signore chiama a sè i figli migliori e così e’ accaduto con lui.

Dal Paradiso proteggerà i suoi cari e gli amici che oggi si stringono attorno alla famiglia manifestando tutto lo sgomento per questa perdita. 

CIAO RINO MIO GRANDISSIMO AMICO RIMARRAI SEMPRE NEL MIO CUORE, IL COMITATO DI ALESSANDRIA NON TI DIMENTICHERA’ MAI  LA REDAZIONE DI QUESTA TESTATA VOLUTA FORTEMENTE DALLA TUA PERSONA CIAO RINO.

 

L’AMICO GIUSEPPE SPALLA CI HA LASCIATO

 

L’AMICO GIUSEPPE SPALLA PRESIDENTE DELLA SOCIETA’ CICLISTICA PONTECURONE CI HA LASCIATO I FUNERALI SARANNO CELEBRATI MARTEDI’ 17 OTTOBRE ALLE ORE 10,30 A PONTECURONE .

UN ALTRO PERSONAGGIO DELLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA DEL CICLISMO CI HA LASCIATO ALCUNE FOTO RIGUARDANO LA MANIFESTAZIONE SVOLTASI A PONTECURONE IL 10 APRILE 2017 GARA RISERVATA AGLI ATLETI RAGAZZI E RAGAZZE UN GRANDE SUCCESSO. 

IL ROSARIO LUNEDI’ ALLE ORE 20,30 NELLA CHIESA SAN GIUSEPPE – LA SALMA PARTIRA’ DALLA PROPRIA ABITAZIONE Viale Giuseppe di Vittorio 10 MARTEDI’ PER LA CERIMONIA ALLE ORE 10,30 PER LA CHIERA SAN GIUSEPPE.

Al centro Giuseppe Spalla

TERESIO FERRARI CI HA LASCIATO

TERESIO FERRARI IL PITTORE DEI CICLISTI CI HA LASCIATO

T E R E S I O F E R R A R I

ci ha lasciato

C I C L I S M O e A R T E PITTORE DEI CICLISTI

al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure il 19 giugno 2017 in occasione della consegna del disco di Fausto Coppi e l’amico Teresio consegna il quadro di Fausto Coppi al delegato CONI di Alessandria

presso la sede di Novi Ligure UNVS

TERESIO ANGELO FERRARI è nato a Langosco Lomellina (Pavia) il 5 dicembre 1932 e nei primi anni Sessanta si è trasferito a Novi Ligure (Alessandria). Garzone meccanico, poi servizio militare, quindi la bicicletta i cui ottimi risultati lo fanno entrare nella lista degli azzurrabili per il campionato mondiale dilettanti del 1955, che si sarebbe svolto a Frascati. Durante il Gran Premio Liberazione (Roma), è a un passo, anzi a… una pedalata dalla vittoria quando la mala sorte lo prende di mira: dapprima lo scontro con uno spettatore, poi una moto del seguito che lo colpisce alla schiena e infine – ma guarda un po’ – una macchina dell’organizzazione che gli dà il colpo di grazia; fratture e lussazioni sparse, ginocchio destro a pezzi, ingessature e degenze: la classica carriera stroncata sul nascere.
Campione italiano di canottaggio, carrozziere con i fiocchi, detiene alcuni brevetti di costruzione e di assemblaggio. L’estro creativo lo porta a cimentarsi dapprima con la scultura, campo in cui ottiene eccellenti risultati, fino a quando decide di dedicarsi esclusivamente alla pittura: dal ritratto al paesaggio marino o agreste al volo lirico-onirico, dal gattino in mezzo ai fiori al solitario in meditazione e così via secondo l’ispirazione delle Muse (tra i suoi pittori prediletti, il fiammingo Pieter Paul Rubens, 1577-1640.) Verso la pittura di oggi in generale non ha un’opinione troppo lusinghiera (e non è l’unico): si assiste troppo spesso a scarabocchi che si vogliono far passare come opere d’arte e per le quali – ahimè – non mancano acquirenti, disposti a sborsare cifre spropositate. I quadri dell’amico Teresio abbelliranno assiduamente il ciclismo vista la passione che ci lega entrambi, questo sport: ha ritratto decine di campioni di ieri e di oggi (Coppi, Bartali, Magni, Defilippis, Balmamion, Gimondi, Merckx, Moser, Saronni, Hinault, Chiappucci, Pantani e via pedalando).

LA SEZIONE DI NOVI LIGURE DELL’UNVS PORGE LE PIU’ SENTITE CONDOGLIANZE ALLA FAMIGLIA.

I FUNERALI SARANNO CELEBRATI MARTEDI’ 22 AGOSTO ALLE ORE 10,30 PRESSO LA CHIESA DI SANTA MARIA DELLA PIEVE

CI SARA’ UN RISCATTO DOPO LA DELUSIONE DEL 100° EDIZIONE DEL GIRO D’ITALIA

Novi Ligure città dei Campionissimi, ritorna alla ribalda dello sport Nazionale, grazie a due novesi Tiziano Gastaldi e Giampiero Montecucco “la consegna di un disco con la voce del Campionissimo Fausto Coppi” .

[Non è nostro costume, mettere in cattiva luce chi non ha saputo programmare una lieve deviazione con la partenza davanti al museo dei Campionissimi di Novi Ligure, e pensare che potevano onorare due grandi campioni, prendendo spunto da un detto: “due piccioni con una fava”, questo in merito alla corsa Rosa, il 19 maggio arrivo a Tortona con la vittoria del colombiano Gaviria, il 20 maggio partenza da Castellania con il trasferimento sino alle porte di Tortona per poi puntare verso Oropa. Chiudiamo questa parentesi e parliamo di cose che si toccano con mano un mese dopo].

Ci avviciniamo sempre di più alla Conferenza Stampa che si terrà al Comune di Novi Ligure nella Salone di Rappresentanza, dove verrà presentato i bandi di concorso per l’assegnazione premi all’Atleta novese e Dirigente per l’anno 2017, indetto dalla sezione UNVS (Unione Nazionale Veterani dello Sport).

La conferenza stampa è fissata per lunedì 19 giugno alle ore 11.00.

In occasione della medesima verrà consegnato all’Amministrazione Comunale da parte di un ciclista elvetico Benito Gatti il disco in vinile con la voce di Fausto Coppi edito dalla “Gazzetta dello Sport” la copertina Coppi ha 20 anni testi e voce di Claudio Ferretti, all’interno di questo 33 giri possiamo ascoltare la voce molto chiara del Campionissimo.

Che dire dopo la grande delusione ad un mese dell’arrivo a Tortona e il giorno dopo da Castellania del 100° edizione del Giro d’Italia, che ha umiliato la città di Novi Ligure patria del Campionissimo da una manifestazione nazionale come la corsa Rosa, oggi si riscatta, grazie a due personaggi novesi Tiziano Gastaldi medico novese, che oggi pratica la sua attività in svizzera e Giampiero Montecucco esponente sportivo a livello nazionale fondatore della consulta nazionale del ciclismo negli anni ‘970/80. Con l’augurio che l’Amministrazione Comunale si ricorda di avviare i dovuto contatti con gli organizzatori del Giro D’Italia per l’anno 2019 nel centenario della nascita di Fausto Coppi.

ITALIA PAESE DI GHIOTTONI DI GELATO NE CONSUMIAMO 12 CHILI L’ANNO A TESTA

ITALIA PAESE DI GHIOTTONI DI GELATO NE CONSUMIAMO 12 CHILI L’ANNO A TESTA

 

Nel nostro paese ci sono 39 mila gelaterie con un giro d’affari di oltre 2 miliardi di euro

Archiviate queste giornate di maltempo si ritornerà a farne scorpacciate. A palate. Dodici chilogrammi a persona, con un tasso di crescita costante che produce un giro d’affari superiore ai 2 miliardi. 

E’ questo infatti il consumo di gelato in Italia, un mercato in cui la quota maggiore, il 66%, è occupata dal gelato artigianale al centro del Sigep, il Salone internazionale, gelateria, pasticceria, panificazioni artigianali e caffè in coso alla Fiera di Rimini. In Italia operano circa 39 mila gelaterie (compresi bar e pasticcerie che vendono anche il gelato artigianale), circa il 10% in più rispetto a cinque anni fa. La più alta concentrazione di laboratori artigianali si trova in Lombardia (6.093); seguono Veneto (3.512) e Emilia-Romagna (3.273). Una stima più riduttiva, che include unicamente le gelaterie con laboratorio escludendo le rivendite, vede la presenza in Italia di circa 29.000 gelaterie, di cui 9.000 vendono solo gelato, le restanti 20.000 sono bar o pasticcerie con gelateria. Gli addetti sono circa 150 mila in Italia e 100 mila all’estero, sparsi in circa 20 mila gelaterie. In Germania sono 9.000 ed in Spagna 2.000 (l’Europa vanta 50.000 gelaterie). Ampie le prospettive di crescita in Nord America, Asia e Oceania con numeri ancora ridotti: 1.100 le gelaterie aperte negli Stati Uniti, 1.200 in Giappone, circa 200 in Australia.

Prodotto tradizionalmente estivo (e condizionato dall’andamento climatico) il gelato però, ormai si consuma tutto l’anno. Il gelato artigianale italiano è sempre più apprezzato anche all’estero tanto che sono circa 20.000 le gelaterie artigianali all’italiana presenti in tutto il mondo con un andamento in costante crescita. Una vocazione verso questo prodotto che, in questo settore, si traduce anche in una leadership nelle macchine e attrezzature, un sistema industriale che conta 15 imprese, 1.500 addetti (6.000 con l’indotto) e controlla quasi il 90% del mercato mondiale. Per quanto riguarda gli ingredienti e i semilavorati, in Italia sono circa 80 le imprese con quasi 2.000 addetti e un fatturato di oltre 250 milioni. A seconda degli ingredienti impiegati, i gelati si dividono in gelato artigianale o industriale.

 

 

I CIBI CHE CI PROTEGGONO DAI DANNI DELLO SMOG – FRUTTI ROSSI, CICCOLATO FONDENTE E VINO ROSSO

 

I CIBI CHE CI PROTEGGONO DAI DANNI DELLO SMOG – FRUTTI ROSSI, CICCOLATO FONDENTE E VINO ROSSO

Gli antiossidanti vegetali sono molecole ormai indispensabili al nostro organismo per proteggere le cellule dal danno ossidativo, fra queste spiccano i flavonoidi particolarmente abbondanti nei frutti rossi, nel cioccolato fondente e nel vino rosso. Studiando alcuni dati derivanti da circa 573 uomini presi in esame, è emerso un interessante dato riguardante l ‘esposizione alle polveri sottili per un periodo di 11 anni. Questi uomini tendono a soffrire di una variabilità nella frequenza cardiaca proprio quando i livelli di smog si innalzano per almeno 48 ore; in particolare i soggetti che mostravano una particolare predisposizione genetica subivano un danno maggiore. Questa predisposizione riguarda un sistema di proteine del nostro organismo in grado di interagire con il nostro sistema immunitario (TLR2, toll like receptor 2).

Ma l’interessante scoperta è emersa dopo che questi soggetti hanno iniziato ad assumere antiossidanti dalla propria alimentazione; in queste condizioni il danno provocato dall’inquinamento diminuiva sia nei soggetti non predisposti geneticamente sia in quelli predisposti. Questa interazione sembra coinvolgere segnali epigenetici, ovvero segnali esterni dipendenti dal nostro stile di vita, che influenzano il nostro codice genetico, nello specifico ne influenzano l’espressione, dimostrando ancora una volta quanto sia più importante ciò che facciamo rispetto a ciò che siamo…

Ed eccovi la consueta ricetta anti-aging “Calamari con crema di piselli, pistacchi e menta”

Ingredienti per 1 persona

  • 70 g di piselli,
  • 30 g di calamari,
  • 10 g di panna vegetale light,
  • 3 g di pistacchi,
  • 2 g di olio extra vergine d’oliva,
  • sale q.b.,
  • 3 foglie di menta,
  • fiori (violette) q.b.
  • sumac (sommacco) q.b

Preparazione

Cuocete con coperchio i piselli in acqua, menta e panna. Lasciateli sul fuoco per 12 minuti e poi passateli con un frullatore ad immersione (per un risultato più morbido, potete utilizzare un omogeneizzatore). Regolateli di sale. Scottate i calamari su una piastra. Componete il piatto mettendo sul fondo la crema di piselli, adagiandovi i calamari e cospargendo di fiori e pistacchi. Condite infine con un filo di olio, sumac e foglie di menta.

CI AVVICINIAMO ALLA RACCOLTA DELL’UVA

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CI AVVICINIAMO ALLA RACCOLTA DELL’UVA DA ANNI DIAMO I VOTI ALLA VENDEMMIA IL FONDATORE DI SLOW FOOD CARLIN PETRINI HA DETTO BASTA CON LE OTTIME ANNATE

Ci risiamo. Da qualche parte si comincia a raccogliere uva e cominciano a volare gli aggettivi: eccellente, clima fantastico, ottima annata e via dicendo.

L’anno scorso, davanti a un’estate probabilmente forse più calda e all’impazzare di comunicati stampa che spargevano lodi sulla vendemmia appena cominciata abbiamo detto alt alla pubblicazioni di articoli sul tema. Ci siamo tirati fuori grazie anche alla presa di posizione della Fivi, la Fedeazione dei Vignaioli Italiani il cui presidente Matilde Poggi aveva deciso di prendere le distanze da questa comunicazione roboante e spesso inopportuna. Anche quest’anno non partecipiamo al coro autoreferenziale che rende poco credibile il mondo del vino. Mentre registriamo che al gruppo dei legittimi dubbiosi si iscrive anche Carlin Petrini, il fondatore e carismatico leader di Slow Food.
Sentite cosa ha scritto Petrini pochi giorni fa sulla Stampa di Torino: “Si avvicina agosto e con esso il momento in cui partirà, da parte dei miei amici critici enologici e non solo, la corsa ad affermare quanto questa sia un’annata eccezionale dal punto di vista vinicolo…I conti si fanno a bocce ferme. È evidente pertanto che, prima di lanciarsi in annunci e previsioni roboanti, la vendemmia va portata a casa. Non solo dal punto di vista del raccolto, che ovviamente dipende da condizioni climatiche quanto mai mutevoli e imprevedibili fino all’ultimo, ma anche da quello di un affinamento in cantina che non è uguale di anno in anno e che, fino alla prova concreta del tempo, non può essere valutato”. Più chiaro di così non si può. Petrini critica giustamente anche la gara – anche questa ormai annuale – “nello stimare la produzione complessiva, la quota di mercato che la nostra viticoltura riesce a conquistare a livello internazionale, il prestigio che le nostre etichette riscuotono nel mondo. È indubbio – scrive il fondatore di Slow Food – che questo abbia importanza dal punto di vista della salute complessiva del comparto, ma non dobbiamo fare l’errore di pensare che una maggior produzione sia per forza di cose un dato positivo o che lo strapotere di vini come il Barolo e il Barbaresco, il Brunello di Montalcino fino ad arrivare al Prosecco per parlare di grandi numeri, vada salutato come segno del successo tricolore. Non va dimenticato, infatti, che l’Italia gode della più grande varietà di vitigni autoctoni imbottigliati del mondo, con più di 700 varietà che compongono il nostro panorama vinicolo e che ciascuna di queste ha particolarità e peculiarità che non solo le rendono uniche, ma che dovrebbero farne l’orgoglio vero della nostra agricoltura. Penso che su questo bisognerebbe puntare, più che sulla potenza internazionale dei vini più conosciuti. Anche perché la diversità è quella che ha fatto la storia della nostra enologia, è nella diversità che si esprime il territorio, e puntare tutto sul fascino dei grandi vini è una scelta un po’ miope così come è miope la scelta di osannare un aumento della produzione che, a conti fatti, vede, a fronte di un superamento della Francia in termini di numero di bottiglie prodotte, un’entrata nelle casse dei nostri produttori di poco più della metà rispetto agli omologhi d’oltralpe”. Per Petrini “la battaglia si gioca tutto sulla valorizzazione della varietà e della complessità del nostro panorama vinicolo, sapendo che un vitigno autoctono è quello che meglio ha adattato le proprie caratteristiche al territorio che lo ospita, e che nei secoli ha instaurato una relazione con l’uomo che a sua volta si è adattato alla sua coltivazione, ha messo a punto tecniche che a loro volta hanno plasmato il paesaggio e la socialità”.

Il mondo del vino piemontese è in lutto ci ha lasciati Elvio Cogno uno dei patriarchi del Barolo

UNO DEI PATRIARCHI DEL BAROLO E DELLA NASCETTA CI HA LASCIATI ELVIO COGNO

Dopo una lunga malattia, è morto il vignaiolo Elvio Cogno, uno dei patriarchi del Barolo e della Nascetta.

Classe 1936, ha fondato l’azienda vitivinicola di Novello, dopo gli esordi con un’attività di ristorazione a La Morra (Cuneo) e decenni di lavoro in vigna orientato alla valorizzazione del grande potenziale dei vini delle Langhe. Elvio lascia la moglie Graziella, la figlia Nadia, il genero Valter e la nipote Elena.

ELIO COGNO
I funerali si terranno oggi alle ore 10,30 presso la chiesa San Martino a La Morra. A fare il vigneron iniziò collaborando con l’azienda Marcarini, che gestiva vigneti in Brunate – nel comune di La Morra – coltivati a nebbiolo da Barolo. Il primo Barolo imbottigliato fu quello della grande annata 1961. E già nel 1964, in largo anticipo sui tempi, Elvio Cogno decise, tra i primi, di portare in etichetta il nome delle vigne. La prima fu naturalmente proprio Brunate, segno di orgoglio e consapevolezza circa l’unicità del proprio prodotto e del terroir da cui aveva origine. L’azienda Cogno-Marcarini divenne in poco tempo una delle principali realtà della zona. Elvio Cogno aveva 60 anni quando scelse di ricominciare da zero, in una un’avventura in solitaria. E fu così che nel 1990, con enormi sacrifici, acquistò la Cascina Nuova in località Ravera, un grande casolare proprio sotto il paese di Novello. Accanto a lui, la figlia Nadia e il genero Valter Fissore che, di lì a poco, entrarono ufficialmente in azienda.
La loro prima vendemmia di nebbiolo fu quella del 1991, commercializzata quattro anni più tardi con il nome di Barolo Ravera, il primo a portare in etichetta una menzione geografica che sarà regolamentata solo molti anni più tardi.
Nel 1996, Elvio Cogno lasciò le redini dell’azienda alla figlia Nadia e al genero Valter Fissore, rimanendo sempre però prodigo di consigli e partecipe dei successi dell’azienda. Fino alla malattia, che ne aveva provocato il definitivo ritiro già da qualche anno. La morte, all’età di 79 anni, con il mondo del Barolo che saluta un altro dei suoi patriarchi

A sostenere la Gigi Ghirotti ci sono anche bomber Caputo, Roberto Mancini, Negri e Campriani. Cassano-Pandev e Fernando-Burdisso. Derby con l’Asta di Stelle nello Sport.

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Cassano-Pandev e Fernando-Burdisso. Derby con l’Asta di Stelle nello Sport.
A sostenere la Gigi Ghirotti ci sono anche bomber Caputo, Roberto Mancini, Negri e Campriani.
SOTTO LE STELLE


Settimana speciale per tutti coloro che partecipano all’Asta di Stelle nello Sport. Grandi opportunità per fare uno splendido regalo pasquale e sostenere la Gigi Ghirotti onlus grazie a maglie e cimeli autografati di valore eccezionale. La Sampdoria scende in campo con Antonio Cassano e Fernando. Fantantonio è reduce da una bella prestazione: in gol a Verona, nella trionfale cavalcata (3-0) che, assieme ai tre punti conquistati contro il Frosinone, costituisce una bella iniezione di tranquillità per la società di Corte Lambruschini. Il centrocampista brasiliano, in rete contro i ciociari 6 giorni prima, sta tornando sui livelli di inizio campionato con le sue interessanti geometrie e un generoso contributo.

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Il Genoa risponde con l’attaccante Goran Pandev, tra i migliori sicuramente nella delicata partita interna vinta contro l’Empoli, e con il difensore Nicolas Burdisso, pilastro importante in chiave difensiva. 30 partite, 12 reti, media di una ogni 191 minuti. Il bomber Francesco Caputo è la star della sorprendente Entella che desidera giocarsi i playoff per la serie A fino all’ultimo.

Tommaso Negri, grande amico di Stelle nello Sport, mette a disposizione la sua cuffia della finale di Eurocup vinta dal suo Posillipo contro Acquachiara. Un bel sostegno, per la nostra Asta, dopo il successo della tuta della Nazionale  dell’amico e compagno di squadra Valentino Gallo. Anche l’Unione Italiana Tiro a Segno partecipa alla nostra Asta con la maglia ufficiale autografata di Niccolò Campriani, oro e argento alle Olimpiadi di Londra 2012. E all’asta sulla piattaforma di CharityStars anche un cimelio storico: la maglia Galatassaray del 2013 autografata dall’allora tecnico Roberto Mancini. Questo il link per partecipare all’asta www.charitystars.com/vip/stelle-nello-sport

 

 

SUL MENSILE INCHIOSTRO FRESCO HA PUBBLICATO L’INIZIATIVA DEL CONVEGNO E MANIFESTAZIONE

IL MENSILE INCHIOSTRO FRESCO CI HA MENZIONATI RIGUARDANTE LE NOSTRE DUE INIZIATIVE SPORTIVE DEL MESE DI GENNAIO 2016

IL CONVEGNO

SPORT & SALUTE E ALIMENTAZIONE

E LA MANIFESTAZIONE RIGUARDANTE LA

II° EDIZIONE GRAND PRIX REGIONALE PIEMONTE DI KARATE

testo articolo inchiostro fresco convegnoManifesto MontecuccoManifesto Karate