INAUGURATA LA NUOVA SEDE DEL CONSORZIO DELLA BARBERA D’ASTI

INAUGURATA LA NUOVA SEDE DEL CONSORZIO DELLA BARBERA D’ASTI

 

Davanti a un folto pubblico composto da produttori, appassionati ed istituzioni, il presidente del Consorzio Filippo Mobrici ha incontrato i protagonisti della vita politica ed economica del territorio, che all’unisono hanno augurato alle Denominazioni monferrine di continuare lungo quel percorso di crescita ampiamente intrapreso.

Il medesimo auspicio è stato rilanciato nel successivo seminario “Aspettando Indigena”, dove un pool di esperti internazionali guidati da Ian D’Agata, hanno sottolineato il crescente interesse avvertito nei mercati internazionali verso vitigni autoctoni di indubbio valore, quali sono quelli tutelati dal Consorzio.

“Siamo sempre stati convinti che la regina dei vini piemontesi dovesse vivere in un castello. Sebbene il nostro legame con Asti rimanga intatto, è fondamentale che la Barbera torni nelle sue campagne, vivendole appieno. Questo trasloco ci consente peraltro di trovare una maggiore centralità rispetto alla filiera produttiva, consentendo alle aziende un dialogo più stretto con l’istituzione consortile, fulcro dello sviluppo del territorio”.

Queste le parole del Presidente del Consorzio, Filippo Mobrici, che dedica un ultimo pensiero al convegno sui vitigni autoctoni “Ringraziamo la Regione Piemonte e il suo Assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero, per aver voluto questo progetto di valorizzazione dei vitigni autoctoni. Ricordo infatti come il nostro Consorzio tutela nove Denominazioni, tra cui la Doc Piemonte, che rappresenta la casa di tutti i vitigni autoctoni provinciali”.

IL CONSORZIO PENSA AL FUTURO SENZA TRALASCIARE IL MERCATO INTERNO

IL CONSORZIO PENSA AL FUTURO SENZA TRALASCIARE IL MERCATO INTERNO

La produzione vinicola del Piemonte nel 2016 si è attestata a 2,54 milioni di ettolitri con un leggero incremento rispetto al 2015 del 3%. In totale è solo il 5% della produzione nazionale, ma quasi il 18% delle esportazioni complessive italiane a dimostrazione di una sempre maggiore vocazione del Piemonte al’export dei suoi vini di pregio.  Dal 2011 ad oggi un ruolo fondamentale nell’internazionalizzazione dei vini piemontesi è stato svolto dal Consorzio Piemonte Land of Perfection che, con l’aiuto in primis della Regione Piemonte, ha rappresentato e rappresenta uno strumento fondamentale e necessario per affrontare le nuove sfide della globalizzazione. Composto da 10 consorzi di tutela piemontesi (Consorzio dell’Asti, Consorzio del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, Consorzio della Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato, Consorzio del Gavi, Consorzio del Brachetto d’Acqui, Consorzio del Roero, Consorzio del Caluso Carema e Canavese, Consorzio della Freisa di Chieri e Collina Torinese, Consorzio dell’Alta Langa, Consorzio dei Colli Tortonesi e la Vignaioli Piemontesi) da cinque anni a questa parte ha creato e crea sinergia con altre produzioni agroalimentari di eccellenza ed ora ha come obiettivo quello di unirsi per conquistare ancor più facilmente il pubblico straniero, come conferma l’assessore all’agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero: “Il vino è il nostro primo biglietto da visita, un testimonial eccezionale della cultura, del territorio, dei prodotti, della tradizione e della storia del Piemonte, ma non è l’unico. Insieme al vino ci sono le nocciole, i formaggi, il tartufo e molto altro. Unendo tutto si compete non singolarmente, ma in sinergia”.


(Giorgio Bosticco)

Di questo e delle iniziative che vedranno “Piemonte Land of Perfection” impegnato nel mercato interno e in quelli esteri, si è parlato ieri a Palazzo Brancaccio a Roma, in occasione della presentazione del calendario che questo maxi consorzio prevede di attuare nel 2017.  Piemonte Land of Perfection promuove le caratteristiche, i pregi e i vini di ciascuna zona e di ciascun consorzio che ne fa parte, nel rispetto delle singole peculiarità facendo leva su un patrimonio di 43.500 ettari, 18.000 aziende e un valore complessivo che solo nel settore export raggiunge quasi il miliardo di euro.


(Ezio Rivella al centro)

Il Presidente di Piemonte Land, Giorgio Bosticco, ha così argomentato gli obiettivi da raggiungere nel prossimo anno: “Dobbiamo mirare a far conoscere le nostre colline, i nostri paesaggi, la nostra viticoltura a molte più persone di quelle che già ci conoscono. Possiamo partire dal vino che è un prodotto eccezionale per raccontare un intero territorio affinchè cresca la nostra economia grazie soprattutto al turismo che ha un indotto fondamentale per la sopravvivenza di moltissime zone che negli ultimi anni con l’incremento e la destagionalizzazione del flusso turistico hanno tirato un sospiro di sollievo” ed ha proseguito “ci aspetta un 2017 ricco di eventi, di promozione, di fiere e attività all’estero per farci conoscere. Nel nome dei più grandi portiamo avanti anche le aziende medie e piccole. Questo è l’obiettivo di Piemonte Land e abbiamo deciso di partire proprio da Roma, quale prima tappa di questo percorso che ci porterà nel prossimo anno a Bordeaux, Hong Kong, Londra e poi Corea e Stati Uniti”.

Anche l’enologo e manager Ezio Rivella presente ieri a Palazzo Brancaccio ha confermato che l’unione dei consorzi piemontesi è importante e alla base del successo di tutta la Regione ed ha aggiunto: “Dietro il vino c’è una risorsa preziosissima che è quella umana e la capacità dell’uomo deve essere quella di produrre qualità usando le tecnologie migliori. Quest’anno in Piemonte abbiamo avuto la vendemmia migliore del secolo, già quella del 2016 è stata buona, ma quest’anno le Barbera avevano una quantità di acini di gran lunga superiori a quelli dello scorso anno e soprattutto buoni, con una gradazione di circa 14 – 15 gradi alcolici come non si vedeva da tempo. Questo è un anno speciale, bisogna approfittarne e comunicarlo a tutto il mondo”.

I mercati internazionali ai quali Piemonte Land of Perfection si rivolgerà saranno principalmente i paesi asiatici e la Russia che sono fino ad ora i meno presenti nella lista dell’export, senza tralasciare l’Europa e gli Stati Uniti che sono sicuramente già “clienti”, conoscitori ed estimatori dei prodotti e dei vini piemontesi, ma possono e devono crescere ancora di numero. A proposito di Stati Uniti John Roberts, esperto comunicatore all’estero dei vini piemontesi ha espresso la sua opinione in merito al mercato statunitense facendo la differenza tra le due coste oceaniche. Su quella est infatti c’è un target molto giovane di americani amanti dell’Italia e dei prodotti italiani, desiderosi di scoprire quanto di nuovo l’Italia ha da offrire. Sula costa ovest invece, quella californiana, c’è maggiore competizione sui vini perché anche nei ristoranti italiani gli americani chiedono vini californiani e quindi la penetrazione dei vini piemontesi in questo mercato sarà più complicata e faticosa, ma non impossibile.

Con queste premesse e con il motto de “l’unione fa la forza”, Piemonte Land of Perfection si appresta ad affrontare un 2017 ricco di eventi, promozione del territorio e strategie da proporre alla Regione e all’Europa per raggiungere gli obiettivi prefissati. L’incontro a Palazzo Brancaccio di ieri è stato solo la prima occasione per mostrare il format che sarà esportato all’estero come combinazione vino – cucina – prodotti – paesaggi. Ieri infatti alla presentazione è seguito un pranzo con degustazione di eccellenze piemontesi di cui ambasciatore è stato lo chef Maurilio Garola del Ristorante La Ciau del Tornavento. Dieci tavoli, dieci vini uno per ciascuno dei dieci consorzi che fanno parte del brand Piemonte Land of Perfection.

CRESCE LA DOMANDA DI PROSECCO – IL CONSORZIO HA DECISO DI INCREMENTARE DI ALTRI TREMILA ETTARI DI VIGNETI IN PIU’ IN VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA

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CRESCE LA DOMANDA DI PROSECCO – IL CONSORZIO HA DECISO DI INCREMENTARE DI ALTRI TREMILA ETTARI DI VIGNETI IN PIU’ IN VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA

Cresce la domanda di Prosecco Doc e il Consorzio di tutela decide di incrementare di altri 3 mila ettari di vigneto a Glera la superficie dello schedario vitivinicolo destinata alla denominazione di origine controllata. 

Solo lo scorso anno l’area del Prosecco Doc, che abbraccia 9 province tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, ha prodotto 2,6 milioni di ettolitri imbottigliati. Il potenziale produttivo della vendemmia 2016 in Veneto è stimato in oltre 3 milioni di ettolitri del pregiato spumante.
“Il trend di crescita della commercializzazione del vino veneto più venduto al mondo (più 24,2% nel 2013, più 26,9 nel 2014 e più 15,8 nel 2015), l’andamento dei prezzi e l’evoluzione dell’offerta di Prosecco  – sottolineano gli assessori regionali all’Agricoltura di Veneto e  Friuli  Venezia Giulia, Giuseppe Pan e Cristiano Shaurli – hanno indotto il Consorzio di tutela a chiedere l’adeguamento del potenziale produttivo, ampliando ulteriormente la superficie del vitigno Glera atta a produrre i vini della Doc Prosecco”.
Dati confermati da Stefano Zanette, presidente del Consorzio di tutela, che per la vendemmia 2019/2020 prevede una produzione, al pieno potenziale viticolo ed enologico, di 3,78 milioni di ettolitri, pari a oltre 500 milioni di bottiglie di Prosecco Doc, compresi anche i vitigni complementari. “Calcolando – stima Zanette – un aumento medio del 15% del consumo dei vini spumanti nel prossimo triennio, gli esperti del Centro interdipartimentale per la viticoltura dell’Università di Padova e di Nomisma hanno valutato che siano necessari 3 mila ettari di Glera in più per soddisfare la richiesta, mantenendo l’equilibro di mercato. Nella scelta dei criteri di assegnazione delle superfici abbiamo deciso – continua Zanette – di favorire gli under 40 e le produzioni biologiche, per testimoniare che il Consorzio, sempre più fermamente, sta andando nella direzione della sostenibilità”.
Le due regioni coinvolte, Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno quindi autorizzato un ampliamento della superficie di 3 mila ettari, di cui 2.444 in Veneto e 556 nel territorio friulano, portando così il potenziale viticolo della Doc Prosecco a 23.250 ettari.
“Con questo aumento di superficie – ha calcolato Vasco Boatto, direttore del Centro interdipartimentale dell’università di Padova –  possiamo calcolare che la vendemmia 2019 consentirà di aumentare del 20 per cento le bottiglie di Prosecco Doc rispetto all’annata 2016”.
La Giunta regionale del Veneto ha deliberato il 29 giugno scorso il provvedimento di adeguamento del potenziale produttivo (delibera n. 990), di prossima pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Veneto. Oggi la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha adottato provvedimento similare per la superficie di propria competenza.
“I produttori del Friuli Venezia Giulia interessati ad accedere all’incremento di superficie – fa sapere l’assessore friulano Shaurli – devono presentare alla Direzione centrale risorse agricole, forestali e ittiche, Servizio competitività sistema agroalimentare manifestazione di interesse all’assegnazione della superficie, entro 15 giorni dalla pubblicazione della delibera sul Bollettino ufficiale della Regione Friuli Venezia Giulia, secondo le modalità e i criteri indicati nella delibera stessa”.
“La distribuzione dei nuovi ettari in Veneto – mette in evidenza l’assessore Pan – avverrà in maniera diversa che in passato, riservandone la metà, cioè 1222 ettari ai soggetti già inseriti nel sistema di controllo della Doc Prosecco, attraverso la presentazione di una manifestazione di interesse. L’altro 50 per cento viene assegnato anche ai soggetti nuovi attraverso un bando, secondo criteri di priorità”. I produttori veneti interessati ad accedere a tali iniziative dovranno presentare ad Avepa richiesta entro 15 giorni dalla pubblicazione della delibera, secondo le modalità e i criteri indicati. Le nuove superfici dovranno essere realizzate entro il 31 luglio 2017 in superfici comprese fra i 3 mila metri quadrati e i 3 ettari

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Orlando Pecchennino è il nuovo presidente del consorzio di tutela del Barolo, Barbaresco Alba e Langhe e Dogliani

orlando_pecchenino Pecchennino ha sostituito Ratti

ORLANDO PECCHENNINO IL NUOVO PRESIDENTE DEL CONSORZIO DI TUTELA DEL BAROLO, BARBARESCO ALBA LANGHE E DOGLIANI

 

Orlando Pecchenino è il nuovo presidente Consorzio di Tutela del Barolo e Barbaresco. Sostituisce Pietro Ratti, presidente uscente dopo due mandati che non poteva ricandidarsi. Le votazioni si sono svolte presso il castello di Grinzane a Cavour, in Piemonte.

Dopo due mandati, Pietro Ratti non potrà essere più il presidente del consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. 

Al suo posto, indiscrezioni (che sono quasi una certezza) raccontano di una nomina di Orlando Pecchennino, dell’omonima cantina a Dogliani, in provincia di Cuneo e vicepresidente uscente. Ma è questione di poco. Domani i produttori voteranno e si saprà a breve se le indiscrezioni saranno confermate.
Ratti dunque lascia, dopo due mandati consecutivi. La sua presidenza è iniziata nel 2010 e d è stata confermata tre anni dopo, nel 2013. Ratti, che in una sua intervista aveva definito il Barolo la Ferrari dei vini e il Barbaresco la Maserati, in questi sei anni di presidenza ha tenuto sempre un profilo basso, continuando sulla “non-comunicazione” che definiva in realtà la vera “comunicazione”. “Non facciamo pubblicità, non organizziamo grandi eventi, non studiamo piani di comunicazione e di marketing faraonici – spiegava -. La nostra comunicazione è rappresentata dal nostro prodotto, e soprattutto dai nostri grandi produttori.  Sono loro la forza della nostra comunicazione, sono loro che girano il mondo, che parlano con il pubblico attraverso i loro vini, con le loro storie, le loro anime e le loro personalità. Noi siamo questo, e dobbiamo semplicemente continuare a fare bene e rispettare il nostro territorio e la nostra storia”.
Tra gli obiettivi raggiunti dal consorzio, l’erga omnes, la modifica al disciplinare Barolo e Barbaresco con l’etichettatura Menzioni geografiche e sul tappo, varie modifiche alle attività di promozione e contributi. I dati sull’imbottigliato, però, hanno continuato a riflettere la situazione di mercato. Il mercato estero, però, non ha tradito rispetto a quello interno. E anzi il Barolo è diventato in questi anni recenti una sorta di icone-wine con tutto il valore del peso specifico che una definizione del genere può comportare,
Al posto di Ratti, come detto, dovrebbe arrivare Pecchenino. Anche lui profilo interessante e tutto da scoprire. Il suo Dogliani è stato più volte insignito di vari premi. Ed è un grande conoscitore delle zone del Barolo. Quindi l’uomo giusto per proseguire il lavoro di Ratti

 

È il Vinitaly la sede scelta dal Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato per presentare “Barbera 70”, iniziativa nata per festeggiare i settanta anni di storia dell’ente di tutela e promozione.

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È il Vinitaly la sede scelta dal Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato per presentare “Barbera 70”, iniziativa nata per festeggiare i settanta anni di storia dell’ente di tutela e promozione.

È il Vinitaly la sede scelta dal Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato per presentare “Barbera 70”, iniziativa nata per festeggiare i settanta anni di storia dell’ente di tutela e promozione. Un grande anniversario, quello del Consorzio, che a Verona si associa ai festeggiamenti del cinquantenario del Vinitaly presentando uno degli eventi più esclusivi in programma alla kermesse veronese. Lunedì 11 aprile alle ore 13 presso lo spazio istituzionale della regione Piemonte (Pad 10, Stand G2), il sommelier Luca Gardini, campione del mondo 2010, mostrerà i diversi volti della Barbera compiendo un excursus del gusto attraverso le peculiarità delle migliori Barbera prodotte all’estero e la complessità del vino che si produce in Italia nel suo territorio di elezione, il Sud est del Piemonte e il Monferrato. La degustazione guidata condotta da questo talento del vino di caratura internazionale, sarà preceduta alle ore 12 da una tavola rotonda dove il presidente Filippo Mobrici incontrerà illustri personalità dei media italiani quali Antonio Paolini, Marco Sabellico, Alessandro Scorsone, Paolo Massobrio, Gianni Fabrizio e molti altri. Esperti e critici fra i più accreditati si confronteranno con i più importanti produttori al mondo sulle ragioni della riscoperta della Barbera d’Asti in Italia e all’estero, soffermandosi sulla versatilità di un vitigno straordinario e molto caratteristico e sulla portata internazionale di un vino della tradizione in grado di entrare di diritto nelle più contemporanee occasioni di consumo assecondando con duttilità i trend del gusto. La performance di Luca Gardini sarà accompagnata dai piatti preparati dallo chef stellato Walter Ferretto cui sarà affidato il compito di rappresentare uno spaccato della più alta tradizione culinaria piemontese attraverso una straordinaria interpretazione d’autore. Riconoscibilità territoriale e prestigio internazionale rappresentano dunque l’anima di “Barbera 70” che identifica non solo un anniversario importante storicamente, ma anche un contenitore di iniziative che si snoderanno in tutto il 2016 in cui la Barbera d’Asti sarà protagonista nel suo territorio di origine, il Piemonte, ma anche in altre importanti città in Italia e all’estero dove l’interesse dei consumatori e degli operatori del settore verso questo vino è in costante crescita.

Appuntamento dunque al Vinitaly lunedì 11 aprile alle ore 12.00 per celebrare i settanta anni del Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato con una grande degustazione di Barbera.

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