ATTIVITA’ FISICA E BENESSERE, UNA STORIA ANTICA

ATTIVITA’ FISICA E BENESSERE, UNA STORIA ANTICA 

Riferimenti allo sport, ai giochi, ma anche all’igiene personale, all’allenamento e alla pratica di attività fisiche giornaliere sono presenti già durante le antiche civiltà della Siria, dell’Egitto, della Macedonia, dell’Arabia, della Mesopotamia, dell’India e della Cina; ma il periodo in cui il concetto del benessere legato all’attività fisica ebbe il massimo fulgore, fu senz’altro nell’antica Grecia con Erodico nel V secolo, con Ippocrate dal 460 al 377 a.C., e con Galeno ( 131-201 d.c.). 

Erodico era un medico e un atleta che seppe capire e sostenere l’importanza della dieta durante l’allenamento, tanto che i suoi scritti e i numerosi discepoli influenzarono il pensiero anche in epoche successive. 

Ippocrate, ritenuto ancora oggi come il padre della medicina preventiva, fu autore di 87 trattati di medicina e spesso scrisse sulla salute e sull’igiene, proprio nel periodo d’oro della civiltà greca.

Cinque secoli dopo, emerse la figura di Galeno, probabilmente il medico più famoso dell’antichità, per l’influenza che seppe esercitare sulla medicina.
Galeno nacque a Pergamo, importante città dell’Asia Minore, sulle coste del mar Mediterraneo, centro di importanti scambi culturali e commerciali e famosa per la sua biblioteca ricca di 50.000 libri e per la sua scuola medica, che aveva sede nel tempio di Asclepio.
Figlio di un facoltoso architetto, iniziò a studiare medicina all’età di 16 anni e si specializzò sviluppando le conoscenze nel campo della salute e dell’igiene. Durante tutta la vita Galeno predicò e praticò le regole della salute, cioè:
respirare aria fresca, alimentarsi adeguatamente, dormire a sufficienza, mantenere regolata la funzione intestinale e dominare l’emotività dell’animo”.

Sul piano scientifico fu molto produttivo: scrisse infatti ben 80 trattati e molti saggi su argomenti che variavano dall’anatomia alla fisiologia, dalla nutrizione all’accrescimento corporeo e allo sviluppo; scrisse su molte malattie e sulla loro cura, infine sui benefici dell’attività fisica e sull’influenza negativa della vita sedentaria. Fece parecchie osservazioni di fisiologia, tanto che viene ancora oggi considerato come uno dei primi fisiologi, e sviluppò cure per le lesioni tendinee e muscolari dei gladiatori. Fu il primo a dire che all’interno dei vasi scorreva il sangue e non l’aria, come si pensava a quei tempi; inoltre capì, anche se in modo fisiologicamente non corretto, la funzionalità
cardiaca e circolatoria. Sostanzialmente egli pensava che la vita esistesse grazie a tre tipi di umori: uno naturale, uno vitale ed uno animale e che questi scorressero nelle cavità dei nervi.
Il suo pensiero rimase immutato per un periodo lungo, circa 1.500 anni, fino a quando non vennero eseguiti studi anatomici sull’uomo nel XVI secolo e in seguito, nel secolo successivo, non furono correlate la realtà anatomica e la funzionalità fisiologica. 

Gli studi, le opinioni, le scoperte riguardanti l’attività fisica e lo sport continuarono nei secoli successivi, tanto che le radici della moderna fisiologia del lavoro muscolare si manifestano nel rinascimento e nell’illuminismo.

Gli scritti di Galeno certamente influenzarono, nella seconda metà del 1.500, Mercuriale. Questo medico scrisse un testo ispirato al pensiero galenico e ad a quello di altri scrittori latini e greci, che molto influenzò lo sviluppo dell’attività fisica e le metodologie dell’allenamento. 

Alla fine del ‘700, Lavoisier, il padre della chimica, dimostrò che l’ossigeno era il gas dell’atmosfera responsabile dei processi ossidativi e stabilì così le basi dei moderni concetti della respirazione. 

Naturalmente negli anni successivi continuarono gli studi riguardanti il metabolismo, finché intorno al 1.840 fu definitivamente chiarito che i substrati alimentari sono costituiti dai carboidrati, dalle proteine e dai lipidi e ciò pose le basi per lo sviluppo scientifico della moderna medicina e fisiologia.
Nel susseguirsi degli anni vennero fatti studi sempre più approfonditi sull’organismo umano e sulle varie funzioni, senza mai dimenticare l’importanza dell’attività fisica e dello sport.
Tecniche di allenamento, diete adeguate e l’utilizzo di strumenti sempre più sofisticati hanno portato alla definitiva concezione del benessere che consegue all’attività fisica in generale. 

Oggi sappiamo che muoversi, fare ginnastica, praticare un’attività sportiva, anche senza velleità agonistiche, ci può senz’altro aiutare a stare meglio sia a livello fisico che a livello mentale. La storia dimostra come questo principio fosse già ben chiaro anche quando ancora non erano conosciute le reali potenzialità fisiche e il funzionamento del nostro corpo. 
Ai giorni nostri il binomio ”benessere e sport” è più che mai considerato. Fare dell’attività fisica si dimostra importante anche in età avanzata, anche quando esistono problemi di salute; l’essenziale è non strafare e avvicinarsi gradualmente allo sport, allenandosi dolcemente e continuando con costanza. Il risultato di tutto ciò sarà senz’altro un miglioramento della condizione e uno stato di benessere fisico generale, ma anche, e questo non è certo un effetto di secondaria importanza, una sensazione di rilassamento, di calo di tensione e di stress che contribuiranno sicuramente a farci sentire bene. 
Già gli antichi studiosi avevano capito che muoversi fa bene al corpo; noi oggi possiamo certamente confermare questo, ma siamo in grado di aggiungere che lo sport fa bene anche alla mente, nel senso che molti problemi legati all’ansia e alle stressanti condizioni di vita diminuiscono o, addirittura, scompaiono. Benessere significa sentirsi appagati, stare bene con se stessi sia dentro che fuori: è più che mai attuale la storica frase

mens sana in corpore sano!” 

ATTIVITA’ FISICA

ATTIVITA’ FISICA 

La medicina riconosce senza ombra di dubbio che l’attività fisica svolge un ruolo importante nel garantire una buona salute .

Questo dipende sostanzialmente dal fatto che una vita fisicamente attiva induce modificazioni e adattamenti organici che risultano positivi dal punto di vista della funzionalità d’organi ed apparati.

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Un altro aspetto importante è che questi adattamenti sono relativamente stabili nel tempo; pertanto, i benefici di una vita fisicamente attiva si manifestano abbastanza in là negli anni, questo vale per l’efficienza dell’apparato cardiovascolare e muscolare.  

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Il concetto di “relativamente stabili ” richiede forse qualche precisazione. Paragoniamo diverse funzioni corporee: ad esempio l’apprendimento, legato primariamente alla funzione cerebrale, è funzione relativamente molto stabile, infatti, ciò che viene imparato (studiato e imparato !) rimane nella nostra mente per anni e anni, anche se ovviamente qualcosa si dimentica; inoltre ciò che viene imparato in giovane età rimane ben impresso nella mente. Se ora consideriamo la funzione cardiovascolare e muscolare, allora bisogna dire che, rispetto alla funzione cerebrale, cuore e muscoli dimenticano più facilmente quanto hanno imparato; anche in questo caso però se cuore e muscoli vengono sollecitati da giovani è meglio. E’ ovvio che tutti coloro che non praticano attività fisica si sentiranno il fiato in gola nel salire rapidamente le scale, ma anche coloro che hanno una certa assiduità nella pratica sportiva possono chiaramente riconoscere di essere bene o poco allenati nel salire le scale, infatti basta qualche settimana si inattività per rendersene conto; infine, è a tutti noto il carico spaventoso di allenamento cui si sottopongono gli atleti per migliorare la performance. Cosa ne è di loro quando abbandonano l’attività agonistica ? è molto semplice: diventano come gli altri e questo perché con gli anni muscoli e cuore piano piano dimenticano. Forse il cervello dimentica meno perché è praticamente sempre usato, e, se questa è una spiegazione convincente, allora è ragionevole proporre ad ognuno di praticare con continuità un po’ di attività fisica. 

  • rappresentare uno strumento di informazione e di cultura e rispondere quindi a quesiti antichi, recenti o attuali nel campo della fisiologia sportiva; 
  • rappresentare uno stimolo a scegliere e decidere per un’attività fisico-sportiva, adeguata, interessante e gratificante ; infatti attività fisica non vuol dire solo performance, ma è semplicemente (e soprattutto) uno stile di vita.

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Il praticare attività fisica può rappresentare una tradizione familiare (caso fortunato), può rispecchiare una indubbia capacità atletica (altro caso fortunato), può essere una pausa di astrazione (caso fortunatissimo !) oppure una necessità medica finalizzata alla riabilitazione (anche questo è un caso con valenza positiva). E gli aspetti negativi? Ci sono, questo è ovvio: ci si può fare male procurandosi distorsioni, fratture, tendiniti. 

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Riprendendo il paragone col cervello si può dire: la funzione dell’apprendimento è guidata da un maestro, da un professore e anche l’attività fisica può avere bisogno dello stesso supporto. Inoltre, la medicina riconosce che: i rischi connessi alla pratica sportiva sono ampiamente inferiori rispetto al non praticarla. 

                                   Bisogna fare attività fisica …ma quanto? …

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MENS SANA IN CORPORE SANO

MENS SANA IN CORPORE SANO

ATTIVITA’ FISICA E BENESSERE, UNA STORIA ANTICA

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Riferimenti allo sport, ai giochi, ma anche all’igiene personale, all’allenamento e alla pratica di attività fisiche giornaliere sono presenti già durante le antiche civiltà della Siria, dell’Egitto, della Macedonia, dell’Arabia, della Mesopotamia, dell’India e della Cina; ma il periodo in cui il concetto del benessere legato all’attività fisica ebbe il massimo fulgore, fu senz’altro nell’antica Grecia con Erodico nel V secolo, con Ippocrate dal 460 al 377 a.C., e con Galeno ( 131-201 d.C.).

Erodico era un medico e un atleta che seppe capire e sostenere l’importanza della dieta durante l’allenamento, tanto che i suoi scritti e i numerosi discepoli influenzarono il pensiero anche in epoche successive. 

Ippocrate, ritenuto ancora oggi come il padre della medicina preventiva, fu autore di 87 trattati di medicina e spesso scrisse sulla salute e sull’igiene, proprio nel periodo d’oro della civiltà greca.

Cinque secoli dopo, emerse la figura di Galeno, probabilmente il medico più famoso dell’antichità, per l’influenza che seppe esercitare sulla medicina.
Galeno nacque a Pergamo, importante città dell’Asia Minore, sulle coste del mar Mediterraneo, centro di importanti scambi culturali e commerciali e famosa per la sua biblioteca ricca di 50.000 libri e per la sua scuola medica, che aveva sede nel tempio di Asclepio.
Figlio di un facoltoso architetto, iniziò a studiare medicina all’età di 16 anni e si specializzò sviluppando le conoscenze nel campo della salute e dell’igiene. Durante tutta la vita Galeno predicò e praticò le regole della salute, cioè:
respirare aria fresca, alimentarsi adeguatamente, dormire a sufficienza, mantenere regolata la funzione intestinale e dominare l’emotività dell’animo”.
Sul piano scientifico fu molto produttivo: scrisse infatti ben 80 trattati e molti saggi su argomenti che variavano dall’anatomia alla fisiologia, dalla nutrizione all’accrescimento corporeo e allo
sviluppo; scrisse su molte malattie e sulla loro cura, infine sui benefici dell’attività fisica e sull’influenza negativa della vita sedentaria. Fece parecchie osservazioni di fisiologia, tanto che viene ancora oggi considerato come uno dei primi fisiologi, e sviluppò cure per le lesioni tendinee e muscolari dei gladiatori. Fu il primo a dire che all’interno dei vasi scorreva il sangue e non l’aria, come si pensava a quei tempi; inoltre capì, anche se in modo fisiologicamente non corretto, la funzionalità cardiaca e circolatoria. Sostanzialmente egli pensava che la vita esistesse grazie a tre tipi di umori: uno naturale, uno vitale ed uno animale e che questi scorressero nelle cavità dei nervi.
Il suo pensiero rimase immutato per un periodo lungo, circa 1.500 anni, fino a quando non vennero eseguiti studi anatomici sull’uomo nel XVI secolo e in seguito, nel secolo successivo, non furono correlate la realtà anatomica e la funzionalità fisiologica. Gli studi, le opinioni, le scoperte riguardanti l’attività fisica e lo sport continuarono nei secoli successivi, tanto che le radici della moderna fisiologia del lavoro muscolare si manifestano nel rinascimento e nell’illuminismo.

Gli scritti di Galeno certamente influenzarono, nella seconda metà del 1.500, Mercuriale. Questo medico scrisse un testo ispirato al pensiero galenico e ad a quello di altri scrittori latini e greci, che molto influenzò lo sviluppo dell’attività fisica e le metodologie dell’allenamento.

Alla fine del ‘700, Lavoisier, il padre della chimica, dimostrò che l’ossigeno era il gas dell’atmosfera responsabile dei processi ossidativi e stabilì così le basi dei moderni concetti della respirazione. 

Naturalmente negli anni successivi continuarono gli studi riguardanti il metabolismo, finché intorno al 1.840 fu definitivamente chiarito che i substrati alimentari sono costituiti dai carboidrati, dalle proteine e dai lipidi e ciò pose le basi per lo sviluppo scientifico della moderna medicina e fisiologia.
Nel susseguirsi degli anni vennero fatti studi sempre più approfonditi sull’organismo umano e sulle varie funzioni, senza mai dimenticare l’importanza dell’attività fisica e dello sport.
Tecniche di allenamento, diete adeguate e l’utilizzo di strumenti sempre più sofisticati hanno portato alla definitiva concezione del benessere che consegue all’attività fisica in generale. 

Oggi sappiamo che muoversi, fare ginnastica, praticare un’attività sportiva, anche senza velleità agonistiche, ci può senz’altro aiutare a stare meglio sia a livello fisico che a livello mentale. La storia dimostra come questo principio fosse già ben chiaro anche quando ancora non erano conosciute le reali potenzialità fisiche e il funzionamento del nostro corpo.
Ai giorni nostri il binomio ”benessere e sport” è più che mai considerato. Fare dell’attività fisica si dimostra importante anche in età avanzata, anche quando esistono problemi di salute; l’essenziale è non strafare e avvicinarsi gradualmente allo sport, allenandosi dolcemente e continuando con costanza. Il risultato di tutto ciò sarà senz’altro un miglioramento della condizione e uno stato di benessere fisico generale, ma anche, e questo non è certo un effetto di secondaria importanza, una sensazione di rilassamento, di calo di tensione e di stress che contribuiranno sicuramente a farci sentire bene.
Già gli antichi studiosi avevano capito che muoversi fa bene al corpo; noi oggi possiamo certamente confermare questo, ma siamo in grado di aggiungere che lo sport fa bene anche alla mente, nel senso che molti problemi legati all’ansia e alle stressanti condizioni di vita diminuiscono o, addirittura, scompaiono. Benessere significa sentirsi appagati, stare bene con se stessi sia dentro che fuori: è più che mai attuale la storica frase

mens sana in corpore sano!”

diario pellegrino 1

ATTIVITA’ FISICA E BENESSERE UNA STORIA ANTICA

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 ATTIVITA’ FISICA E BENESSERE, UNA STORIA ANTICA

Riferimenti allo sport, ai giochi, ma anche all’igiene personale, all’allenamento e alla pratica di attività fisiche giornaliere sono presenti già durante le antiche civiltà della Siria, dell’Egitto, della Macedonia, dell’Arabia, della Mesopotamia, dell’India e della Cina; ma il periodo in cui il concetto del benessere legato all’attività fisica ebbe il massimo fulgore, fu senz’altro nell’antica Grecia con Erodico nel V secolo, con Ippocrate dal 460 al 377 a.C., e con Galeno ( 131-201 d.C.). 

Erodico era un medico e un atleta che seppe capire e sostenere l’importanza della dieta durante l’allenamento, tanto che i suoi scritti e i numerosi discepoli influenzarono il pensiero anche in epoche successive.

Ippocrate, ritenuto ancora oggi come il padre della medicina preventiva, fu autore di 87 trattati di medicina e spesso scrisse sulla salute e sull’igiene, proprio nel periodo d’oro della civiltà greca.

Cinque secoli dopo, emerse la figura di Galeno, probabilmente il medico più famoso dell’antichità, per l’influenza che seppe esercitare sulla medicina.
Galeno nacque a Pergamo, importante città dell’Asia Minore, sulle coste del mar Mediterraneo, centro di importanti scambi culturali e commerciali e famosa per la sua biblioteca ricca di 50.000 libri e per la sua scuola medica, che aveva sede nel tempio di Asclepio.
Figlio di un facoltoso architetto, iniziò a studiare medicina all’età di 16 anni e si specializzò sviluppando le conoscenze nel campo della salute e dell’igiene. Durante tutta la vita Galeno predicò e praticò le regole della salute, cioè:
respirare aria fresca, alimentarsi adeguatamente, dormire a sufficienza, mantenere regolata la funzione intestinale e dominare l’emotività dell’animo”.
Sul piano scientifico fu molto produttivo: scrisse infatti ben 80 trattati e molti saggi su argomenti che variavano dall’anatomia alla fisiologia, dalla nutrizione all’accrescimento corporeo e allo sviluppo; scrisse su molte malattie e sulla loro cura, infine sui benefici dell’attività fisica e sull’influenza negativa della vita sedentaria. Fece parecchie osservazioni di fisiologia, tanto che viene ancora oggi considerato come uno dei primi fisiologi, e sviluppò cure per le lesioni tendinee e muscolari dei gladiatori. Fu il primo a dire che all’interno dei vasi scorreva il sangue e non l’aria, come si pensava a quei tempi; inoltre capì, anche se in modo fisiologicamente non corretto, la funzionalità cardiaca e circolatoria. Sostanzialmente egli pensava che la vita esistesse grazie a tre tipi di umori: uno naturale, uno vitale ed uno animale e che questi scorressero nelle cavità dei nervi.
Il suo pensiero rimase immutato per un periodo lungo, circa 1.500 anni, fino a quando non vennero eseguiti studi anatomici sull’uomo nel XVI secolo e in seguito, nel secolo successivo, non furono correlate la realtà anatomica e la funzionalità fisiologica. Gli studi, le opinioni, le scoperte riguardanti l’attività fisica e lo sport continuarono nei secoli successivi, tanto che le radici della moderna fisiologia del lavoro muscolare si manifestano nel rinascimento e nell’illuminismo.

Gli scritti di Galeno certamente influenzarono, nella seconda metà del 1.500, Mercuriale. Questo medico scrisse un testo ispirato al pensiero galenico e ad a quello di altri scrittori latini e greci, che molto influenzò lo sviluppo dell’attività fisica e le metodologie dell’allenamento.

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Alla fine del ‘700, Lavoisier, il padre della chimica, dimostrò che l’ossigeno era il gas dell’atmosfera responsabile dei processi ossidativi e stabilì così le basi dei moderni concetti della respirazione.

Naturalmente negli anni successivi continuarono gli studi riguardanti il metabolismo, finché intorno al 1.840 fu definitivamente chiarito che i substrati alimentari sono costituiti dai carboidrati, dalle proteine e dai lipidi e ciò pose le basi per lo sviluppo scientifico della moderna medicina e fisiologia.
Nel susseguirsi degli anni vennero fatti studi sempre più approfonditi sull’organismo umano e sulle varie funzioni, senza mai dimenticare l’importanza dell’attività fisica e dello sport.
Tecniche di allenamento, diete adeguate e l’utilizzo di strumenti sempre più sofisticati hanno portato alla definitiva concezione del benessere che consegue all’attività fisica in generale.

Oggi sappiamo che muoversi, fare ginnastica, praticare un’attività sportiva, anche senza velleità agonistiche, ci può senz’altro aiutare a stare meglio sia a livello fisico che a livello mentale. La storia dimostra come questo principio fosse già ben chiaro anche quando ancora non erano conosciute le reali potenzialità fisiche e il funzionamento del nostro corpo.
Ai giorni nostri il binomio ” benessere e sport ” è più che mai considerato. Fare dell’attività fisica si dimostra importante anche in età avanzata, anche quando esistono problemi di salute; l’essenziale è non strafare e avvicinarsi gradualmente allo sport, allenandosi dolcemente e continuando con costanza. Il risultato di tutto ciò sarà senz’altro un miglioramento della condizione e uno stato di benessere fisico generale, ma anche, e questo non è certo un effetto di secondaria importanza, una sensazione di rilassamento, di calo di tensione e di stress che contribuiranno sicuramente a farci sentire bene.
Già gli antichi studiosi avevano capito che muoversi fa bene al corpo; noi oggi possiamo certamente confermare questo, ma siamo in grado di aggiungere che lo sport fa bene anche alla mente, nel senso che molti problemi legati all’ansia e alle stressanti condizioni di vita diminuiscono o, addirittura, scompaiono. Benessere significa sentirsi appagati, stare bene con se stessi sia dentro che fuori: è più che mai attuale la storica frase

mens sana in corpore sano!”

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