IL SETTORE KARATE DEL NORD ITALIA SI E’ RIUNITO A PIANEZZA PER GLI ESAMI DELLA SQUADRA AGONISTICA

DOMENICA 20 GENNAIO PRESSO LA PALESTRA DELLE SCUOLE ELEMENTARI DI PIANEZZA.

Il settore Karate del Nord Italia si è riunito a Pianezza per affrontare gli esami e nel contempo per formare la squadra agonistica di Karate per il Nord Italia.

Questo grazie all’impegno dei responsabili Rodolfi, Borsoi e Antonucci.

La formazione composta di 15 elementi e 5 riserve, questo sotto gli occhi attenti anche dei maestri Marchini Graziano e La Cassia Vincenzo.

Oltre sessanta gli allievi selezionati nel nutrito gruppo arrivato dal Piemonte, Liguria e Lombardia.

Questi i componenti della squadra agonistica del Nord Italia

Antonucci Alessandrio, Naso Francesca, Antonucci Andrea, Barbero Daniele, Beltramo Giulia, Jellam Zakaria, Gonnet Desirèe, Morero Rebecca, Morero Michele, Siragusa Emil, Terragno Chiara, Mereacre Andrei, Iodice Francesca, Ferro Federica, Sorrentino Eleonora, Lucchitta Alessio, D’Amico Elisabetta, Boriello Francesco, Chiapuzzo Chiara, Caroli Anna, Parisi Massimiliano e Mangione Melissa.

PER UNO CHE HA VISSUTO DI PANE E SPORT !!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Specchio dei Tempi”

GIORGETTI E LE SETTE TESTE DI TURCHI

Per uno che ha vissuto di pane e sport per oltre 60 anni è possibile parlare male di persone come Sara Simeoni, Nino Benvenuti, Klaus Di Biasi, Francesco Moser, Dino Meneghin, Arrigo Sacchi e Eeonora Lo Bianco ? No, loro non c’entrano per nulla, non hanno alcuna colpa, forse neanche sapevano della “Istituzione del Comitato per la promozione di eventi sportivi di rilevanza nazionale e internazionale” (Decreto n. 284 pubblicato sulla G.U. il 6 Dicembre 218).

Merita leggere il Decreto, registrato alla Corte dei Conti il 26 NOVEMBRE 2018, quando dice all’art. 4/1. “Per lo svolgimento delle proprie attività il Comitato si avvale della Struttura di missione istituita presso la Presidenza del consiglio dei ministri competente in materia di sport o, in mancanza , del Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei ministri”. Per poi aggiungere al punto 5/1. “Ai componenti del Comitato ed al personale destinato al suo funzionamento non spetta alcun compenso o gettone di presenza”.

Tralascio le motivazioni sulla necessità di istituzione del Comitato perché in assoluto si potrebbe anche essere d’accordo, ma forse chi ha pensato e scritto il decreto non sa che in Italia gli eventi sportivi di rilevanza nazionale ed internazionale ogni anno qualche centinaio, forse anche un migliaio. E poi perché questo screening da parte del Governo ? Significa che è a disposizione un gruzzoletto per finanziare tutti questi eventi sportivi ? Oppure è solo una maniera per mettere il cappello su altre sedie ? A quando un decreto per avere la possibilità di incidere sulla formazione della Nazionale di Calcio e di quelle per i Mondiali delle diverse discipline sportive (non dei Giochi Olimpici perché quelli dipendono dal CONI).

Nonostante aver organizzato di tutto in Italia dai Campionati Studenteschi, a quelli Italiani, a Meeting Internazionali, a Campionati Europei e Mondiali , non cito i Giochi Olimpici, perché quelli dipendono dal CONI, avrei grandi difficoltà ad abbozzare criteri e parametri che aiutino il costituendo Comitato a svolgere le proprie funzioni, pure a gratis ! Mai dimenticando che oggi anche per l’avvenimento più modesto servono grandi competenze, non solo sportive, ma economiche , amministrative, ambientalistiche, di mobilità e quanto altro per valutare la fattibilità di un avvenimento.

Questo decreto si abbina (credo che in termini legislativi/giuridici si dica “combinato disposto” ) alla decisione presa dal Governo di far candidare Taranto all’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo del 2025 (cfr. Corriere del Mezzogiorno del 3 dicembre). Designazione come testualmente dice l’articolo citato “sancita martedì scorso dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, di una entusiasta ministra per il sud, Barbara Lezzi, dei parlamentari penta stellati pugliesi Giovanni Vianello e Paolo Lattanzio etc” . Anche qui si dimentica che questa è un competenza del CONI che è l’Ente affiliato al Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo. Quindi ora il CONI si troverebbe a dover esaminare una proposta che gli vena dal Governo ? Mi sembra una barzelletta.

Tralascio il fatto che non credo che Taranto abbia mai organizzato una evento internazionale e soprattutto che abbia gli impianti per farlo. E’ chiaramente una mossa politica che avrà a che fare con gli accordi sull’ILVA. Mi ricorda molto la manna che è piovuta su Napoli e la Campania per le Universiadi dietro la scusa della ristrutturazione di Bagnoli.

Il tutto è peggio di quel che pensavo e Giorgetti non ha modellato una testa di turco, ma sette. Ragazzi non fatevi abbindolare.

OLTRE 500 ATLETI AL COSPETTO DEL MAESTRO MIURA AL PALAZZETTO DEL SPORT DI PONT SAINT MARTIN

Domani domenica 25 novembre alle ore 9.00 al Palasport di Pont Saint Martin grande presenza del Maestro Shihan Masaru Miura oltre 500 atleti al suo cospetto

GRANDE STAGE IN VALLE D’AOSTA DOMENICA 25 NOVEMBRE PALAZZETTO DELLO SPORT PONT SAINT MARTIN.

Pont Saint Martin ospiterà alle ore 9,30 stage con il maestro Shihan Masaru Miura al pomeriggio con il Maestro Gianlivio Rodolfi, in collaborazione con l’Ente di Promozione Sportiva C.S.A.In. Comitato Provinciale di Alessandria , con A.S.D. Libera Energia e il Centro Karate Valdostano.

Domenica 25 Novembre al Palasport di Pont Saint Martin, grazie all’impegno del Comitato Provinciale di Alessandria dell’Ente C.S.A.In., in collaborazione con le scuole del Maestro Rodolfi di Torino e Borsoi di Novi Ligure , hanno indetto uno Stage della disciplina Karate con il Maestro Shihan Masru Miura.

Il settore delle Arti Marziali disciplina Karate Tradizionale, per il Piemonte responsabili maestri Rodolfi e Borsoi, dopo pochi mesi di lavoro intenso hanno raggiunto un grandissimo obbiettivo portando all’interno delle nostre pregevoli manifestazioni il Maestro SHIHAN MASARU MIURA 9° dan, discende per dinastia da una antica famiglia di Samurai e nasce a Shizuoka in Giappone nel 1939, ed arriva in Italia nel 1964 dopo una breve parentesi in Inghilterra, primo contatto con il continente europeo.

La Sua fama e l’alto livello del suo insegnamento fanno si che il Maestro venga invitato a tenere lezioni e stages in tutto il mondo, dove lascia una traccia profonda in tutti coloro che hanno l’occasione di incontrarlo, per il suo indiscusso livello tecnico e per le sue doti umane.

Laureato in Economia e Commercio alla prestigiosa Takushoku Karatebu University di Tokyo, per anni parallelamente agli studi universitari porta avanti la pratica del Karate-do sotto la guida del M° Masatoshi Nakayama.
Per la Camera di Commercio Giapponese viene in Italia, dove all’impiego dell’import-export affianca ben presto l’impegno e la passione per l’insegnamento della Nobile Arte Marziale.

Nel 1977 partecipa alla fondazione della Shotokan Karatedo International Federation del M° Kanazawa e nel 1979 in Italia fonda la S.K.K.-I. che rapidamente acquista rilievo su tutto il territorio nazionale.

Apre la sua palestra: l’Honbu Dojo a Milano, non lontano dalla Stazione Centrale, e lì insegna non solo alle cinture nere ma tiene corsi per bambini, cinture colorate e principianti.
Affluiscono a Milano schiere di karateka per prendere parte ai corsi di Aspiranti Istruttori programmati mensilmente di domenica per dar modo anche a chi lavora di parteciparvi.
Il numero delle palestre affiliate alla nuova S.K.I.-I. in Lombardia e sul territorio nazionale cresce progressivamente.

A Milano si organizzano eventi prestigiosi come la edizione dei Campionati del Mondo al Palalido nel giugno 1997, con la presenza di 67 nazioni, 1500 atleti, ampio successo di pubblico e critica.

Il M° Miura, raggiunto il grado di 9° Dan, in qualità di Direttore Tecnico per l’Italia e l’Europa, viene inviato a Bruxelles, al Parlamento Europeo, e tiene corsi di formazione e seleziona gli atleti che di volta in volta formano le Squadre di Kata e Kumite chiamate a difendere i colori azzurri.

La presenza costante nei Dojo ed il calendario delle attività S.K.I.-I. impegnano il M° Miura in Raduni, Corsi Arbitri, Istruttori ed Agonisti mensilmente, in Stage Nord/Centro/Sud e Isole, Campionati Regionali e Campionati Italiani annualmente, e in Campionati Europei e Mondiali ogni 3 anni.
Pur sapendo che il Dojo del
M° Miura è l’Honbu Dojo di Milano
, in occasione dei Raduni e degli Stage si ha la sensazione che tutta la S.K.I. Italia sia in un unico grande Dojo: dagli agonisti ai semplici praticanti, tutti fanno di una federazione una scuola di vita.

Nel 2014 ricorrono i 50 anni di insegnamento del M° Miura, una data importante sul cammino punteggiato da tante soddisfazioni e riconoscimenti.

NUMEROSI APPUNTAMENTI PER IL SETTORE KARATE IL PRIMODOMENICA 11 A NOVI LIGURE

In foto da sx: maestro Manuele Borsoi –a destra del gruppo Gimmo Borsoi-maestro Patelli


karate

2 Stage di prestigio per il TEMPIO DEL KARATE

Due prestigiosi appuntamenti organizzati dal Tempio del Karate, vedranno protagonisti gli allievi del dojo in preparazione alle massime gare ed al Campionato Italiano.

Domenica 11 novembre presso la sede della storica società, palestra scuole EL. Martiri di Novi, sarà presente il maestro G.Livio Ridolfi, responsabile nazionale settore Karate che, coadiuvato dallo staff del Tempio, maestri: Borsoi, Vecchi, Patelli, F.lli Bellora, terrà uno stage aperto a tutti i gradi di cinture.

L’ approfondimento tecnico/sportivo continuerà col secondo ‘appuntamento stage’ il 25 novembre al Palasport di Pont Saint Martin , tenuto da un’icona del karate mondiale, il Maestro giapponese Masaru Miura 9Dan.

Si tiene a ricordare che nell’anno sportivo in corso, oltre alla partecipazione alle competizioni federali ed all’organizzazione dell’ormai consolidato 17° Grand Prix e 3° Trofeo Raffaele Montecucco 27 gennaio, il Tempio del Karate in collaborazione con l’ente di promozione sportiva Csain Alessandria , è stato incaricato di prestigioso ruolo nell’organizzare Il Campionato Italiano al Palacima il 24 mese di marzo.

 

IN LOCALITA’ MORBELLO IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA VI ASPETTA PER UNA PROVA DI TIRO CON L’ARCO

MORBELLO VI ASPETTA PER UNA PROVA DI TIRO CON L’ARCO

Chi desidera cimentarsi con l’arco il 21 ottobre vi aspettiamo a Morbello

Il giorno 21 ottobre in località Morbello (Al), in contemporanea alla Sagra della Castagna, dalle 11.00 alle 17,00, gli arcieri Lupi Blu saranno presenti con una linea di Tiro con l’arco un piccolo percorso, per far provare i bambini presenti e gli adulti lo sport del tiro con l’arco.

Dopo la loro esperienza verrà rilasciato un attestato come “Aspirante arciere” e un piccolo gadget.

TUTTO PRONTO PER PARTIRE ALLA GRANDE IN CASA DEL “IL TEMPIO DEL KARATE”

Tutto pronto per partire alla grande, in casa del “Il Tempio del Karate”, per la stagione sportiva 2018/2019, il maestro Gimmo Borsoi maestro 5 dan, e i suoi collaboratori stanno scaldando i motori per le aperture delle palestre di Novi Ligure, Alessandria, Tortona e Castellazzo.

La prima è Novi Ligure martedì 18 settembre alle ore 17,00 presso la Scuola elementare Martiri .

Il primo avvenimento importante si terrà a Novi Ligure al Palasport sabato e domenica 26/27 gennaio 2019 con la 17° edizione Grand Prix di Karate, valevole 3° trofeo Raffaele Montecucco.

Il Tempio del Karate vi aspetta per una prova gratuita per un mese a Novi Ligure, Tortona, Alessandria tutte le informazioni utili telefonate al 348/88.07.6.23 chiedete del maestro Gimmo.

VENDEMMIA DEL MOSCATO PROPOSTA RESA DI 85 QUINTALI DI UVA PER ETTARO

Vendemmia del Moscato, proposta resa di 85 quintali di uva per ettaro

Riserva vendemmiale di 5 quintali: “Riequilibriamo il comparto, mantenendo le giacenze a un livello fisiologico”

Confagricoltura ha proposto alla Regione Piemonte, per la prossima vendemmia del moscato destinato alla produzione di Asti docg e Moscato d’Asti docg, una resa produttiva di 85 quintali di uva per ettaro, con una riserva vendemmiale di 5 quintali. 

L’obiettivo è quello di contribuire con questa proposta a riequilibrare il comparto, mantenendo le giacenze a un livello fisiologico. La proposta, rende noto Confagricoltura, è stata definita al termine di un confronto svoltosi ad Alba, nel Cuneese, tra una rappresentanza dei produttori di uva moscato a docg delle province di Alessandria, Asti e Cuneo. Erano presenti il presidente regionale di Confagricoltura, Enrico Allasia, e il presidente dell’Unione Agricoltori di Alessandria e componente della giunta nazionale di Confagricoltura, Luca Brondelli di Brondello. Confagricoltura ha anche evidenziato alla Regione l’indispensabilità di giungere a una migliore collaborazione tra tutti i soggetti della filiera, affrontando i temi della gestione del potenziale viticolo, della valorizzazione del prodotto e della promozione. Per impostare un’analisi approfondita della situazione e delle prospettive del comparto, Confagricoltura ha chiesto che la Regione si attivi per il reperimento dei dati di produzione, imbottigliamento e vendita di Asti e Moscato d’Asti, per poter disporre di un inventario puntuale e autorevole, attingendo, in prima istanza, alle fonti di Valoritalia e Consorzio dell’Asti. 

AD AOSTA LE NUOVE TECNOLOGIE PER LA VITICOLTURA EROICA

Ad Aosta “Enovitis Extrême”: le nuove tecnologie per la viticoltura eroica

L’Assessorato dell’Agricoltura e ambiente della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che il 19 luglio 2018 si terrà a Quart la prima edizione di Enovitis Extrême, incentrata sulla viticoltura di montagna.

L’evento, dedicato alle tecnologie per la coltivazione dei vigneti eroici in alta quota, è organizzato dall’Unione Italiana Vini in collaborazione con il Centro di ricerca per la viticoltura di montagna (Cervim), il supporto dell’Associazione dei viticoltori della Valle d’Aosta VIVAL, ed è patrocinato dalla Regione autonoma Valle d’Aosta. Abbiamo accolto con piacere la richiesta di collaborazione di Unione Italiana Vini all’iniziativa Enovitis Extrême che si pone l’obiettivo di valorizzare la pratica della viticoltura eroica, che sul nostro territorio ha un valore culturale e sociale, oltre che economico. Mantenendo l’impostazione di Enovitis in Campo, già collaudata da Unione Italiana Vini, con i quali siamo davvero lieti di collaborare, anche qui in Valle d’Aosta avremo una giornata intera dedicata alle tecnologie per la coltivazione dei vigneti, con particolare attenzione a quelli dedicati in alta quota e con giaciture ad elevata pendenza. Alle prove sul campo e dimostrazioni con attrezzature e macchinari specifici abbiamo voluto inoltre abbinare un momento più tecnico con una tavola rotonda sugli aspetti concernenti la tutela, la valorizzazione e la commercializzazione del settore vitivinicolo a cui parteciperanno oltre all’Assessorato, altri partner con i quali sono in corso collaborazioni specifiche per la promozione del settore” – dichiara l’Assessore all’Agricoltura e ambiente Elso Gerandin.

La manifestazione, già collaudata a livello nazionale, vuole andare incontro alle esigenze delle aziende del settore ‘eroico’ presentando anche in Valle d’Aosta le tecnologie più avanzate in ambito vitivinicolo e le diverse soluzioni per facilitare una tipologia di coltivazione molto impegnativa. Con Enovitis Extrême – spiega Ernesto Abbona, Presidente di Unione Italina Vini – la viticoltura di montagna trova la sua vetrina con un appuntamento dedicato alla scoperta dei macchinari, delle innovazioni e delle soluzioni migliori per lavorare in quei territori. Questa manifestazione vuole essere anche un luogo dove confrontarsi sui problemi e sulle prospettive di questa nicchia produttiva di grande valore, ma anche un’occasione per lanciare un messaggio culturale alla politica, alle istituzioni e ai mercati sulla necessità di salvaguardare e sostenere questo settore della viticoltura. Con tali presupposti abbiamo promosso, insieme alla Regione autonoma Valle d’Aosta, a Cervim e a Vival, l’appuntamento di Enovitis Extrême, che Unione Italiana Vini aveva in mente da diversi anni e che ora finalmente è realtà.

L’iniziativa è ospitata dalla storica Società Agricola Grosjean all’interno nel vigneto “Rovettaz”.

SI AVVICINA L’ESTATE UN’OTTIMA SANGRIA “party estivo”

UN’OTTIMA SANGRIA

La sangria è tra le bevande a base di vino più conosciute nel mondo. Tutto merito degli spagnoli. Semplicissima da fare, si può preparare anche in casa con pochi ingredienti. In estate questo drink non troppo alcolico è tra i più richiesti all’aperitivo e spesso si prepara anche in accompagnamento a cene o grigliate in compagnia di amici, per via della freschezza e del dolce sapore dovuto principalmente alla frutta fresca.

Come nasce la sangria? 

La sangria è una bevanda originaria della Spagna, nata da una ricetta semplicissima che faceva capo ad un’esigenza altrettanto semplice: bere anche in estate vino rosso, di cui la Spagna è grande produttrice. Una ricetta che forse nasce dall’esigenza di qualche avventore di rinfrescarsi senza rinunciare al gusto del corposo vino rosso riojano, uno dei più famosi vini spagnoli, oppure un sistema di liberarsi di vini rossi poco amati per la specifica leggerezza.
In Spagna, infatti, si dice che la sangria sia nata dall’idea di un barista, il quale aveva necessità di eliminare un po’ di scorte di magazzino. (Sembra banale, è vero, ma anche il vermouth, ad esempio, ha una storia simile, per non parlare dello “spritz” italiano). In una torrida estate madrileña, il barista decise di rendere più attraente il vino rosso di solito difficile da vendere nei periodi caldi dell’anno e mise fette di arancia, bucce di cedro e qualche pezzo di frutta fresca a macerare nel vino rosso, lasciandolo poi in frigo a raffreddare. Il giorno seguente, quel vino rosso fresco e fruttato fu un vero successo, tanto che tutti desiderarono gustarlo per rinfrescarsi. Da quel momento, la concorrenza cominciò a darsi da fare e ognuno elaborò la propria ricetta, aggiungendo ogni tipo di frutta in una sorta di gara per deliziare il palato della propria clientela con il sorso di sangria più originale.

Non possiamo negare, però, che tale competizione portò a corrompere la ricetta originale, aggiungendo spezie di ogni tipo, perfino liquori e distillati, arrivando a “miscele” di alcol, frutta e vino o addirittura a “mangia e bevi” senza senso. L’esatto opposto della ricetta originale che vedeva una sangria fresca e leggera, nata per bere del vino rosso anche d’estate. 

Quali vini italiani utilizzare per la sangria?

Rassicuriamo tutti i nostri winelovers che la sangria, benché spagnola, viene bene anche con un buon vino italiano. Partiamo, però, dalla ricetta base originale della sangria, intesa come una bevanda a basso tenore alcolico, a base vino rosso. I vini migliori per una buona sangria fatta in casa sono un buon Sangiovese d’annata, del Montepulciano o della Lacrima di Morro d’Alba. Se siete piemontesi, usate del Dolcetto o del Nero d’Avola se siete in Sicilia. Al di là della vostra zona di origine, la regola è usare il vino rosso che più amate.
Se siete amanti del bianco, ricordiamo che esiste anche una versione di sangria ottenuta da vino bianco e in questo caso suggeriamo l’uso del Moscato in cui lasciare a macerare però solo poca frutta.

La ricetta della sangria spagnola

Mettete in un contenitore delle fette d’arancio e qualche frutto di stagione che preferite. Se amate le spezie, aggiungete un pizzico di cannella o uno stecco di vaniglia. Lasciate macerare qualche ora in frigo. La vera sangria non è in realtà servita con la frutta, quindi, sarebbe bene filtrarla e servire la bevanda con ghiaccio, magari in una coppa da vino e, se preferite, guarnire il calice con un ciuffo di menta e una fetta d’arancia. Zucchero? Poco, un cucchiaino per litro di vino, ma sarebbe meglio non metterlo, anche perché la frutta già addolcisce di suo. Alcool aggiunto, come Grand Marnier o Cointreau? Dipende da quanto si vuol deviare dall’idea di bevanda “al vino”… Gazzosa? Duri fino in fondo, senza “allungare nulla”.

Sangria: errori da non fare e consigli da seguire

Giusto qualche suggerimento se avete deciso di organizzare un party estivo con un bel carico di sangria per accompagnare la serata:

  • non servire la sangria a temperatura ambiente
  • non servire la sangria come fosse una macedonia di frutta al vino
  • evitare di lasciar macerare la sangria con frutti che tendono ad “ammorbidirsi”, come fragole, pesche troppo mature… non mettere la banana! Al limite servirli all’ultimo nel calice
  • se proprio volete la frutta, mettete un cucchiaino o uno stecchino
  • ricordate che anche se è una bevanda poco alcolica e molto rinfrescante…. è comunque alcolica 😉