E’ ANCORA MADE IN ITALY QUELLO CHE MANGIAMO ?

È ancora “Made in Italy” quello che mangiamo?

Sempre più numerosi i marchi diventati di proprietà straniera

È ancora “Made in Italy” quello che mangiamo?

 Negli ultimi anni l’Italia ha progressivamente attratto investitori esteri, al punto che diverse multinazionali hanno acquistato quote sempre maggiori di aziende storiche. Un esempio di questo lo abbiamo avuto nel mondo delle telecomunicazioni (basti pensare ai gruppi “Sky” e “Discovery” oggi leader nella televisione privata), nel tessile (“Krizia” recentemente passato in mani giapponesi) fino a marchi storici dell’industria come Pirelli o Pininfarina, senza dimenticare le divese squadre di calcio diventate di proprietà straniera (Inter, Milan, Roma, Bologna, Parma, ecc…).

Ma c’è anche un altro “Made in Italy” che, sorprendentemente è oggetto di un passaggio di proprietà, si tratta del mondo legato alle industrie alimentari. L’enogastronomia, l’oro del Belpaese è sempre meno italiana. Dallo spumante alla birra, dal latte alla pasta, sono numerosi i marchi storici che, pur mantenendo il nome, non sono più di proprietà italiana.

Saiwa – Nata nel 1900 a Genova come “Società Italiana Wafer e Affini”, la Saiwa, per lungo tempo è stata l’azienda leader dei biscotti secchi. Negli anni ‘80 tuttavia attraversa un momento di difficoltà a causa della concorrenza sempre maggiore (culminati con la chiusura dello stabilimento di Locate di Triulzi, alle spalle di Milano) e, nel 1989, viene ceduta ai francesi di Danone. Nel 2007 questo storico marchio, conosciuto in tutta Italia per i celebri “Oro Saiwa” passa di nuovo di proprietà, venendo acquistata dagli statunitensi di Kraft.

Parmalat – fondata nel 1961 dalla famiglia Tanzi a Collecchio, presso Parma, diventa in pochi anni un’azienda leader nel mondo del latte fresco e UHT grazie alla geniale intuizione, a inizio anni Settanta, del latte “imbottigliato” nel tetrapack al posto delle vecchie bottiglie di vetro. Dopo aver attraversato una crisi gravissima (il celebre “Crac Parmalat” del 2003), nel 2011 diventa di proprietà di Lactalis, azienda francese vero e proprio colosso mondiale dei latticini.

Bertolli/Carapelli/Sasso – le tre storiche aziende produttrici di olio di oliva, nate rispettivamente nel 1865 a Lucca (Bertolli), nel 1893 a Montevarchi vicino Firenze (Carapelli) e nel 1860 a Sanremo (Sasso) dal marzo 2006 fanno tutte e tre parte della Deoleo S.A., multinazionale spagnola del mondo degli olii con stabilimenti in tutti e cinque i continenti.

Grom – questa azienda non ha una storia ultracentenaria, essendo nata nel 2003 a Torino. Tuttavia, in pochi anni, Grom ha riscosso da subito successo grazie alla tecnica di produzione di gelato artigianale in scala industriale. A partire dal 2015 Grom è diventata di proprietà della Unilever, colosso anglo-olandese, tra le prime dieci aziende al mondo come fatturato con oltre duecentomila dipendenti in tutto il mondo.

Pernigotti – l’antichissima azienda conosciuta in tutta Italia per la produzione di cioccolato, mostarda e soprattutto il tradizionale torrone natalizio, nata nel 1868 a Novi Ligure dove ha tutt’ora la sede, dopo essere stata ceduta alla Averna (i produttori del celebre amaro) dal 2013 è di proprietà turca, del gruppo Toksoz.

Garofalo – il nome ci rimanda subito alla celebre pasta di Gragnano, la cittadina alle porte di Napoli famosa per i pastifici, dove la Garofalo è nata nel lontano 1920 e dove ha ancora oggi il suo centro produttivo. Tuttavia dal 2014 il marchio Garofalo è di proprietà spagnola, della Ebro Foods.

Star – nata nel 1948 a Muggiò, cintura milanese, come acronimo di Stabilimenti Alimentari Riuniti, Star è uno dei marchi più conosciuti dai consumatori italiani grazie ad una vasta gamma di prodotti (sughi, ragù, thè e infusi, tonno, preparati, ecc…) che si sono imposti sul mercato grazie a prezzi contenuti e buona qualità. Anche STAR è diventata, a partire dal 2006, di proprietà spagnola, essendo stata acquistata da Agrolimen.

Fiorucci – questo marchio fin dal 1850, quando venne fondata a Pomezia, vicino Roma, da un salumiere di Norcia, che portò la celebre tradizione locale dei salumi in produzione industriale, è sinonimo di salumi sulle tavole italiane. Dal 2011 è di proprietà della spagnola Campofrio Food Group.

Aceto Balsamico di Modena – il celebre marchio, insignito dell’IGP (Indicazione Geografica Protetta), ambasciatore gastronomico di Modena nel mondo è recentemente passato di proprietà, essendo stato acquisito dalla multinazionale britannica Twinings, leader mondiale del thè e degli infusi.

Questi sono solo i marchi passati recentemente di proprietà, senza citare quelli già diventati di proprietà straniera da più tempo come Peroni (dei belgi di InBev), il cioccolato Perugina e la pasta Buitoni (entrambe della multinazionale svizzera Nestlè) o i gelati Algida (degli anglo-olandesi di Unilever).

Fabio Mazzari

I PIATTI DELLA NONNA VINCONO SEMPRE

I piatti della nonna vincono sempre: 8 italiani su 10 a tavola scelgono la tradizione

Amarcord in cucina all’insegna della memoria: otto italiani su dieci preferiscono i piatti della nonna, con lasagne e pollo arrosto meglio se di domenica a pranzo. 

È quanto emerge da un’indagine Doxa/Unaitalia, associazione dei principali produttori di carni avicole, realizzata in occasione della festa dei nonni che si celebra oggi, che fotografa le preferenze a tavola degli italiani e il legame con le proprie tradizioni. Il risultato è che per oltre 38 milioni a vincere è la cucina della nonna. ”Assistiamo ad un ritorno dei sapori di una volta – spiega l’antropologo alimentare e food writer Sergio Grasso – e a confermarlo sono le ricette preferite per il pranzo della domenica, perchè lasagna e pollo rappresentano il paradigma della cucina della nonna”. Si scopre così che la domenica in famiglia è l’icona del pranzo dei giorni di festa anche per il 44% dei giovani tra i 18 e i 24 anni.

Tra le ricette più amate, come primi piatti, dopo le lasagne che conquista il 50% delle preferenze, seguono la pasta all’uovo ripiena (ravioli, tortellini 24%), il risotto (20%), le minestre e le zuppe (6%). Tra i secondi, al primo posto il pollo arrosto (36%), insieme all’arrosto di vitello (20%), le polpette (18%), il pesce al cartoccio (16%) e il coniglio alla cacciatora (10%). Una nonna che diventa anche maestra in cucina per il 21% degli italiani che confessa di avere imparato così le arti dei fornelli e addirittura del 37% tra i ragazzi. Non mancano, infine, le nonne imprenditrici. Da New York dove c’è un locale di un italo-americano che serve piatti cucinati da nonne di tutto il mondo, alla Francia dove le nonne diventano ‘chef a domicilio’, portando i piatti di una volta. In Italia ci sono Le Cesarine, gruppo di appassionati di cucina della tradizione, tra cui tante nonne e nonni che aprono le porte delle loro case o cucinano a casa di chi lo richiede. I nonni sono avvisati.

Gli italiani sempre meno tra i fornelli oggi di moda lo hot-dog

Gli italiani sempre meno tra i fornelli oggi di moda lo hot-dog

Cresce l’abbandono dei fornelli domestici verso altre mete. Una tendenza in aumento se è vero che quattro persone su dieci mangiano fuori casa almeno una volta alla settimana, scegliendo magari lo Street Food come alternativa al ristorante e sempre più spesso ordinano su Internet specialità e cibi pronti. 

Eppure gli italiani continuano ad essere appassionati alla cucina e a curarla in modo speciale quando ricevono ospiti, tanto è vero che il tempo passato in cucina in queste occasioni è arrivato a una media di 90′, in aumento rispetto ai 75′ misurati nel 2015. Sono queste alcune delle tendenze del food emerse dalla ricerca “Dal ristorante alla Rete” condotta da Ipsos per TuttoFood la rassegna internazionale del cibo in programma dall’8 all’11 maggio alla Fiera di Milano a Rho. La ricerca segnala anche il sorpasso del pesce rispetto alla carne, un sorpasso netto per quanto riguarda i primi piatti, di misura per i secondi. Tra i vini d’occasione prevale il Brunello di Montalcino tra i rossi e il Pinot tra i bianchi, mentre il classico tiramisù continua ad essere il dolce più gettonato.

Ci saranno gli stessi numeri dell’edizione 2015 – quella svolta in contemporanea con Expo al TuttoFood 2017 come motore di mercato e di affari. Poi si aggiunge un ricco programma dedicato alla ricerca e alla scienza dell’alimentazione e un’intera settimana di fuorisalone. Tra i tanti appuntamenti di questa edizione 2017 di TuttoFood presentata oggi c’è quello con Spazio Nutrizione, il più importante evento in Italia dedicato alla discussione scientifica sull’alimentazione che quest’anno si terrà nell’ambito della manifestazione al Centro Congressi Stella Polare con il patrocinio del Ministero della Salute e di 6 università. E ancora, grazie all’alleanza con Seeds&Chips, arriva alla Fiera di Milano il Global Food Innovation Summit ricco della presenza di start-up, aziende, università e istituzioni protagoniste della rivoluzione agrifoodtech 4.0 con la presenza annunciata, tra gli altri importanti relatori, dell’ex presidente Usa Barack Obama. Fin dalla vigilia non c’è quindi dubbio che la Milano World Food Exhition nei padiglioni della Fiera di Milano a Rho si prepari quanto meno a bissare i risultati record dell’ultima edizione. Alla rassegna, su 180mila mq di superficie espositiva saranno presenti più di 2.850 espositori (erano stati 2.800 del 2015) dei quali oltre 500 esteri (+10%), che incontreranno oltre 3.150 buyer profilati dall’Italia e dall’estero con le delegazioni più numerose provenienti, nell’ordine, da Usa, Canada, Sud America, Germania e Paesi del Golfo. TuttoFood si conferma quindi come riferimento internazionale e si evolve aggiungendo nuovi settori: grazie a un accordo con Veronafiere arrivano infatti a TuttoFood le nuove aree Fruit&Veg Innovation, focalizzata su fresco, frutta secca e disidratata, e Wine Discovery, area curata dalla Vinitaly International Academy.  

IL PROGETTO PER COLTIVARE ORTICELLI DOMESTICI AZIENDALI URBANI

IL PROGETTO PER COLTIVARE ORTICELLI DOMESTICI AZIENDALI URBANI NASCE COSI’ LA CITTA’ D’ORTI

Per vedere spuntare sempre più aree coltivate anche in città nasce “Città d’Orti”, il progetto comune di LifeGate, Slow Food Italia e Comart, che si propone di divulgare il modello di agricoltura urbana tramite la diffusione e la promozione di orti domestici, aziendali e urbani.

Gli orti urbani stimati in Italia sono 18 milioni, un fenomeno in crescita sia come opportunità di recupero di aree verdi abbandonate all’incuria e al degrado, sia come momento educativo e di socializzazione. Il nuovo progetto si propone come una “scuola di orti”, nella quale i tre partner dell’iniziativa mettono a disposizione indicazioni e suggerimenti sulle colture più adatte, sulle loro proprietà e benefici nutrizionali e su tempi e modi di coltivazione. Grazie alla collaborazione tra Slow Food Italia e LifeGate è stato possibile coinvolgere direttamente le aziende: grazie ad appositi moduli formativi, i dipendenti possono imparare concretamente, con le mani nella terra, come dar vita a un orto, conoscere il ciclo delle stagioni e condividere questa esperienza con bambini e familiari. Inoltre, grazie a LifeGate, è possibile rendere le attività a Impatto Zero, tramite il calcolo, la riduzione e la compensazione delle emissioni di Co2.

Ma l’aspetto formativo del progetto continua anche online: sul portale di LifeGate è stata infatti creata una speciale sezione dove si possono trovare tutte le informazioni per creare e curare il proprio orto in città, dai terreni assegnati dall’amministrazione comunale a consigli sull’organizzazione di orti su balconi e terrazze. Proviamoci visto che oggi dobbiamo mangiare dei prodotti immangiabili.

KRUIJSWIJK SEMPRE PIÙ LEADER – Alexander Foliforov sorprende tutti nella cronoscalata

KRUIJSWIJK SEMPRE PIÙ LEADER

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15 tappa 3Alexander Foliforov sorprende tutti nella cronoscalata

Alpe di Siusi (Seiseralm), 22 maggio 2016 – Il corridore russo Alexander Foliforov della Gazprom – Rusvelo ha vinto a sorpresa la cronoscalata dell’Alpe di Siusi con un vantaggio di 16 centesimi di secondo su Steven Kruijswijk. L’olandese ha rafforzato la sua leadership a una settimana dalla conclusione del Giro e ha distanziato ulteriormente Esteban Chaves, Vincenzo Nibali e Alejandro Valverde che lo seguono in quest’ordine nella Classifica Generale. Il campione italiano è stato rallentato anche da un incidente meccanico che lo ha costretto a cambiare la bicicletta.

RISULTATO FINALE
1 – Alexander Foliforov (Gazprom – Rusvelo) – 10,850 km in 28’39”, media 22,617 km/h
2 – Steven Kruijswijk (Team Lotto NL – Jumbo) s.t.
3 – Alejandro Valverde (Movistar Team) a 23″

MAGLIE

  • Maglia Rosa, leader della classifica generale, sponsorizzata da Enel – Steven Kruijswijk (Team Lotto NL – Jumbo)

  • Maglia Rossa, leader della classifica a punti, sponsorizzata da Algida – Giacomo Nizzolo (Trek – Segafredo)

  • Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Damiano Cunego (Nippo – Vini Fantini)

  • Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Eurospin – Bob Jungels (Etixx – Quick-Step)

  • CLASSIFICA GENERALE
    1 – Steven Kruijswijk (Team Lotto NL – Jumbo)
    2 – Esteban Chaves (Orica Greenedge) a 2’12”
    3 – Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) a 2’51”
    4 – Alejandro Valverde (Movistar Team) a 3’29”
    5 – Rafal Majka (Tinkoff) a 4’38”

  • LE PILLOLE STATISTICHE

  • Prima di Alexander Foliforov ci sono stati tre atleti russi a vincere cronometro al Giro e tutti hanno vinto anche la Classifica Generale nella loro carriera: Evgueni Berzin (3 crono, 1 Classifica Generale); Pavel Tonkov (1 crono, 1 Classifica Generale) e Denis Menchov (1 crono, 1 Classifica Generale)

  • Steven Kruijswijk ottiene un risultato straordinario che gli consente di conservare la Maglia Rosa: non si tratta solo del suo primo podio in una cronometro del Giro, ma anche l’unico podio nelle 46 cronometro che ha corso nella sua carriera da professionista

Primo podio al Giro per Alejandro Valverde, con i suoi 36 anni è l’atleta più anziano a podio in questo Giro

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IL MONDO DEL VINO E’ SEMPRE PIU’ ROSA

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IL MONDO DEL VINO E’ SEMPRE PIU’ ROSA

Agronome, enologhe, giornaliste, comunicatrici, ricercatrici, analiste, ristoratrici, sommelier, ma anche creative. Insieme sono le “donne della vite”.

Valeria Fasoli è il presidente; Clementina Palese la vice; Laura Passera è la tesoriera; Alessandra Biondi, Costanza Fregoni, Lorena Troccoli e Giulia Tamai completano il consiglio direttivo. La loro passione comune è la vite e tutto il mondo che gira intorno ad essa e al vino. Un mondo a cui le fondatrici propongono di guardare da un’angolazione nuova, e per così dire laterale, di condivisione e reciproco riconoscimento, di creatività e innovazione, di comunicazione e anche di capacità di fare.

Da qui nasce l’associazione “Le Donne della Vite”, con l’obiettivo di creare un punto di riferimento e un’occasione di aggregazione per le donne che operano nel mondo vitivinicolo, in cui raramente si trovano a lavorare insieme e a condividere progetti, e per valorizzarne il ruolo in un settore in cui sensibilità, capacità e professionalità femminili rischiano di non essere comprese in tutto il loro valore.

All’inizio non avevo le idee chiare – racconta Valeria Fasoli – ma la necessità e il desiderio di far emergere nella mia professionalità anche gli aspetti che rischiavano di restare sommersi e che rispecchiano valori per me fondamentali come etica, estetica e bellezza nei luoghi, nelle persone, nelle cose di tutti i giorni. Poi ho incontrato compagne di viaggio con esperienze, competenze, nonché punti di vista differenti e il mio sogno è diventato realtà e l’idea iniziale si è concretizzata grazie alla forza del gruppo. Ora il filo conduttore è il desiderio di creare lo spazio e la cultura per un sistema di valori nei quali crediamo sia possibile collocare agricoltura e vitivinicoltura in particolare. È questo il “nuovo luogo”, in cui principi e regole sono diversi, nel quale nel nostro manifesto invitiamo donne e uomini ad entrare”.

Stanno muovendo i primi passi, certo, ma hanno le idee chiare. Tante le attività culturali, formative e divulgative previste e la volontà di costruire una “rete” di incontro e crescita nella quale condividere anche informazioni professionali, come ad esempio i risultati di sperimentazioni che spesso rimangono nei cassetti dei ricercatori.

“Il paesaggio viticolo nel suo valore e significato ampio di conservazione dell’ecosistema – spiega Clementina Palese – si inscrive perfettamente nel perimetro di principi che ci siamo date”.
L’attenzione al territorio e al paesaggio, come bene comune che il mondo vitivinicolo è chiamato a conservare e sostenere con pratiche etiche e sostenibili, infatti, sarà uno dei primi temi che le Donne della Vite affronteranno nelle loro attività.
“Un paesaggio viticolo “impastato” del luogo, dalle altre specie vegetali alle costruzioni rurali, è irriproducibile, peculiare e riconoscibile e rappresenta un elemento di valorizzazione in sintonia con l’emergere di un consumatore evoluto e attento – continua Palese -. Un paesaggio viticolo “bello da guardare” evoca emozioni che si trasmettono inconsciamente fino alla qualità percepita del vino”.

UN’ALTRA SPORTIVA FA VISITA ALL’EXPO MILANO 2015 LA TENNISTA ROBERTA VINCI

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LA TENNISTA ROBERTA VINCI A EXPO MILANO 2015: “TANTA GENTE, BELLISSIMO”

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Gradita sorpresa oggi a Expo Milano 2015. A visitare il sito espositivo ecco la nota tennista Roberta Vinci, recente finalista degli US Open dopo aver sconfitto la campionessa Serena Williams.

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Accolta dal Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, l’atleta tarantina è rimasta favorevolmente colpita dall’atmosfera accogliente: “E’ tutto molto bello, c’è tantissima gente e si respira un’aria festosa. Tornerò presto per visitare i padiglioni e apprezzare ancora di più questo clima di gioia”.

 

MARCELLO LIPPI ALTRO ESPONENTE DELLO SPORT TRANSITA PER L’EXPO MILANO 2015

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MARCELLO LIPPI A EXPO MILANO 2015: “OCCASIONE UNICA PER CONOSCERE CULTURE E TRADIZIONI DI TUTTO IL MONDO”

L’alimentazione corretta è fondamentale per chi fa sport e nella vita quotidiana. In tal senso, la dieta mediterranea è l’ideale per chiunque voglia mangiare con gusto e in maniera sana”. E’ questo il messaggio che Marcello Lippi, ex ct della Nazionale campione del mondo nel 2006 e nelle ultime stagioni allenatore in Cina, ha lanciato oggi nella sua prima visita a Expo Milano 2015.

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Il tecnico, premiato nell’ambito del progetto “Fruitness, Enjoy it”, ideato dal Centro Servizi Ortofrutticoli e dedicato alla promozione del consumo di frutta e verdura soprattutto tra i giovani, ha sottolineato l’importanza di una nutrizione di qualità, facendo riferimento anche alla sua esperienza in Cina: “Il cibo a Pechino è molto leggero e quindi digeribile, però ho aggiunto nella dieta della mia squadra alcuni prodotti italiani che poi hanno molto gradito, come la pasta e la crostata di marmellata”.

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Ambassador di Expo Milano 2015, Marcello Lippi non ha mancato di esaltare l’Esposizione Universale: “Una grande e irripetibile opportunità per conoscere tradizioni e culture provenienti da ogni parte del mondo, una dimostrazione importante dell’eccellenza italiana e della nostra capacità organizzativa”.

 

DA MONZA VINCITORE DEL GRAN PREMIO D’ITALIA DI FORMULA UNO ALL’EXPO MILANO 2015 IL VIAGGIO MOLTO BREVE PER IL PILOTA LEWIS HAMILTON

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IL CAMPIONE DI FORMULA UNO LEWIS HAMILTON:

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Expo Milano 2015? Straordinario”. E’ questo il commento di Lewis Hamilton, fresco vincitore del Gran Premio d’Italia di Formula Uno, oggi in visita all’Esposizione Universale. Il campione britannico è stato ospite del padiglione della Malesia, nell’ambito di un incontro organizzato da Petronas, major sponsor della Mercedes.

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Al suo arrivo il pilota è stato accolto dal Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, che si è complimentato con lui per la vittoria di Monza. Hamilton, molto curioso, si è voluto informare con Sala in merito alla bellissima avventura dell’Esposizione Universale, alle ricadute economiche, alle opportunità che sta creando l’evento e sul futuro dell’area. Hamilton ha inoltre sottolineato l’importanza di una dieta sana e corretta per un atleta ma ha anche svelato di essere goloso di prelibatezze “tipicamente” italiane: pasta, pizza e gelato.

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Amo tantissimo il gelato – ha sottolineato Lewis – e quando sono nel Principato di Monaco appena posso prendo la macchina e in quindici minuti sono in Italia, dove gusto davvero ottimi ice cream”. Successivamente si è intrattenuto con alcuni studenti del Politecnico di Torino, con i quali ha disquisito di particolari tecnici delle macchine da corsa e ha svelato alcuni retroscena relativi ai gran premi: “I più duri? Malesia e Singapore. La vittoria a Monza? Fantastica, un Gran Premio storico e con un pubblico eccezionale”. Chiusura della giornata con la guida di una monoposto per un giro di pista simulato.

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ALL’EXPO MILANO 2015 FA IL PIENO DI SPORT OGGI IL CONSIGLIO FEDERALE DELLA FIGC

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ALL’EXPO MILANO 2015 FA IL PIENO DI SPORT

A EXPO MILANO 2015 IL CONSIGLIO FEDERALE DELLA FICG

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Expo Milano 2015 è ormai un palcoscenico internazionale e quindi siamo lieti di ospitare il calcio italiano. Questa è anche la vostra casa e speriamo di poter organizzare ulteriori importanti iniziative insieme”. Con queste parole il Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, ha salutato il Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, Carlo Tavecchio, in occasione della riunione del Consiglio Federale della Figc, che si è tenuto proprio all’Esposizione Universale. “Expo Milano 2015 è un grande successo – ha aggiunto Tavecchio – e come tale il vertice del calcio italiano non poteva certo mancare ad un evento che sta dimostrando al mondo intero l’efficienza organizzativa del nostro Paese. Siamo davvero felici di poter partecipare attivamente ad un progetto vincente”. Un momento cordiale che si è concluso con uno scambio di doni: la maglietta della Nazionale italiana, con tanto di cappellino, per Giuseppe Sala, mentre per il Presidente Tavecchio ecco la cravatta ufficiale di Padiglione Italia.