100° GIRO D’ITALIA: SULLA CRONO FINALE LA TEAM TIME TRIAL PER AMATORI

GIRO D’ITALIA: SULLA CRONO FINALE LA TEAM TIME TRIAL PER AMATORI

Sullo stesso identico tracciato della cronometro finale della Corsa Rosa, quella che incoronerà il vincitore dell’edizione 100, gli amatori potranno sfidarsi in una cronosquadre atipica con formazioni composta da un minimo di 4 ad un massimo di 8 atleti. Domenica 28 maggio, partenza dall’Autodromo di Monza e arrivo in Piazza Duomo. Iscrizioni e informazioni sul sito www.giroditalia.it/teamtimetrial


Milano, 13 aprile 2017 – Il 28 maggio 2017 sarà una giornata indimenticabile sia per i corridori professionisti che termineranno il Giro d’Italia edizione 100 sia per gli amatori. Tutti si sfideranno sul percorso dell’ultima tappa della Corsa Rosa – quella che incoronerà il vincitore finale – con partenza dall’Autodromo di Monza  e arrivo all’ombra della Madonnina – in Piazza Duomo – a Milano dopo 29,3 chilometri. Se per la corsa pro’ sarà una cronometro individuale per gli appassionati è stata pensata una cronometro a squadre molto particolare.

TEAM
Le squadre potranno essere maschili, femminili o miste. Ogni squadra dovrà essere composta da un minimo di 4 atleti e da una massimo di 8. Il tempo della squadra sarà preso all’arrivo del quarto componente.

ORARIO DI PARTENZA
La partenza della prima squadra verrà data intorno alle ore 7.00, anche a seconda del numero di squadre iscritte, con un intervallo di 1 minuto tra una squadra e l’altra.

QUOTA DI ISCRIZIONE

La quota di iscrizione è di Euro 250,00 per ogni squadra.

Coppa Italia, poker del Mozzanica sulla FCD Novese Femminile

Coppa Italia, poker del Mozzanica sulla FCD Novese Femminile

Due volte Giacinti, nel mezzo le reti di Alborghetti e Pirone stendono la Novese

Troppo forza il Mozzanica per la Novese che, nel primo anticipo del terzo turno di Coppa Italia, si arrende alla compagine bergamasca. Ad aprire le marcature bomber Valentina Giacinti al 22′, sul finire di primo tempo Lisa Alborghetti su calcio di punizione.
Nella ripresa ancora due reti del Mozzanica, prima con
Valeria Pirone poi, a chiudere, ancora Giacinti per la doppietta personale e il definitivo 2 a 0.

FCD Novese Femminile (4-4-2): OLIVETTI; GALLO, LARDO, DRAGHI, RIGOLINO; AMBROSI, LAVARONE, FANTON, RAVERA; MONTECUCCO, LEVIS.
A disposizione: Ottonello, Marafiuti, Verdino, Gandini, Rolando, Mariano, Arroyo.
Mozzanica
(4-3-3): GRITTI; MOTTA, RIZZON, LOCATELLI, LEDRI; SCARPELLINI, ALBORGHETTI, STRACCHI; PELLEGRINELLI, PIRONE, GIACINTI.
A disposizione: Resmini, Tonani, Pernigoni, Fusar Poli, Rizza.c

Partecipazione, confronto e condivisione: insieme per Voler bene alla terra – Cala il sipario sulla prima edizione di Terra Madre Salone del Gusto nel cuore di Torino

Partecipazione, confronto e condivisione: 

insieme per Voler bene alla terra

Cala il sipario sulla prima edizione di Terra Madre Salone del Gusto nel cuore di Torino 

foto terra madre

«La scommessa di Terra Madre Salone del Gusto 2016 per Slow Food era principalmente politica, culturale, sociale: affermare che il buono, pulito e giusto è un diritto di tutti e tutti devono poter dunque essere partecipi. Condividere un forte messaggio anche attraverso la forza mediatica dell’evento, per raggiungere milioni di persone nel mondo: questo è voler bene alla terra! E questa scommessa è ampiamente vinta, possiamo dire che sotto questo aspetto il successo è pieno, assoluto. L’edizione 2016 è una pietra miliare, come il 1998, quando ha esordito il Mercato e c’è stato un boom di visitatori al Lingotto, come il 2004, quando è nata Terra Madre. Come in tutti i numeri zero, ovviamente, c’è tanto da riflettere per il futuro. L’unica cosa certa è che niente sarà più come prima e che per il 2018 tutto potrà ulteriormente evolvere, tanti sono stati gli stimoli e le sollecitazioni di questi cinque giorni». Queste le parole di Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia, ripetute all’unisono dalle ragazze e i ragazzi dello staff di Slow Food, in prima fila nei 18 mesi del cammino che ha portato alla realizzazione di Terra Madre Salone del Gusto 2016.

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Partecipazione. Questa è sicuramente la parola che meglio rappresenta questa prima edizione nel cuore di Torino. Tantissime le persone che hanno passeggiato nei luoghi dell’evento, incuriosite dai prodotti dei molti espositori italiani e stranieri e affascinate dalle storie dei 7000 delegati di Terra Madre arrivati da ogni parte del mondo. «La seconda parola è confronto: quello dimostrato dalle oltre 5000 persone che hanno ascoltato i dibattiti e le Conferenze al Teatro Carignano su land grabbing, migrazioni, legalità e diritti», continua Pascale. «Altrettanti i visitatori seduti fianco a fianco con i nostri delegati nei Forum di Terra Madre, a testimoniare un rinnovato interesse verso le tematiche legate al cibo». E poi c’è la condivisione: «in moltissimi hanno partecipato ai nostri percorsi tematici dedicati al consumo consapevole di carne, alla biodiversità, hanno scoperto il mondo dei legumi e incontrato rappresentanti di popolazioni indigene dai cinque continenti». Più di 1600 gli incontri B2B nello spazio Food Mood in piazzale Valdo Fusi: la nuova formula in città limitava gli spazi professionali nel Mercato ma l’accostamento con la novità di Food Mood ha ampiamente coperto questa esigenza delle aziende espositrici. Altro obiettivo pienamente raggiunto dalla manifestazione è stata la possibilità data ai visitatori, agli stessi espositori, ai giornalisti e ai delegati di scoprire una città meravigliosa, con i suoi palazzi, i musei e il bellissimo centro storico.

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«La straordinaria partecipazione dei cittadini a Terra Madre Salone del Gusto in questa prima edizione all’aperto, la qualità delle produzioni nei diversi stand, il favore con cui questa iniziativa è stata accolta anche sui media ci fanno parlare di una scommessa vinta, cui la Regione Piemonte è orgogliosa di aver partecipato. Ai cittadini sono stati proposti prodotti, realtà, situazioni sociali che normalmente non sono conosciuti; e una grande presenza, unica al mondo, delle Comunità di contadini, un messaggio politico molto forte per il futuro del pianeta. L’attenzione alla biodiversità e alla qualità del cibo è sempre più un patrimonio comune e riconosciuto. Di tutto questo Slow Food ha grande merito, con le nostre azioni e scelte proviamo a confermare e rilanciare questa ricchezza del nostro agroalimentare», hanno dichiarato il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero.

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«La città di Torino ha aperto le porte alle migliaia di delegati da tutto il mondo e a tutti i visitatori con l’energia e lo spirito di accoglienza che da sempre la contraddistingue, anche ospitando i molti contadini arrivati in questi giorni, e siamo felicissimi che la risposta sia stata così entusiasmante. Siamo pronti a cominciare a lavorare sulla nuova edizione, per renderla ancora più bella e coinvolgere tutta la città in questo meraviglioso progetto», aggiunge Chiara Appendino, sindaco della Città di Torino.

«Il vero lavoro comincia adesso – sottolinea Daniele Buttignol, direttore generale di Slow Food Italia -, questa edizione numero zero è una scommessa fatta due anni fa a cui pochissimi credevano. Ora siamo felici di raccogliere i commenti positivi e i complimenti ma sappiamo, dal backstage, che c’è tanto da fare per l’edizione 2018. Come abbiamo detto a tutti i nostri interlocutori sin dall’inizio del cammino di questo nuovo progetto, coinvolgeremo chi ci ha accompagnato nella realizzazione di questa edizione anche nella fase di restituzione post evento. Partiremo dai ritorni degli attori più direttamente coinvolti (espositori in primis) e da quelli di chi ha avuto la pazienza e la generosità di accompagnarci nei lunghi mesi di costruzione della manifestazione. Tutto ciò costituirà la base di lavoro per il futuro. Ci sono già alcuni punti fondamentali da risolvere, prima fra tutti la sostenibilità economica dell’evento, a cui segue un ragionamento sui luoghi e gli aspetti organizzativi quali la logistica. Sempre avendo come stella polare la missione politica, sociale e culturale per cui Terra Madre Salone del Gusto esiste».

«Ringraziamo i torinesi che sono stati una componente fondamentale di questo successo: chi ha partecipato e anche chi ha sopportato i disagi, certi di aver ripagato tutti quanti. Ringraziamo tutti quelli che hanno lavorato al buon esito di questo evento, dallo staff Slow Food ai tanti volontari, dai nostri fornitori e partner a tutti i collaboratori degli enti, delle istituzioni, dei corpi di polizia: una enorme comunità senza la cui generosità non sarebbe stato possibile tutto questo», conclude Pascale.

Tra spettacoli teatrali e giochi per capire cos’è la biodiversità, oltre 1800 bambini e genitori hanno partecipato alle attività di Slow Food Educazione al Borgo medievale, insieme a 50 classi delle scuole. Esauriti i posti agli appuntamenti su prenotazione (circa il 60% dall’estero), dai Laboratori del Gusto a quelli di Mixology, dalla Scuola di Cucina alle cene in città, tutti organizzati in alcuni tra i luoghi più caratteristici di Torino, da Palazzo Reale al Circolo dei Lettori. Presi d’assalto la Via del Gelato e del Miele, i Food Truck e l’Enoteca in Piazzetta Reale, per non parlare delle Cucine di strada e di BirraMurazzi, trasformatesi naturalmente nel punto di incontro di torinesi e non solo.

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Insomma, Terra Madre Salone del Gusto è stato il primo passo di un cammino che vuole fare di questa manifestazione un luogo d’incontro e di dialogo, senza barriere ideologiche, politiche e materiali sul tema cibo.

Organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino in collaborazione con Mipaaf, Terra Madre Salone del Gusto è reso possibile grazie al sostegno di numerose realtà, tra le quali citiamo gli Official Partner: Lurisia, Pastificio di Martino, Radeberger Gruppe Italia, Elpe, Lavazza, Sapori, Iren, Intesa Sanpaolo; con il contributo di Coldiretti; i sostenitori della Fondazione Terra Madre e di Slow Food: Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT-Cassa di Risparmio di Torino e Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte. Con il sostegno di IFAD, Unione Europea e CIA.

 

Presentate le squadre Olimpiche e Paralimpiche che saranno impegnate sulla linea di tiro del Sambodromo di Rio de Janeiro

FEDERAZIONE TIRO CON L'ARCO

#RIO2016
Presentate le squadre Olimpiche e Paralimpiche che saranno impegnate sulla linea di tiro del Sambodromo di Rio de Janeiro

Roma, Circolo del Tennis – Foro Italico

Al Circolo del Tennis al Foro Italico, di fronte al Presidente del CONI Giovanni Malagò e al Presidente del CIP Luca Pancalli, sono stati ufficializzati i titolari che andranno sulla linea di tiro del Sambodromo di Rio de Janeiro in occasione dei Giochi Olimpici e Paralimpici.  Il C.T. Wietse van Alten, coadiuvato dal coach Ilario Di Buò, ha ufficializzato i 6 titolari che comporranno la Nazionale Olimpica: gli olimpionici Mauro Nespoli e Marco Galiazzo con l’esordiente David Pasqualucci; le donne sono tutte e tre esordienti: Guendalina Sartori, Claudia Mandia e Lucilla Boari. Il C.T. della Nazionale Para-Archery Guglielmo Fuchsova, coadiuvato dai coach Marco Pedrazzi e Antonio Tosco, ha convocato per l’Arco Olimpico Open la vicecampionessa paralimpica a Londra 2012 Elisabetta Mijno con gli esordienti Roberto Airoldi e Alessandro Erario. Nel compound open in gara l’iridata ma esordiente Eleonora Sarti, Alberto Simonelli (argento a Pechino 2008), Giampaolo Cancelli e l’esordiente Matteo Bonacina. Nel W1 saranno in gara Fabio Luca Azzolini e Monica Borelli.   

Sono state presentate oggi a Roma, al Circolo del Tennis al Foro Italico, le squadre Olimpiche e Paralimpiche azzurre del tiro con l’arco. Alla cerimonia hanno partecipato il presidente del CONI Giovanni Malagò, il presidente del CIP Luca Pancalli, il Coordinatore Generale del Comitato ROMA 2024 Diana Bianchedi e le massime cariche dirigenziali della FITARCO tra cui il presidente Mario Scarzella e il Segretario Generale M.d.S. Alvaro Carboni.

Come nei precedenti quadrienni l’Italia del tiro con l’arco non ha deluso le aspettative a andrà a difendere la sua tradizione vincente ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Rio 2016.
Le gare di tiro con l’arco si disputeranno per entrambe le manifestazioni al Sambodromo di Rio de Janeiro: dal 5 al 12 agosto in gara la Nazionale Olimpica che è campione uscente con la squadra maschile e che da 5 edizioni consecutive sale sul podio e dal 9 al 16 settembre sarà in gara la Nazionale Paralimpica che ha conquistato almeno una medaglia nelle ultime otto edizioni.
Il palmares degli arcieri azzurri ai Giochi conta un totale di 33 podi: 10 ori, 11 argenti e 12 bronzi. Ai Giochi Olimpici l’Italia vanta 2 ori, 2 argenti e 3 bronzi, mentre ai Giochi Paralimpici sono stati conquistati 8 ori, 9 argenti e 9 bronzi. 

RIO 2016: SCELTI GLI AZZURRI PER LE OLIMPIADI E LE PARALIMPIADI
A vestire la maglia azzurra saranno i campioni olimpici in carica Marco
Galiazzo (Aeronautica Militare) e Mauro Nespoli (Aeronautica Militare), con il giovane David Pasqualucci (Aeronautica Militare). Per le gare femminili in gara tre esordienti: Guendalina Sartori (Aeronautica Militare), Claudia Mandia (Fiamme Azzurre) e Lucilla Boari (Arcieri Gonzaga).
A comporre la spedizione azzurra ci saranno anche il Responsabile Tecnico della Nazionale Olimpica Wietse van Alten, il coach Ilario Di Buò, il fisioterapista Andrea Rossi, i Vicepresidenti Paolo Poddighe e Sante Spigarelli, il Segretario Generale M.d.S. Alvaro Carboni. Fondamentale anche il contributo del resto dello staff: il medico federale Arrigo Giombini, lo psicologo Mauro Gatti e il preparatore atletico Jacopo Cimmarrusti.

La selezione azzurra per le Paralimpiadi sarà invece composta da Elisabetta Mijno (Fiamme Azzurre), Roberto Airoldi (Arcieri Cameri) e Alessandro Erario (Arcieri dello Jonio) nell’arco olimpico open; Alberto Simonelli (Fiamme Azzurre), Giampaolo Cancelli (Arcieri Castiglione Olona), Matteo Bonacina (Arcieri Castiglione Olona) ed Eleonora Sarti (Fiamme Azzurre) nel compound open; Fabio Luca Azzolini (Arcieri Montale) nel W1. Monica Borelli (Arcieri Aquila Bianca), anche lei atleta del W1, ha conquistato il pass ed ha ottenuto anche la certificazione medica per poter competere in Brasile dopo che le era stato riscontrato un problema cardiaco.
A seguire gli azzurri sulla linea di tiro ci saranno il Responsabile Tecnico della Nazionale Para-Archery Guglielmo Fuchsova, il coach del ricurvo femminile Marco Pedrazzi, il coach del compound e W1 Antonio Tosco, la fisioterapista Chiara Barbi e il consigliere federale Oscar De Pellegrin, portabandiera del CIP e medaglia d’oro a Londra 2012. Parte integrante dello staff, ma non presenti a Rio, il coach di supporto Gabriele Meneghel, la psicologa Annalisa Avancini e il medico federale Emanuele Guerra. 

LA NAZIONALE OLIMPICA PRONTA A VOLRA VERSO IL SAMBODROMO DI RIO copia 788K9067

LE VOCI DELLA PRESENTAZIONE
Le frecce azzurre viaggiano veloci verso Rio, oggi il velo sulle squadre è stato tolto con una cerimonia breve, intensa e appassionata. Il primo a prendere la parola è stato il presidente del CONI,
Giovanni Malagò che ha posto subito l’accento su uno degli aspetti fondamentali del tiro con l’arco “è la disciplina in cui c’è la maggiore integrazione tra olimpici e paralimpici. L’esempio di Paola Fantato è unico nello sport”. Il presidente Malagò è stato sempre molto vicino al mondo del tiro con l’arco ed è lui stesso a spiegare come ha seguito un momento fondamentale del 2016 azzurro: “Ho seguito al telefono la qualificazione della squadra femminile ad Antalya. L’urlo del presidente Scarzella dall’altra parte della cornetta dalla Turchia mi ha emozionato e trasmesso grande passione. L’Italia porta a Rio 2016 la squadra maschile e femminile, unico Paese in Europa, questo è un dato da sottolineare sempre. Come CONI siamo veramente orgogliosi di avere nella nostra famiglia il tiro con l’arco”.

Al termine del discorso del numero uno del CONI il microfono è passato al Presidente del CIP, Luca Pancalli: “il tiro con l’arco ci ha regalato prima degli altri la speranza che lo sport possa abbattere tutte le barriere. Tutto questo non sarebbe stato possibile se all’interno della famiglia FITARCO non ci fossero stati oltre agli atleti dei grandi tecnici e uno straordinario uomo come Oscar De Pellegrin che da ex atleta si è messo a disposizione del movimento per crescere. Voglio ringraziare e fare un grosso in bocca al lupo a tutti gli atleti”.

Da ex atleta pensa già al momento agonistico il Coordinatore Generale del Comitato ROMA 2024, Diana Bianchedi: “i ragazzi stanno facendo il conto alla rovescia verso le Olimpiadi da tempo e so che la famiglia Fitarco non ha lasciato nulla al caso, un valore aggiunto per ottenere grandi risultati. C’è grande attesa per le vostre frecce, siete una bellissima immagine del nostro paese per questo Roma 2024 tifa per voi”.

Non poteva mancare il saluto del primo tifoso degli azzurri, di colui che guida la Fitarco, il Presidente Mario Scarzella: “io ringrazio i ragazzi per quello che hanno fatto fino ad oggi. Sono ottimista nella vita ma il più bel regalo i nostri atleti ce lo hanno già fatto con la qualificazione. Arrivare alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi ormai è un’impresa titanica. So che gli arcieri ci metteranno tutto l’impegno e questo a me basta”.

A chiudere la cerimonia è il breve ma intenso discorso del Segretario Generale della FITARCO, Alvaro Carboni: “il più grande ringraziamento va agli atleti, ai tecnici, a tutto lo staff e in particolare ai dipendenti della Fitarco. Voglio solo fare un in bocca al lupo ai ragazzi, ci aspettiamo grandi cose da tutti voi”.

A presentare la squadra Olimpica è stato il responsabile tecnico della Nazionale, Wietse Van Alten: “la scelta dei titolari è stata ragionata e frutto di un lungo processo. Abbiamo lavorato molto bene con tutto il gruppo. Io sono arrivato nel 2013 e il fatto che ci siano diverse nuove atlete del settore femminile al via per i Giochi è un segnale positivo. Sono ragazze brave e guardando al futuro sono felice che siano anche tre arciere giovani. Sono orgoglioso del fatto che le cose che abbiamo cambiato abbiano funzionato. Non posso dire che siamo favoriti e mi piace il fatto di non avere i riflettori puntati addosso, siamo tranquilli ora vediamo cosa riusciremo a fare. Per le tre ragazze sarà un’esperienza nuova, non sarebbe onesto  chiedere loro un podio alla “prima” su un palcoscenico così importante ma possono fare cose buone come ad Antalya.”

Per la Nazionale Paralimpica ad introdurre gli atleti è stato il responsabile tecnico degli azzurri Guglielmo Fuchsova: “Il gruppo ha lavorato bene per arrivare a raggiungere questi 9 pass per le Paralimpiadi. Sembra quasi tutto risolto anche per la situazione di Monica Borelli per la quale attendevamo l’ok dei medici per la partenza. Le carte per Rio le abbiamo tutte ottenuti in gara e spesso con condizioni climatiche molto complicate. Specialmente nel 2016 abbiamo vissuto trasferte difficili, ma forse il fato voleva farci preparare al meglio per Rio dove potremmo trovare un po’ di maltempo e a quel punto sarà servito gareggiare con un meteo poco clemente… Cosa mi aspetto a Rio? Voglio tanto da loro, perché so che i ragazzi possono ottenere tanto. Non vedo l’ora di partire, anche perché tutto quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto. La Federazione, il CIP e i gruppi militari ci sono stati sempre vicini. Purtroppo ci mancheranno le squadre, eliminate dal programma, ma abbiamo dei mixed team molto competitivi, oltre ad atleti che possono dire la loro nell’individuale. L’obiettivo è naturalmente quello di mantenere la tradizione vincente dell’Italia ai Giochi Paralimpici che nel tiro con l’arco sale sul podio da otto edizioni consecutive…”  

Alla cerimonia erano presenti altri elementi di spicco dello sport e non solo. Al Circolo del Tennis del Foro Italico sono arrivati il Segretario Generale del CONI Roberto Fabbricini, il Segretario Generale del CIP Marco Giunio De Sanctis e il Vice Segretario del CONI e capo delegazione dei Giochi Olimpici per Rio 2016 Carlo Mornati. Al fianco degli azzurri dell’arco c’era anche la Regione Lazio con Roberto Tavani in rappresentanza del Presidente Nicola Zingaretti. In platea non potevano mancare anche i vice presidenti della FITARCO Sante Spigarelli e Paolo Poddighe, con tutto il Consiglio Federale che si riunirà domani, diversi presidenti dei Comitati Regionali Fitarco e gli alti rappresentanti dell’Aeronautica Militare e delle Fiamme Azzurre (Polizia Penitenziaria). 

IL PRESIDENTE MALAGO' CON LA MAGLIA AZZURRA Da SX, il Segretario Fitarco Carboni, il Presidente Fitarco Scarzella, il Presidente CONI Malagò, il Presidente CIP Pancalli e il direttore generale Roma2024 Bianche

 

RITAGLI DI GIORNALI PRIMA USCITA DELLA SOCIETA’ ” TEMPIO DEL KARATE “

 

COSA HANNO SCRITTO ALCUNE TESTATE RIGUARDANTE LA PRIMA USCITA DALLA SOCIETA’ IL “TEMPIO DEL KARATE” DI NOVI LIGURE ALLA DUE GIORNI DELLA CITTADELLA DI ALESSANDRIA

alessandria news 10 sett. il nos.giornale 10 set. il novese 10 set.

Alessandria News                   Il Nostro Giornale                     Il Settimanale

inchiostro fresco 10 stt. panorama 11 set.

Inchiostro Fresco                                                        Panorama

RITORNANO VECCHIE TRADIZIONI SULLA NOSTRA TAVOLA PATATA BLU E POMODORO STRIATO

IN ITALIA – ESISTONO TRE VARIETA’ DI FRUTTI SU QUATTRO

ALL’EXPO 2015 MILANO

MOLTE DI QUESTE TORNONO SULLA NOSTRA TAVOLA

PATATA BLUPatata blu – pomodoro striato

In Italia sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro, ma grazie al lavoro degli agricoltori molti vegetali sono stati salvati dall’estinzione e tornano in tavola, dal mais rosso al pomodorino zebrato fino alle patate blu.

È quanto afferma la Coldiretti che, in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità che si festeggia in tutto il Pianeta il 22 maggio 2015, offre la possibilità di conoscere per la prima volta ai visitatori di Expo i cibi Made in Italy sopravvissuti all’omologazione, dall’ortofrutta al vino, dall’olio ai formaggi nel Padiglione Coldiretti “No Farmers no Party”, all’ inizio del Cardo, Ingresso sud. Un impegno per aiutare i cittadini a fare scelte di acquisto consapevoli a difesa dell’ambiente che la Coldiretti sostiene anche con la distribuzione speciale per l’appuntamento dello “scrigno dei semi scomparsi”, un kit per permettere ai visitatori di coltivare nel proprio orto specie vegetali dimenticate e contribuire personalmente alla salvaguardia della biodiversità.

In Italia nel secolo scorso si contavano 8.000 varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell’offerta. Tra le curiose varietà recuperate dagli “agricoltori – custodi” in mostra ad Expo molte hanno proprietà salutistiche e nutrizionali uniche, anche legate al loro differente e insolito colore. Le patate blu del Trentino, grazie alla loro polpa blu mare, sono ricchissime di antociani che migliorano la vista e prevengono il deposito di colesterolo sui vasi sanguigni e risultano di grande effetto se trasformate in un divertente purè blu. Le patate dalla buccia rossa dell’Umbria – sottolinea la Coldiretti – hanno un alto contenuto in acidi fenolici, note sostanze antitumorali e di antociani, responsabili della pigmentazione rossa e potenti antiossidanti, mentre quelle viola, scoperte nel Parco Nazionale del Gran Sasso dove è stata riscoperta e recuperata un’antica varietà detta turchesa per la sua caratteristica colorazione della buccia, oltre ad avere tanti antiossidanti presentano un elevato contenuto di sostanza secca, consistenza e granulosità media che le rendono adatte a diversi usi e cotture. C’è anche il pomodorino zebrato che non è solo bello da vedere, ma anche buono per il palato e per la salute. Infatti, dentro è molto più scuro rispetto ad un pomodoro normale perchè contiene più licopene, che ha un fortissimo potere antiossidante, ha un alto contenuto di tutte le vitamine idrosolubili, leggero, rimineralizzante, dissetante, con un alto potere nutrizionale.

È tornato sul mercato anche il pomodoro giallo dal colore di quello originale scoperto nelle Americhe e apparso in Europa alla fine del ’500. Il colore giallo denota un alto contenuto di beta-carotene, precursore della vitamina A che previene problemi alla vista, agli occhi e alla pelle e che, essendo un antiossidante naturale, rafforza il sistema immunitario da raffreddori, tosse e infezioni e protegge anche le cellule dai processi di invecchiamento e dall’azione nociva di tossine e da neoformazioni, specialmente alla prostata, alla laringe, all’esofago e allo stomaco. Il mais di colore rosso che è una fonte di acido folico e vitamina B1 e presenta una buona quantità di ferro e di altri minerali, utili in caso di anemia. È particolarmente digeribile, ricco di fibra alimentare che rallenta l’assorbimento degli zuccheri, contribuendo così a mantenere bassi i livelli di glicemia nel sangue. Coltivato in Trentino, dai chicchi resistenti e vitrei di colore rosso macinati si ricava una farina di colore giallo dorato, che viene utilizzata per la produzione della tipica polenta di Storo.

A garantire la sopravvivenza di molti animali è invece la salvaguardia di antiche tradizioni casearie come il formaggio marcetto teramano o la ricotta Asquanta ottenute da latte di pecora mentre il puzzone di Moena è prodotto soprattutto dalla vacche della Val di Fassa. A rischio infatti – continua la Coldiretti – c’è anche la straordinaria biodiversità degli allevamenti italiani dove sono minacciate di estinzione ben 130 razze allevate tra le quali ben 38 razze di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini, sulla base dei Piani di Sviluppo Rurale dell’ultima programmazione. Se dell’asino romagnolo noto per il suo temperamento vivace – sottolinea la Coldiretti- sono rimasti solo 570 esemplari impegnati nella produzione di latte uso pediatrico e per l’onoterapia, della capra Girgentana dalle lunghe corna a forma di cavaturacciolo si contano circa 400 capi per la produzione di latte destinato alla Tuma ammucchiata (formaggio nascosto) stagionata in fessure di muro in gesso e/o pietra, che in passato venivano murate per nasconderle ai briganti. Ma ci sono anche – continua la Coldiretti – la gallina di Polverara, ritratta con il caratteristico ciuffo fin dal 1400 in quadri e opere conservati anche nei Musei vaticani, la Mora romagnola una curiosa razza di maiale dal mantello nerastro, con tinte dell’addome più chiare, i bovini di razza Garfagnina con mantello brinato e pelle di colore ardesia che annovera una popolazione di appena 145 capi o quelli di razza Pontremolese che sono rimasti appena in 46. A rischio non c’è però solo la biodiversità, ma anche il presidio del territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali

Un’azione di recupero importante si deve ai nuovi sbocchi commerciali creati dai mercati degli agricoltori e dalle fattorie di Campagna Amica attivi in tutte le Regioni e che hanno offerto opportunità economiche agli allevatori e ai coltivatori di varietà e razze a rischio di estinzione che altrimenti non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione. Si stima che – conclude la Coldiretti – almeno 200 varietà vegetali definite minori, tra frutta, verdura, legumi, erbe selvatiche e prodotti ottenuti da almeno 100 diverse razze di bovini, maiali, pecore e capre allevati su scala ridotta trovino sbocco nell’attuale rete di mercati e delle Botteghe degli agricoltori di Campagna Amica.