Salice Salentino torna a tingersi di bianco rosso e verde

Salice Salentino torna a tingersi di bianco rosso e verde

Salice Salentino (Lecce) – E’ un viaggio al di fuori delle mete ordinarie, che non toccherà i luoghi turistici più conosciuti della regione Puglia, ma porterà i ciclisti che amano le sfide contro il tempo alla scoperta del territorio di un comune che lega il suo nome al noto vino Salice Salentino Doc, prodotto con uve Negramaro per almeno l’ottanta per cento a cui si aggiunge Malvasia nera di Brindisi o Lecce.

Terra di fascino e grande energia, Salice Salentino località in provincia di Lecce, che segna il confine con le province di Brindisi e Taranto, farà da cornice naturale per il secondo anno consecutivo, ad un evento ciclistico nazionale Csain Ciclismo valido come prova unica per l’assegnazione del tricolore cronometro individuale che si svolgerà domenica 25 aprile.

Le sfide contro il tempo animano la passione dei dirigenti dell’associazione Sport Bike presieduta da Gregorio Calcagnile, che dopo il successo organizzativo dello scorso sedici luglio con il campionato nazionale cronocoppie sono determinati a regalare nuove emozioni tricolori con la prova individuale che si tiene sullo stesso percorso.

Venti chilometri pianeggianti che non presentano particolari difficoltà altimetriche, mentre invece potrebbe essere il vento a creare qualche ostacolo alla marcia dei partecipanti i quali dovranno valutare la tipologia di ruote da utilizzare in gara per contrastare l’azione del vento.

Le iscrizioni alla manifestazione si effettueranno online da venerdì 16 marzo.

Porta a casa una bottiglia di ottimo Salice Salentino o Negramaro che racchiude i profumi e sapori di questa terra e magari anche il ricordo di un successo tricolore

CSAIn presenta il progetto “Lo sport amatoriale per integrare, socializzare ed educare”:  

Lo sport come strumento di integrazione, veicolo di socializzazione e reintegrazione sociale. Tante e belle parole si usano per rendere un individuo membro di una società attraverso l’attività ludica che coinvolga spontaneamente uno o più soggetti, senza alcun pregiudizio e con l’intento di formare attraverso il rispetto dell’avversario e dei regolamenti, un uomo migliore.

Troppo spesso queste parole restano soltanto sulla carta, progetti faraonici che non vengono realizzati. CSAIn, Centri Sportivi Aziendali Industriali, di contro, ormai da diverse stagioni si distingue anche nel dar corpo ad iniziative sportive con finalità sociali. Nel 2018 continuerà in questa opera con il progetto Lo sport amatoriale per integrare, socializzare ed educare.

Il progetto, finalizzato all’integrazione, verterà anche attraverso la collaborazione , lo stesso sarà aperto a tutte le attività sportive (Atletica, Ciclismo, MTB, Ginnastica a corpo libero, basket, Arti marziali in genere; Pallavolo, Nuoto, Badminton, calcio, Tennis, Squash, Tiro, Pesca Sportiva, Lotta olimpica, nordicwalking, Podistica) partendo dalle più comuni, e per le quali CSAIn ha ormai un affermato bagaglio conoscitivo maturato con gli anni (calcio, basket, pallavolo, ginnastica, atletica leggera e arti marziali) allargandosi alle attività più “giovani” come il ciclismo, la mountain bike e lo squash che, tra gli associati all’EPS sono molto praticate, per poi coinvolgere i settori emergenti quali la pesca sportiva, le passeggiate naturalistiche e il nordicwalking.

Il progetto verrà esteso e promosso su tutto il territorio nazionale tramite i comitati territoriali e le ASD affiliate allo CSAIn che si impegneranno a trasmettere e a promuovere, a ragazzi e famiglie, i sani principi dello sport, il rispetto delle regole, di valori etici che sono alla base della convivenza civile.

Sfruttando la campagna “Fratelli di Sport” promossa dal CONI, CSAIn perfezionerà l’ottimo lavoro svolto lo scorso anno rivolto all’integrazione con la popolazione straniera di varie etnie attraverso lo sport e l’attività fisica utilizzati come strumenti di socializzazione e di aggregazione. Le varie manifestazioni saranno un momento di aggregazione tra i ragazzi anche diversamente abili che operano nello sport con obiettivi diversi, che riescono a convivere per dare un forte impulso alla crescita comune attraverso l’articolato e vasto mondo dello sport, assieme ai propri istruttori, alle famiglie ed ai dirigenti. L’attività del progetto sarà organizzata a livello locale provinciale, regionale e nazionale spesso in collaborazione con le Federazioni sportive e Discipline associate del CONI, con cui lo CSAIn intrattiene operativi rapporti di convenzione.

Lo sport amatoriale per integrare, socializzare ed educare è un progetto che si basa sull’attività amatoriale, non solo perché rappresenta quella tipologia di attività sportiva in cui opera CSAIn, ma principalmente per la consapevolezza che nella maggior parte dei casi lo svolgimento dell’attività sportiva nasce nell’ambiente amatoriale.

Grazie al coinvolgimento del familiare che svolge attività amatoriale e dunque nel tempo riesce a tramandargli la passione per quello sport e all’attività spontanea che inizia casualmente tra i giovani. Non a caso è sensibilmente cresciuto il numero di Asd che promuovono attività amatoriale e giovanile contemporaneamente. Nella consapevolezza che lo sport amatoriale, che ciascun praticante si autofinanzia, rappresenta un valido sostegno anche per la promozione dell’attività giovanile.

Lo sport è da sempre il primo momento di integrazione e reintegrazione, perché spontaneo non legato ad interessi di natura economica o speculativa e dunque non conosce barriere culturali, etniche e sociali.

In Italia i cittadini con età superiore ai tre anni che svolgono attività motoria/sportiva sono 19 milioni e 200 mila, pari al 33% della popolazione, di cui il 23% si dedica allo sport in modo continuativo e il 10% svolge saltuariamente attività sportiva. Questi numeri fanno riflettere e proprio da un’attenta lettura e interpretazione di queste percentuali nasce un altro punto del progetto, ovvero lo sviluppo dell’attività sportiva attraverso la collaborazione con le scuole. Perché è nel restante 67% della popolazione italiana (in alcune regioni è soltanto il 40%) che non svolge attività che il progetto vuole operare per stimolarli a praticare sport.

La maggior parte delle attività sportive si svolge all’aperto e un altro degli obiettivi del progetto è la sensibilizzazione verso tutti i temi legati all’ecologia, al rispetto dell’ambiente che ci circonda, del territorio con il cui respiro svolgendo sport entriamo in simbiosi e che ci offre l’opportunità di svolgere liberamente attività.

Se non siamo in grado di rispettare la natura, non rispetteremo neanche il nostro avversario. Le normative che regolano l’attività sportiva e gli eccessi come il doping. Per questo l’organizzazione di corsi, convegni, seminari sarà utile per gettare le basi, soprattutto tra i giovani, su cui costruire un appassionato praticante che rispetti i propri limiti, senza barare o ricorrere al doping, ma soprattutto cittadini modello.

Non perdere l’occasione di vivere liberamente la tua attività sportiva. Partecipa al progetto Lo sport amatoriale per integrare, socializzare ed educare, rivolgendoti alle strutture territoriali CSAIn: http://www.csain.it/comitati/

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BAGNETTO VERDE

BAGNETTO VERDE

Da abbinare al gran bollito piemontese.

Ingredienti di base
-1 filetto di acciuga dissalata
-1 panino (mollica)
-1 spicchio di aglio
-1 manciata di prezzemolo
-olio di oliva (quanto basta)
-1 cucchiaio di aceto
-1 pugno di capperi
-sale e pepe

Tritate finemente l’aglio con l’acciuga, i capperi ed il prezzemolo. Unirvi la mollica di pane inzuppata nell’aceto e strizzata. Versare un po’ d’olio, aggiungere sale e pepe, mescolare ed amalgamare il tutto. E’ una salsa indicata per uova sode o in camicia e per bolliti di carni.

 

Riso croccante in verde, la perfetta ricetta primaverile

Riso croccante in verde, la perfetta ricetta primaverile

I cereali sono una fonte di nutrimento indispensabile, ma spesso ci dimentichiamo che ne abbiamo a disposizione una grandissima varietà come riso, orzo, farro, segale, miglio, avena. In una corretta alimentazione, dovrebbero essere tutti presenti.

I cereali, soprattutto se consumati integrali e in chicco ci forniscono il massimo del nutrimento: sono ricchi di vitamine, sali minerali, fibra, contengono proteine e grassi buoni. Quindi sì alla pasta, ma anche ad altre preparazioni come zuppe, minestre, crocchette, burgers vegetali con cui è possibile inventare piatti sfiziosi utilizzando tutti i cereali.

Una buona regola è abituarsi a preparare tutti i giorni qualche pietanza diversa, cominciando magari da qualcosa di semplice come il riso, che ha anche il vantaggio di non contenere glutine e di essere molto digeribile.

Ne esistono tantissime varietà, dai più classici e conosciuti per risotti e minestre, come Carnaroli, Arborio, Baldo ecc, a quelli meno utilizzati nella nostra tradizione gastronomica come il riso rosso, il riso nero, il basmati, il selvaggio. Tutti hanno proprie caratteristiche nutritive e sapori particolari, quindi non resta che sperimentarli: con gli ingredienti giusti basta davvero poco per portare a tavola un piatto sfizioso.

Oggi per esempio vi proponiamo il riso carnaroli in verde, un piatto leggero e gustoso, profumato al cocco, zenzero e lime. Il sole e la bella stagione fanno venire voglia di viaggiare, perché non cominciare stando comodamente seduti a tavola? Un piatto semplice, dal sapore particolare che porta in tavola le verdure di stagione e i profumi di paesi lontani.

Riso carnaroli croccante in verde

Per 2 persone

  • 140 g Riso carnaroli
  • 10 Asparagi verdi freschi
  • 100 g Piselli sgranati freschi
  • 150 g latte cocco denso
  • 1 manciata di germogli di soia
  • 1 cipollato
  • 2 cm di radice di zenzero
  • 1 cucchiaino di curry
  • ½ cucchiaino di curcuma
  • 1 peperoncino fresco piccante
  • b. crescione o prezzemolo
  • b. acqua
  • 3 cucchiai di olio evo
  • 1 spicchio d’aglio
  • 8 anacardi
  • Sale

Procedimento 

Lavate bene il riso finché l’acqua non risulterà trasparente, poi tenetelo a bagno per due ore. Mescolate il latte di cocco con una quantità d’acqua sufficiente ad ottenere un volume di liquido pari a quello del riso. Ponete la miscela di latte di cocco e acqua in una casseruola, poi aggiungete la curcuma e portate ad ebollizione; quindi versate subito il riso, fate riprendere il bollore, abbassate la fiamma, coprite con un coperchio e lasciate cuocere fino a completo assorbimento del liquido. Togliete il tutto dal fuoco e fatelo riposare coperto per 5 minuti, poi sgranate il riso con una forchetta.

In una padella calda fate tostare gli anacardi dopo averli divisi a metà. Successivamente lavate tutte le verdure, eliminate dagli asparagi la parte finale legnosa e cuoceteli in acqua bollente per pochi minuti finché non saranno teneri ma ancora croccanti. Cuocete sempre in acqua bollente salata anche i piselli e manteneteli croccanti. Affettate il cipollato e tagliate a rondelle gli asparagi, mantenendo le punte intere.

In una padella scaldate l’olio evo con uno spicchio d’aglio schiacciato, lo zenzero, il peperoncino tritato e il curry, poi versate le verdure e fatele saltare qualche minuto. Se necessario aggiustate di sale, poi prelevate con un mestolo e tenetele da parte. Versate nella stessa padella il riso, mescolatelo e fatelo saltare un minuto, poi allargatelo e fatelo cuocere qualche minuto senza muoverlo finché quello a contatto con la padella formerà una crosticina. Versate le verdure, gli anacardi, mescolate bene, saltate un minuto e servite dopo averlo cosparso con prezzemolo tritato (o qualche foglia di crescione) e aver aggiunto qualche goccia di lime.

220 anni fa nasceva il Tricolore… bianco come la fede, verde come la speranza, rosso come la passione.

220 anni fa nasceva il Tricolore… bianco come la fede, verde come la speranza, rosso come la passione.

bandiera italiana tricolore

Verde, bianco, rosso. Tre bande verticali di eguale dimensione che vanno a comporre il nostro vessillo nazionale. Esposto nelle celebrazioni ufficiali e osannato nella manifestazioni sportive il tricolore fa parte della nostra cultura da secoli.
L’origine della bandiera italiana, infatti, non va fatta coincidere con l’Unità di Italia, poiché è alla fine del 1700 che bisogna far risalire la sua nascita.
La sua prima comparsa ufficiale va a collocarsi nel 
1796, anno in cui vide la luce la Repubblica Cispadana, comprendente alcuni territori dell’attuale Emilia Romagna. Il verbale della riunione, infatti, recita: fa pure mozione che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti.
Ma perché furono scelti i sopracitati colori? Sull’argomento si è molto discusso e le suggestioni arrivano anche dalla poesia. «
Il verde la speme tant’anni pasciuta, il rosso la gioia d’averla compiuta, il bianco la fede fraterna d’amor» dice Berchet; ma Dall’Ongaro risponde «I tre colori della tua bandiera non son tre regni ma l’Italia intera : il bianco l’Alpi, il rosso i due vulcani, il verde l’erba dei lombardi piani». Carducci, invece, scriveva «le nevi delle alpi, l’aprile delle valli, le fiamme dei vulcani. E subito quei colori parlarono alle anime generose e gentili, con le ispirazioni e gli effetti delle virtù onde la patria sta e si augusta: il bianco, la fede serena alle idee che fanno divina l’anima nella costanza dei savi; il verde, la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de’ poeti; il rosso, la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi
Altri, molto meno poeticamente sostengono invece che i tre colori derivino essenzialmente da una mera copia della bandiera francese, alla quale si è sostituito il verde con il blu.
Molte ipotesi e nulla di certo, se non la derivazione proprio francese della
struttura della bandiera: un modo per auspicare che gli ideali di  libertà, uguaglianza e fratellanza trovassero terreno fertile anche nella nostra penisola.
Tuttavia bisogna aspettare la fine della Seconda Guerra Mondiale affinché il tricolore si affermi per come lo conosciamo oggi. Se, infatti, la restaurazione soffocò e dimenticò il vessillo della nostra penisola, la proclamazione del Regno d’Italia vide una ripresa dello stendardo a cui, però, si andò ad aggiungere lo stemma della corona reale sabauda.
Fu il
27 dicembre del 1947 il giorno in cui il Tricolore venne fissato come bandiera nazionale; in effetti l’articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana recita “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni“.

UN OTTIMO CONSIGLIO PER CHI FA SPORT MANGIARE LE VERDURE A FOGLIA VERDE

PER GLI SPORTIVI UN OTTIMO CONSIGLIO

MANGIATE LE VERDURE A FOGLIA VERDE PER MIGLIORARE LE VOSTRE PRESTAZIONI SPORTIVE 

Il nitrato è ad oggi conosciuto nella sua forma salina, principalmente come conservante alimentare, utilizzato per lo più nell’industria della carne per la produzione di salumi o carni conservate.

Purtroppo la sua fama di cancerogeno lo precede, in quanto una volta raggiunto l’intestino, ad opera del microbiota (la popolazione di microrganismi presente nell’intestino), viene trasformato in nitrosamina, molecola responsabile di tale effetto. Ma l’aspetto interessante è come, cambiando la tipologia di assunzione, e ingerendolo ad esempio in modo naturale tramite degli ortaggi (ed in particolare tramite le verdure a foglia verde), abbia un effetto positivo sull’organismo.
Studi precedenti ci mostravano come queste sostanze siano responsabili di un incremento del flusso sanguigno a livello muscolare del 38%, ma l’assunzione di nitrati da fonti naturali, è anche responsabile della stimolazione di alcune fibre muscolari, a seguito di un esercizio fisico mirato.
Parliamo in particolare di attività fisica mirata a migliorare la propria resistenza fisica. Si perché, durante la fase di allenamento in cui il fabbisogno di ossigeno aumenta, si crea una condizione di scarsa ossigenazione muscolare, soprattutto quando ci troviamo al limite della nostra resistenza; in queste circostanze il nitrato sembra stimolare la formazione di nuove fibre muscolari, migliorando le nostre perfomance.
Ma quali verdure prediligere per tale scopo? Sicuramente spinaci, lattuga e coste sono la prima scelta, magari serviti sotto forma di “Involtini di coste”
Ingredienti:

  • 200 gr. di soia granulare
  • 5 mazzetti spinaci freschi
  • 1 cipolla bianca
  • 200 gr. scamorza fresca
  • 20 gr. uvetta e pinoli
  • 1 panino di grano duro
  • una tazzina latte
  • sale e pepe
  • salsa di soia
  • un mazzo coste
  • un bicchiere acqua

Preparazione
Mettere in una ciotola la soia granulare, la cipolla tagliata molto finemente, gli spinaci crudi lavati e tagliuzzati, l’uvetta ed i pinoli, i pezzettini di scamorza, il sale ed il pepe ed amalgamate il tutto con le mani
In una ciotola ammollate un panino con del latte, strizzatelo ed unitelo al composto del ripieno mescolando
Prendete una bella foglia grande di coste cruda, ponetegli sopra un cucchiaio di ripieno, arrotolate prima la parte del gambo verso l’interno e riponete gli involtini a “faccia in giù” in una teglia, con sotto della carta forno, gli uni vicino agli altri
Versate sopra un filo d’olio, sale e pepe e infornate a forno caldo per 45 minuti a 180 gradi, ricordandovi, più o meno, a metà cottura, di versare sopra le foglie di coste un bicchiere d’acqua calda, e, 15 minuti dalla fine della cottura, di girare gli involtini.
Servite tiepidi ed irrorati del loro sughetto con l’aggiunta di qualche goccia di salsa di soia